cinematografia


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(opera pilò)

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presentazione mostra abruzzo molise per debord

angelus novus l’aquila solstizio d’estate

http://www.angelusnovus.it/index.htm

(foto antonio tramontano)

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Invito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgCultura – 19/06/2008

Presentate le “Stagioni della cultura”Invito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpgInvito Gasbarrini 2_1.jpg

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Giacomo Leopardi

Papa Giovanni Paolo II

Giuseppe Jovine

Musicisti

Danzatrici

Pettinicchi

RealPlayer

Angelus Novus

Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea

L’Aquila, Via Sassa 15

Fondato nel 1988

Caro artista, facendo seguito ai contatti intercorsi, ti confermiamo l’invito alla partecipazione alla rassegna d’arte contemporanea “L’immaginazione al potere / Il potere dell’immaginazione” riservata ad artisti abruzzesi e molisani, curata dai critici Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello.

L’opera, di cm. 40×40, liberamente ispirata al Maggio del ’68, dovrà essere recapitata a cura dell’artista all’Angelus Novus il giorno 18 giugno p. v.

Della stessa dovrà essere inviata entro e non oltre il 25 Maggio una foto “digitale professionale” via e-mail (Gasbarrini Picariello)e base cm. 15 con una risoluzione di 300 dpi, per la pubblicazione nel previsto libro-catalogo. Insieme alla foto, un breve testo “poetico-biografico” da contenere in una decina di righe (800 caratteri circa).

Negli allegati potrai approfondire le ragioni dell’iniziativa “Omaggio a Guy Debord”, nonché il programma.

Contiamo su una tua presenza nella giornata del 21 giugno.

Cari saluti,

Angelus Novus

LE RADICI CULTURALI DELLA “RIVOLUZIONE DOLCE” del MAGGIO ’68

OMAGGIO A GUY DEBORD Situazionista

L’Aquila 21-22 giugno 2008

Le manifestazioni e le iniziative culturali in corso in tutt’Italia per ripercorrere storicamente e criticamente l’effervescente stagione del Maggio ’68 (Convegni, libri, concerti, ecc.), hanno suggerito, all’Associazione Culturale Angelus Novus, di promuovere due giornate intere full immersion dedicate alla riscoperta dell’opera cinematografica ed degli scritti teorici di uno dei più lucidi e radicali filosofi europei della seconda metà del Novecento: il francese Guy Debord.

Si può affermare, senza alcuna ombra di dubbio, che senza Debord (1931-1997) ed il Movimento dell’Internazionale Situazionista (1958-1972) da lui diretto, non si sarebbe verificata in Europa né la piena presa di coscienza (da parte delle masse studentesche sopratutto) dei non-valori neo-capitalistici su cui è imperniata la “Società spettacolare” (da lui teorizzata) fondata sulla produzione e sul consumo acefalo delle merci, né tanto meno la rivolta studentesca che proprio nel ’68 pose con forza le istanze di cambiamento di giovani, donne (le questioni “giovanile” e “femminile”), proletari (o meglio, sottoproletari).

Le lucide diagnosi di Debord e degli altri situazionisti a lui vicini (in particolare il belga Raoul Vaneigem), sulla decomposizione in progress della società occidentale (in termini di valori) e sulla conseguente necessità di riappropriarsi di una quotidianeità “altra” rispetto all’alienazione generalizzata in cui versava e sempre più versa ogni membro della “Società spettacolare” – mai come oggi così attuale con lo sviluppo dei massmedia e con il sopravanzare della globalizzazione –, con la riscoperta del gioco, della passione, hanno acquisito i netti contorni di una profetica visionarietà.

Queste, le opere di Guy Debord e dei situazionisti che saranno oggetto di un seminario di studi, nonché della proiezione di suoi cortometraggi e lungometraggi realizzati dal 1952 al 1994.

Riviste: Internationale Situationiste (1958-1969)

Libri: La società dello spettacolo (La societé du Spectacle)

Cinematografia: Guy Debord son art et son temp (1994)Hurlements en faveur de Sade (giugno 1952) – Sur le passage de quelques personnes à travers une assez courte unité de temps (settembre ’59) – Critique de la Séparation (genn.-febbr. 1961) – La Societé du Spectacle (maggio 1974) – Réfutations de tous les jugements, tant élogieux qu’hostiles, qui ont été jusqu’ici portés sur le film “La Societé du Spectacle” (1975).

(Le proiezioni, per ragioni temporali, saranno parziali. La proiezione integrale della durata complessiva di circa 6 ore sarà replicata il 22/6/2008 – giorno successivo al seminario ed all’inaugurazione della mostra di cui appresso ­– nella giornata “Cinematografia Guy Debord no stop” (dalle ore 10 alle ore 22 nello spazio culturale di Angelus Novus).

Per meglio raccordare l’iniziativa dedicata alla figura ed all’opera di Guy Debord al “simbolo immaginifico” del Maggio ’68, si terrà inoltre, nello spazio culturale di Angelus Novus (Via Sassa 15) la rassegna d’arte contemporanea L’IMMAGINAZIONE AL POTERE / IL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE alla quale sono stati invitati (da parte dei curatori, i critici Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello) artisti abruzzesi e artisti molisani che realizzeranno per l’occasione un’opera di cm. 40×40. La mostra itinerante, che sarà inaugurata nella stessa giornata dedicata a Debord, resterà aperta fino al 10 luglio, e sarà successivamente trasferita in uno spazio museale molisano.

Le relazioni del seminario degli eminenti studiosi partecipanti ed il catalogo della mostra saranno editati in un apposito volume che avrà il prezzo di copertina di Euro 15,00.

Artisti invitati : ARDUINI / BONANNI / CARDONE / COLANGELO/ COLANTONI /
COSTANTINI/COSTANZO/FALASCA/ FIORILLO / GIANCARLI / GIANSANTE /CONTESTABILE / SERRA / GIORDANO / CERRONE / MANISCALCO / MASTRANGELO / MASCIA / MACOLINO / MELARANGELO/ PRISTON/ PAOLINELLI / PELLICCIONE / PERI/ PICCHIELLO / ROBBIO/ TRAMONTANO/ SAQUELLA / VERRILLI/ ZIBBA’

(IN BASE ALL’ADESIONE DEFINITIVA, I NOMI POTRANNO SUBIRE MARGINALI VARIAZIONI):

LE RADICI CULTURALI DELLA “RIVOLUZIONE DOLCE” del MAGGIO ’68

OMAGGIO A GUY DEBORD Situazionistazione

(Da un’idea-progetto di Angelus Novus)

Programma delle due giornate “Full immersion”

Sabato 21 giugno (solstizio d’estate) – Palazzetto dei Nobili (Piazza S.Maria Margherita, L’Aquila)

Ore 9,30 Saluto Assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila

Ore 9,45- 11,15 Proiezione dei film “Con e contro il cinema” di Guy Debord

Guy Debord son art et son temp (1994) / Hurlements en faveur de Sade (giugno 1952)

Sur le passage de quelques personnes à travers une assez courte unité de temps (settembre ’59)

Critique de la Séparation (genn.-febbr. 1961)

11, 15 – 13,00 I parte seminario

Antonio Gasbarrini CoBrA, Lettrismo, Internazionale Situazionista: dall’estetica borghese al

nichilistico “Dépassement de l’art”

Antonio Del Guercio Debord and Company.

Roberto Massari La Societé du Spectacle ed il Maggio del ‘68

15,00 – 16,30 Proiezione dei film “Con e contro” il Cinema di Guy Debord

La Societé du Spectacle (maggio 1974) / Réfutations de tous les jugements, tant élogieux qu’hostiles, qui ont été jusqu’ici portés sur le film “La Societé du Spectacle” (1975)

16, 30 – 18,00 II parte seminario

Pino Bertelli Guy Debord: come filmare la teoria

Fabio Mastropietro   Il Dio fucilato e la tecnocrazia del lutto

Antonio Picariello Situazionismo: Il tempio del sole non c’è più

18,00 .19,00 Tavola rotonda dei partecipanti all’Omaggio a Guy Debord

L’IMMAGINAZIONE AL POTERE / IL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE

19,30 Angelus Novus (L’Aquila Via Sassa 15)

Inaugurazione mostra intergenerazionale d’arte contemporanea di Artisti Abruzzesi e Molisani

liberamente ispirata al Maggio del ’68 (a cura di Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello)

ARDUINI /  BONANNI / CARDONE / COLANGELO/ COLANTONI /
COSTANTINI/COSTANZO/FALASCA/ FIORILLO / GIANCARLI / GIANSANTE /CONTESTABILE / SERRA / GIORDANO / CERRONE / MANISCALCO / MASTRANGELO / MASCIA / MACOLINO / MELARANGELO/ PRISTON/ PAOLINELLI / PELLICCIONE / PERI/ PICCHIELLO / ROBBIO/ TRAMONTANO/ SAQUELLA / VERRILLI/ ZIBBA’

Domenica 22 giugno (Angelus Novus, Via Sassa 15 L’Aquila)

10-22 CINEMATOGRAFIA GUY DEBORD NO-STOP

Proiezione integrale, in versione originale (lingua francese), di tutti i film di Guy Debord (in due cicli della durata circa di 6 ore ognuno)

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mystic driver & mandra cerrone

quando sboccia un fiore è primavera in tutto il mondo

http://mysticdriver.blogspot.com/2008/01/pil-video.html

Libreria Book e Wine
Via 397 da Denominare n. 30 – Pescara

sabato 12 gennaio 2008 alle ore 17,00
presentazione del libro
“COMUNQUE PRIMA C’ERA”
di ANTONIO PICARIELLO

presentato da:

ANTONIO GASBARRINI, critico d’arte.

http://www.angelusnovus.it/curricul.htm

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E’ uno scrigno, aperto ai lettori come fosse il tesoro degli Aztechi. Ci porta a spasso nei tropici che all’arrivo ci festeggiano regalandoci pirotecnici scoppi di rosso e di verde, di ocra e di cobalto. La luce rovente del loro sole ci impone un’andatura più consona alla lentezza del ciclo della vita. Il Tempo incombe sull’abbaglio delle macchine, moscerini nel vento che proviene dall’origine del mondo. Un libro bellissimo, a cui siamo grati di averci ricordato cos’è l’incanto: si ascolta, si guarda, si sente a pelle. L’essenza dell’umanità moderna è raccontata attraverso la bellezza di ciò che c’è ma si coglie solo attraverso l’arte. Comincia come un film, una buona, vecchia sceneggiatura di quelle che richiedono una poltrona comoda. E garbatamente, l’’irruenza di una regia strabiliante si concentra sulla presa diretta di un uomo solo nella foresta dell’eremita che dovrebbe intervistare. Nel monologo di un uomo che parla a se stesso ci avvolge l’odore di libri e di inchiostro. La letteratura sboccia come le orchidee tropicali e invade ogni parte di noi. Breve e profondo, come uno specchio d’acqua, ricongiunge due parti di un mosaico danneggiato: l’Oriente e l’Occidente. Due racconti, CREOLI e GRIZZANA MORANDI, che scavano il confine tra due mondi. Nella linea che segna quella separazione traumatica c’è il vuoto della coscienza e della scienza. Il buco nero dentro cui precipitano le risposte che non si possono dare. Il bisogno d’amore a Saint Pierre de la Rèunion (Creoli) è sogno e silenzio; esplosione di profumo di vaniglia e natura arrogante che ingoia l’uomo incompiuto e ne riscopre l’animale perfetto. Nell’isola di Rèunion la natura è arte e la bellezza è contemplazione, nella fragranza della sua pulsione eterna. E nella lentezza di una modernità estranea i riti antichi della terra e del mare non devono temere l’interruzione del frastuono del nuovo. Il bisogno di sentire il proprio cuore che batte, lì si appaga stringendo la mano del maestro, “il curatore”: saggio, elegante, paziente indiano seduto sul mondo che cambia ma senza temerne la foga. La sua pelle bruna ha assorbito le radiazioni ancestrali dell’alba della terra e tutto attorno è solo frescura della sera. Perché le risposte non date non lasciano il dubbio, ma lo leniscono. Creoli è un magnifico dipinto di passione e sapere; un racconto che emerge, come Citerea dal mare, in una tempesta di altre letture e di altre parole, pensate, perse, amate: “In me c’è qualcuno che crea le parole che io pronuncio”. Il viaggio che porta via dall’Africa continua ad avere profumo di pelle bruna e di incenso del Tempio. E l’inquietudine dello spirito dell’isola si incarna nella forza travolgente di un uragano che ha il “nome di una bella creola”. Ma è solo il nome con cui chiamare la nostalgia del ventre della madre terra. Via via che l’Occidente appare all’orizzonte, tra le nuvole di una traiettoria tra cielo e terra, tra essere e avere, tra l’io e l’es, i tumulti dell’anima hanno bisogno di essere catalogati e archiviati da una conoscenza che non conosce tutto e che chiama il bisogno di amore: malattia. Il volo di ritorno a Occidente è il purgatorio in cui si rimane sospesi, tra il rimpianto cruento di una carnalità che è percezione del mondo visibile e di quello che non vediamo, ma che vede noi. I profumi di terra viva stordiscono ma ricompongono le schegge dei dolori nell’armonia della resa. A Bologna la Dotta, il bisogno d’amore ridiventa: male di vivere.(Grizzana Morandi) La scienza d’Occidente non sa più decodificare la paura dell’immanenza della vita e rimuove come una patologia la fragilità, nella lotta uomo-natura. Nel corridoio di una clinica italiana che conduce lontano dal proprio bisogno d’amore, ciò che non è noto, non è ovvio, è solitudine e assenza. Un solo bisogno, sempre lo stesso, e due modi di appagarlo: l’accettazione o la rimozione, la forza rassicurante di ciò che non deve essere compreso o il disagio disturbante di non potersi permettere spazi inesplorati. “Comunque prima c’era” è una canzone a due voci, tra l’ossigeno e l’acqua, la scienza e l’essenza. Ed è una canzone che diventa “Urlo” quando il bisogno d’amore edulcora l’ossigeno e l’acqua con l’alcool, demone abbordabile, in assenza di dei e di cielo. La spiritualità, nell’Oriente immobile, è memoria di percorsi complessi e anche i demoni maligni pretendono la battaglia dei sensi. A Occidente la mancanza di quella memoria genera dolore, senza le ferite del coraggio. Ma lungo la linea del vuoto irrompe l’arte e riaggrega lo spirito e la carne, molecole nell’acqua dell’esistenza. Un libro che si legge arrampicandosi lungo le salite, ora riottose ora morbide, di una scrittura plastica, addomesticata dallo spazio, come la facciata di una cattedrale barocca. Da Creoli a Grizzana Morandi c’è il viaggio di un aereo che vola sul confine delle conoscenze umane. Antonio Picariello non può fare a meno di se stesso: questo libro è un dipinto che contiene tutti i pittori del mondo. Creoli è un racconto luminoso e brulicante, sanguigno come un quadro di Picasso; Grizzana Morandi è un dolore oscuro con potenti indizi di luce. E’ Caravaggio. E su tutto, l’immanente profumo della terra che partorisce i suoi figli, generati per amore soltanto.

Caterina Sottile

…….

LO SCRITTORE DEI CICLONI
Antonio Picariello introduce questo suo racconto con una massima che ne fornisce allo stesso tempo la più precisa illustrazione: “Ci sono luoghi dove il linguaggio sublime parla silenzioso al destino delle persone”.Racconto meraviglioso, perché in nessun altro modo è possibile definire lo stupore di un evento straordinario e inatteso, e l’ammirazione per la sua bellezza. Inatteso, solo perché si conosceva l’autore come critico d’arte di primo piano, e scrittore a volute ampie e multiformi, ma anche di estrema complessità, quanto a ricchezza di significati, per chi non ne scoprisse il codice esatto, la cifra, e non se ne vedesse svelate, alla fine, le linee così apertamente logiche. Non ridotta, ma regolata dalle leggi del racconto, quasi domata, come si può domare qualcosa di potente e ricondurlo a un ordine, la scrittura di Picariello risalta in tutta la sua elastica vitalità, prendendo le forme multiple della cultura creola alla quale il racconto, come un saggio di antropologia romantica, è dedicato. Così non meraviglia che come primo nome, nello svilupparsi di quello che è un ben preciso progetto, si incontri Marvin Harris, antropologo controverso, scrittore di cannibali, di sacrifici cruenti, sintetizzati nell’immagine delle migliaia di teschi che ornavano le piazze e i templi delle città azteche. Ed è anche la prima delle inserzioni realistiche che sostengono come strutture una creazione che ha i ritmi e la fluidità di un lungo sogno. Da Londra, Salisbury, le rovine megalitiche di Stonehenge, all’isola di Réunion, oltre Zanzibar, il Madagascar, dove l’Africa si perde nell’oceano Indiano. Avamposto della Compagnia delle Indie con i suoi mercati di spezie, di rum, di vaniglia

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Fabio Mastropietro da “IL bene comune”

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http://www.ilmolise.net/contemporanea/presentazione.htm

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Titolo: Tomás Maldonado. Un itinerario
Autore: Tomás Maldonado
Editore: Skira
Genere: arte
Collana: Arte moderna. Cataloghi
Pagine: 140
Data pubblicazione: 2007 SBN: 886130415X
A partire dal ruolo di promotore dell’avanguardia artistica argentina come teorico e pittore del movimento dell’arte concreta negli anni quaranta, la monografia ripercorre le tappe che hanno portato Maldonado dal Sudamerica in Europa, dove ha assunto un ruolo di primo piano nella cultura del disegno industriale, come professore e rettore della Scuola di Ulm e come protagonista del dibattito internazionale sui temi della progettazione e dell’ambiente. Nel volume sono ampiamente documentate tanto la produzione artistica, con le opere fra il 1945 e il 1953 e con i quadri più recenti, quanto i lavori nell’ambito del design del prodotto e della comunicazione. Una serie di saggi di studiosi affrontano alcuni dei temi che definiscono il profilo teorico di Maldonado, il suo contributo in diversi campi del sapere: la pedagogia del design e il carattere innovativo del progetto culturale e formativo della scuola di Ulm, l’apporto alla semiotica, il contributo ai fondamenti del disegno industriale in rapporto con la cultura della tecnica.

Tomás Maldonado ha donato alla Biblioteca del Progetto della Triennale di Milano oltre 1.500 libri e 160 annate di riviste, che coprono un arco di tempo che va dai primi del Novecento a oggi e che riguardano l’architettura, le tecniche costruttive, le realizzazioni storiche e i dibattiti culturali, in Europa (soprattutto in Germania e in Italia), in America Latina e nell’America del Nord, dove l’attività, l’impegno didattico, gli interessi professionali e le curiosità artistiche di Maldonado si sono espresse. L’internazionalità e in più di un caso la rarità dei titoli e delle riviste costituiscono un sicuro motivo di interesse per gli studiosi e i ricercatori. Nato a Buenos Aires nel 1922,

Tomás Maldonado è stato professore alla Hochschule für Gestaltung di Ulm (RTF) dal 1955 al 1967 e rettore dal 1964 al 1966. Nel 1965, “Lethaby Lecturer” al Royal College of Arts di Londra. Nominato nel 1966 “Fellow” del Council of Humanities dell’Università di Princeton (USA). Dal 1967 al 1970 occupa la cattedra “Class of 1913” presso la School of Architecture dell’Università di Princeton. Dal 1976 al 1984 è stato professore ordinario di Progettazione ambientale alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Bologna e poi al Politecnico di Milano.
Intervento di Tomás Maldonado in occasione della Festa per la donazione del suo fondo di architettura e design alla Biblioteca del Progetto della Triennale di Milano

“Questa è una festa e io sono uno a cui piacciono molto le feste e meno le cerimonie. Il motivo di questa festa è la donazione di parte della mia biblioteca dedicata ad architettura e design e ai suoi “dintorni”: sono 1700 volumi dei quali forse la metà è molto comune, nel senso che ogni architetto aperto e culturalmente interessato ha più o meno gli stessi libri, l’altra metà testimonia la mia passione e i miei  interessi e curiosità: sono un lettore onnivoro e i miei interessi e le miei passioni hanno così preso forma di libri.

Ho ritenuto opportuno per molte ragioni donare questa parte della biblioteca. Io ho pensato molto a chi potevo fare questa donazione, quale posto fosse il luogo più indicato: l’università…io sono un vecchio educatore, un universitario…ho pensato che Triennale esprima una tradizione che mi è molto vicina, soprattutto, devo dire, negli ultimi anni con la svolta di Augusto Morello che ha intuito la necessità di una innovazione forte, non solo che si esprime in termini di rinnovamento fisico iniziato con lui ma anche con un tentativo innovativo dal punto di vista culturale: superare l’idea che questo luogo sia chiuso, solo per certe comunità, quasi medioevali, di autocelebrazione per architetti e designer. Questa nuova linea per me e per l’attuale presidente, Davide Rampello, che l’ha saputa interpretare dandone intensità maggiore, mi ha impressionato e incoraggiato.

Io credo che questa istituzione per la sua cultura e per la sua volontà di far convergere interessi molto diversi che vanno ben oltre architettura e design abbia avuto veramente una successiva svolta positiva.

Questo mi ha portato a dire che questo è il posto giusto.

Ma dietro a tutto questo c’è la grande debolezza di tutta la mia vita: l’educazione. Sono un educatore vero, non un burocrate. Ho vissuto cinquant’anni immerso nella necessità di formare giovani; è importante incominciare a creare un luogo a Milano dove confluiscano tutte le derivate della progettazione, anche quelle relative al mondo dei new media e delle forme che rientrano nel tema del progettare un servizio culturale e sociale di grande tensione.

Questo mi sembra che sia stato l’altro secondo motivo: formare giovani che si occupino di queste tematiche progettuali e non abbiano solo un interesse  professionale e inizino a capire che progettare è qualche cosa in più rispetto a un servizio professionale”.

Tomás Maldonado
Triennale di Milano
27 giugno 2007

“Legami di Sangue”, il film girato in Molise dalla regista Paola Columba, vince il Delfino d’oro al 17° Chieti Filmfestival, premiato come miglior film e migliore attrice protagonista.

Il film prodotto dalla Baby Films di Fabio Segatori, in collaborazione con MoliseCinema, Gruppo KEREM ENG, Regione Molise e Provincia di Campobasso, racconta la storia di una faida familiare, una lotta all’ultimo sangue per una misera eredità. Quando amore e odio scorrono nelle stesse vene.

Il film, definito “un debutto rigoroso, coraggioso e felice” (Il Messaggero) ha già ricevuto un’entusiastica accoglienza nella sua anteprima italiana al Festival Capri-Hollywood.

In seguito, è stato invitato a partecipare a Festival Internazionali quali “Hollywood-Italia” a Los Angeles, Hollywood, nel prestigioso Teatro Cinese, già sede di numerose edizioni del Premio Oscar (Febbraio 2007) e al 16° Philadelphia Film Festival, Philadelphia, U.S.A. (Aprile 2007).

MoliseCinema
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Il film è stato pubblicizzato nel 2006 con interviste e servizi d’arte nella rubrica “Fluido Celeste” condotta da Antonio Picariello e Nino Barone, per il NetWork televisivo di TeleRegione.  Appaiono in contemporanea, oltre il regista e il produttore del film anche le  interviste esclusive  al critico d’arte  Achille Bonito Oliva, all’artista eventualista  Sergio Lombardo, al compositore  di colonne sonore A. Guerra, figlio del famoso sceneggiatore felliniano Tonino di Sant’arcangelo di Romagna. Chi fosse interessato può richiedere il documento presso le sedi di TeleRegione. a.p.

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il 14 novembre apre la galleria in via Marconi 2, Termoli.

“Corteggiamento del sublime in anticipo alla III guerra mondiale”

a cura di Picariello- Siano

ore 19,00

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