Aprile 2007


Nocciano loc sottile linea1.pdf
COMUNICATO STAMPA

Le arti applicate, meglio note come arti minori, da sempre si sono trovate al centro di un dibattito culturale: appartengono alle “scienze” liberali così come la scultura, la pittura e l’architettura oppure si trovano ancora a vivere una condizione di subordinazione? La storiografia ci ha insegnato che tali pratiche artistiche, nel corso della storia umana, hanno vissuto momenti di gloria e momenti non proprio felici. Oggi, le arti applicate, sono divise dall’arte da una linea sottile, quasi impercettibile e, forse, non più esistente, ma sarà poi vero?
L’antica querelle ereditata dalla storia dell’arte torna ad essere oggetto di discussione attraverso un progetto denominato “La sottile linea che separa le arti applicate dall’arte” che sarà inaugurato domenica 22 Aprile, alle ore 17.00, presso le suggestive sale espositive del Museo e Archivio degli Artisti Abruzzesi Contemporanei (MAAAC), site all’interno del Castello medievale di Nocciano.
L’iniziativa, a cura del giornalista e storico dell’arte Ivan D’Alberto, è stata sponsorizzata dall’Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Pescara, nella persona del Cavalier Gaetano Cuzzi e dal MAAAC, nella persona di Anna Maria Marcucci, attuale direttore della struttura museale di proprietà del Comune di Nocciano.
Il progetto si pone come obiettivo di dimostrare come le arti applicate siano definitivamente considerate alla pari di quelle liberali. La tessitura, la ceramica, l’oreficeria, la fotografia e l’ebanisteria entrano a pieno diritto in questa sorta di limbo attraverso un’esposizione inedita di oggetti-opere d’arte di alcuni artisti operanti nella regione i quali, oltre ad occuparsi di scultura, pittura e architettura, si dedicano, con passione, alle pratiche applicate. Gli oggetti-opere d’arte, infatti, con difficoltà possono essere definiti prodotti artigianali, ma allo stesso tempo descrivono quella competenza tecnica e pratica, tipica dei laboratori e delle botteghe; gli oggetti-opere d’arte sono frutto di una competenza produttiva, ma dall’alto valore artistico.

Gli artisti coinvolti nella rassegna sono:

Mandra Cerrone, per la fotografia
Mario Costantini, per l’ebanisteria e la tessitura
Fernando Di Nicola, per la tessitura e la ceramica
Officina delle Invenzioni, per la ceramica
Fabrizio Tridenti, per il metallo
Fratelli Verna, per l’oreficeria

Oltre al ricchissimo parterre di artisti invitati, la rassegna si caratterizza con un importante omaggio allo scultore – ceramista Giorgio Saturni, scomparso l’8 Aprile 2006, di cui è stato possibile avere in prestito alcune opere rappresentative della sua carriera, grazie al figlio Jhonny Saturni, docente di discipline plastiche al Liceo Artistico di Pescara “G. Misticoni’.
Nonostante gli studi, le pubblicazioni e i grandi esempi che la storia dell’arte ci ha consegnato su artisti famosissimi, i quali si dedicavano con altrettanta passione alle arti applicate (Antonio Pollaiolo anche quando è già illustre come pittore e scultore, continua a tenere una bottega da orafo, il Verrocchio all’apice della sua carriera si dedica con passione ai lavori di terracotta e d’intaglio, Donatello amava sbalzare specchi in argento, senza poi dimenticare grandi nomi appartenenti all’età moderna e contemporanea; basti pensare all’esperienza di William Morris nel capo dell’arredamento, della decorazione e del tessile o alla Bauhaus di Weimar che raggruppò artisti come Gropius, Mies van der Rohe e Marcel Breuer e, infine, a personalità del ‘900 come Rietveld, Alvar Aalto, Giacometti e Remo Brindisi) nell’organizzazione della rassegna si sono incontrati non pochi pregiudizi che accompagnano, ancora oggi, tali pratiche artistiche.
Ed è proprio per questo motivo che il progetto ha voluto coinvolgere anche gli Istituti Statali d’Arte della regione, i quali hanno avuto la possibilità di poter esporre un’opera d’arte all’interno del rinnovato MAAAC, fianco a fianco ad importanti artisti; un’occasione per dimostrare come in determinati spazi scolastici si lavora per far crescere l’artista di domani.
L’idea di aprire le porte del MAAAC agli studenti è stato un modo per mettere a confronto diverse generazioni e diversi modi di concepire l’arte. Lo studente-artista deve giungere ad una fondamentale consapevolezza: l’arte rappresenta uno dei pochi strumenti che rimane alla società per credere in qualcosa di sano e costruttivo, fondato sulla conoscenza, la manualità e la creatività capace di unire i popoli secondo una visione universale. Lo studente-artista deve entrare in confidenza con gli spazi museali, deve scoprire una dimensione lavorativa che gli è strettamente vicina e deve assorbire la lezione dei ‘maestri’ attraverso un percorso di orientamento, soprattutto oggi dove è sempre più difficile individuare la propria strada.

Gli Istituti Statali d’Arte coinvolti nella rassegna sono:

Istituto d’arte “V. Bellisario”, Pescara
Prof.ri di riferimento D’Agnese, Di Nicola, Vernamonte,
Volpe, Di Donato, Finore, Serini
Sezioni Grafica pubblicitaria e fotografia – Grafica editoriale e
stampa d’arte – immagine fotografica, filmica e televisiva
Le opere sono di ex studenti dell’istituto

Istituto d’Arte “N. da Guardiagrele”, Chieti
Prof.ssa di riferimento Rancitelli
Sezione Va (Oreficeria)
Opera: La nascita – L’amore e la sua evoluzione

Istituto d’Arte “F.A. Grue”, Castelli, (Te)
Prof.re di riferimento  Di Gregorio
Sezione Ceramica
Ex studentessa Mongia Angela
Opera: Meteorite più meteorite

Istituto d’Arte “G. Mazara”, Sulmona, (Aq)
Prof.re di riferimeto Fidanza
Sezione Legno – Ceramica – Metalli
Studenti: Brahim Shoshi, Jonatan Di Fiore, Luigi Di Giambattista,
Marco Mancini, Evaris Mustafà, Angelo Lavillotti
Opera: Ambone

Istituto d’Arte “M. dei Fiori”, Penne, (Pe)
Prof.re di riferimento Novelli
Sezione IVa (Metalli)
Studente Davide Pasqualone
Opera: Particolare per un ambone, rame sbalzato
Sezione IVs (Architettura)
Studentessa Alessandra Schiavone
Opera: Lampada oriente, vetro fuso
Sezione Tessitura
Ex studentesse: Colaiocco, Iannacci, Delli Castelli, Cocco
Opera: Arazzo 

Istituto d’istruzione superiore  d’Arte “L.V. Pudente”, Vasto, (Ch)
Prof.ssa di riferimento Marra
Sezione Va (Oreficeria)
Studentessa Maria Stella Ottaviani
Opera: Pendente per collana in argento
Sezione Vb (Ebanisteria)
Studente Luca Bruno
Opera: Tavolino da salotto con tarsia

 “La sottile linea che separa le arti applicate dall’arte” ha trovato forti consensi da parte di operatori culturali, docenti universitari e critici d’arte; in occasione del vernissage dibattito, previsto per domenica 22 Aprile, alle ore 17.00, nella Sala Convegni del MAAAC, ci sarà, infatti, un intervento, dal taglio storico, della Prof.ssa Concetta Maiezza, docente dell’Università “G. d’Annunzio” esperta di storia dell’oreficeria e delle arti applicate; intervento riportato sul catalogo della mostra che rende il prodotto editoriale completo anche da un punto di vista storico. Conferisce, invece, notorietà all’intero progetto l’intervento-commento del noto Critico d’Arte Vittorio Sgarbi, il quale ha rilasciato delle significative dichiarazioni sulla tematica trattata, pubblicate nel catalogo della mostra. Rimane ancora incerta, invece, la sua presenza all’inaugurazione della rassegna.  
A patrocinare l’intera iniziativa anche l’Amministrazione Comunale di Nocciano e in particolar modo nella persona dell’Assessore alla Cultura Vincenzo Palumbo.
L’Addetto Stampa
              I.D’A.

MUSEO E ARCHIVIO DEGLI ARTISTI CONTEMPORANEI D’ABRUZZO, CENTRO ESPOSITIVO E DI PROMOZIONE CULTURALE, LARGO MADONNA DEL PIANO · 65010 NOCCIANO (PE) TEL. 085847135 · FAX 0857602 · CELL. 3479558158

Concorsi Arti Visive
ricevuti dall’unione nazionale scrittori in convenzione con l’aiap-unesco, comitato italiano
WWW.BORISBROLLO.IT

 

Titolo: “Oltre lo specchio” – concorso di illustrazione

Scadenza: 30 aprile 2007

Organizza: Ass, Cult. Teatro – Venezia.

Quota di partecipazione: 67 euro.

Importo: al 1° euro 1.300, al 2° euro 800, al 3° euro 500.

Concorso per una storia illustrata con tema “oltre lo specchio” costruita solamente con immagini: la copertina cm 20×20 e 5 tavoli base cm 40 e altezza cm 20. Tecnica libera a coloro o b/n. Sarà allestita una esposizione. Inviare a Ass. Cult. Teatro-S.Marco 3519/ A-30124 Venezia. Info: tel/fax 041 24 17 364.

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Titolo: “Voci per la libertà”

Scadenza: 30 aprile 2007

Organizza: Voci per la libertà – Villadose (RO)

Si tratta di un’iniziativa atta a diffondere la dichiarazione universale dei diritti umani attraverso le arti visive. S ono accettate opere quali fumetto e tavole illustrative, fotografie, corti e vx-log (per il nuovo logo del festival). Inviare a “Voci per la libertà” , via Paganini 16 – 45010 Villadose (RO). Info: tel 0425 40 55 62 e.mail: info@vociperlaliberta.it.

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Titolo: 5 Opere di Pittura

Scadenza: 30 aprile 2007

Organizza: Casa Galazzini – Breguzzo (

Importo complessivo di 26.653,88 più IVA.

Concorso per 5 opere pittoriche: la prima di cm 160x 160 per un importo di 8.000,00 euro e quattro più piccole di cm 80×80 per un importo di 4.000,00 euro cadauna. Le tecniche e i materiali sono liberi, ma duraturi nel tempo. Inviare i bozzetti e quanto richiesto dal bando all’Ufficio protocollo del Comune di Breguzzo (TN), via Capelina, 8 entro le ore 12,15 del 30 aprile 2007.

Il Bando completo presso il ns. ufficio e presso il ns. sito www.uil.it/uilcultura.

 

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Titolo: 2 Opere d’Arte

Scadenza: 4 maggio 20 07

Organizza: Autorità Portuale di massa Carrara

Importo: 105.000,00 euro e 40.334,00.

Le opere sono destinati al complesso edilizio ubicato i ambito portuale a Massa Caparre. Le opere sono: a. Opera sulla terrazza dove è presente la vsaca d’acqua, non deve essere figurativa e non deve avere riferimento con l’attività svolta. Deve essere realizzata in marmo bianco di Carrara. Importo complessivo di euro 105.000,00; b. Opera da collocare nella hall d’ingresso . Anch’esso senza roferimento all’attività svolta nel complesso deve esere d’rate non figurativa. Il materiale deve essere quello del marmo bianco di Carrara. Importo complessivo è di 40.334,00. Seguire il bando e inviare il materiale all?Autorità portuale di Marina di Carrara, viale G. Da Terrazzano, Varco di Levante, 54033 Marina di Carrara (MS). Bando sul ns. sito www.uil.it/uilcultura.

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Titolo: 4 opere scultoree

Scadenza: 11 maggio 2007

Organizza: Ministero delle In frastrutture. Provv. OO.PP Puglia e Basilicata.

Importo: varii

Concorso per le seguenti opere d’arte:

1. Scultura a “bassorilievo” di m.1,5×2,5 con tema “Il fuoco e l’opera dei Vigili del Fuoco”, da collocare sulla parete d’ingresso del Distaccamento dei VV.FF. di Gallipoli. Importo 19.831,45 euro.

2. Opera composta da pittura su piastrelle di cemento o mattoncini a mosaico di m 2,00×2,40, con tema lo schema araldico del Corpo della Guardia di Finanza, da collocare su parete. Importo 48.340,36. 3.

3. Scultura in pietra o in bronzo m. 2,50 su basamento di pietra , con tema “Onore ai caduti della G.d.F.” in occasione dell’intitolazione della Caserma di Barletta a Giovanni De Santis. Importo 142.602,01.

4. Scultura in pietra di dimensioni m. 3,00 / 2,00 con tema “I Vigili del Fuoco e il mare” da collocare all’ingresso principale del Comando VV. FF. di Brindisi, Importo 109.823,03.

Info: Ing. Roberto Iannone Provv. OO.PP. di Bari, via Dalmazia n. 70/b – 70121 Bari tel. 080 5552241 fax 080 5552222.

Il Bando completo presso il ns. ufficio e presso il ns. sito www.uil.it/uilcultura.

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Titolo: Francobollo “Croce Verde”

Scadenza: 20 maggio 2007

Organizza: Croce Verde – Torino

Partecipazione gratuita:

Importo:

Proposta per un francobollo celebrativo con lo scopo di divulgare scopi e attività dell’Ente. Il bozzetto deve essere facilmente riconducibile alle dimensioni di mm36x36. Inviare a: Croce Verde Torino, via Tommaso Dorè, 4 10123 Torino. Saranno selezionati tre finalisti secondo originalità, immediatezza comunicativa, attinenza con la natura dell’ente.

Il Bando completo presso il ns. ufficio e presso il ns. sito www.uil.it/uilcultura.

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Titolo: 3 Opere d’Arte

Scadenza: 4 giugno 2007

Organizza: Ministero delle Infrastrutture – PP.OO. Toscana Umbria.

Importo: varii

Le opere in concorso da collocare sul nuovo comando sono: a. una pittura su vetro da realizzare sui 20 vetri che costituiscono la parete semicircolare della vetrata d’ingresso. Dimensioni massime sono mq. 53,14 (2,16 di base /times 1,23 ml di altezza), importo lordo euro 60.681,31; b. un mosaico da collocare sulla parete in mattoni a destra dell’ingresso, con le dimensioni di ml 3,00 e di 2,00 ml di altezza, importo di euro 25.710,00; c. bassorilievo da collocare sulla parete in mattoni alla sinistra dell’ingresso, importo di 25.710,00. Seguire le modalità del bando che si può trovare anche nel ns. ufficio o nel ns. sito www.uil.it/uilcultura. Info: nel sito www.infrastrutturetrasporti.it.

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Titolo: 5 opere scultoree :

Scadenza: 20 giugno 2007

Organizza: Ministero delle Infrastrutture – Provv. OO.PP. Toscana-Umbria-

Importo: varii

Si tratta di tre concorsi per la realizzazione delle seguenti opere d’arte:

1. scultura a tutto tondo, prevalentement e marmo, a tema libero (o alto/bassorilievo da parete) da collocare nell’aiuola verde della nuova caserma di Polizia Penitenziaria di Pisa; importo lordo 53.453,29 euro. Responsabile procedimento: Ing. Roberto Puccetti tel. 050 / 972111;

2. complesso scultoreo (statua) in materiale nobile (marmo, bronzo,) che si ispiri ai caduti dei Vigili del Fuoco da collocare nel nuovo distaccamento di Orbetello. Importo lordo 29.143,64.

Responsabile provvedimento ing. Bruno Giannone tel 0564 27257;

3. opere artistiche da collocare nell’ambito della nuova Questura di Arezzo:
– complesso scultoreo, statua in marmo o bronzo, su piedistallo con tema “la Polizia di Stato e la gente”. Importo lordo 90.266,21 euro;

– mezzo busto in bronzo con supporto in marmo e piedistallo in legno, dedicato a Emanuele Petri, sovrintendente di Polizia di Stato. Importo lordo 30.000,00 euro;

– bassorilievo in marmo o bronzo, con soggetto che si ispiri al tema “Polizia di Stato tra le gente”. Importo lordo 45.000,00 euro. Responsabile provvedimento Ing. Renzo Tascini tel 0575 37 00 61.

Il Bando completo presso il ns. ufficio e presso il ns. sito www.uil.it/uilcultura.

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Titolo: Concorso “Sculture per un Museo” – VII ediz.

Scadenza: 30 giugno 2007

Organizza: Ass. Cult. Montemaggiore – Montefiore Conca (RN)

Importo:

Per artista di meno di 4° anni, si partecipa inviando la documentazione richiesta dal bando tra cui foto di tre opere di qualità nonché bozzetti realizzabili a Ass. Cult. Montemaggiore – via Pianello, 451 – 47834 Montefiore Conca (RN). Info: Tel. 041 980332 cell. 320/1116867.

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RITORNERAI_locandinaOK1.gifRITORNERAI_locandinaOK1.gifRITORNERAI_locandinaOK1.gifLA SERATA

Bruno Lauzi, uno dei più autorevoli e significativi esponenti di quel gruppo che accomunava Luigi Tenco, Umberto Bindi, Fabrizio De Andrè, Gino Paoli, conosciuto come la “Scuola Genovese”.
Definizione che Lauzi stesso ha sempre rifiutato, ma che nell’uso comune identifica quei musicisti che hanno dato la svolta drastica alla musica leggera italiana, dando origine al fenomeno cantuatorale.
Fenomeno irripetibile tutt’ora,  nato da una sinergia storico-geografica in quella Genova al confine con la Francia degli chanchonniers, interpreti della filosofia esistenzialista di Jean Paul Sartre, ed Albert Camus; che cantavano la ribellione al piattismo conformista medio borghese ed inneggiavano all’anarchia ideologica attraverso le voci di Edit Piaf, Charles Aznavour e Jaques Brel e i versi di poeti come Mauriac, Queneau e Jaques Prevert.
Sinergie uniche con produttori del calibro di Reverberi e Calabrese, con altri artisti come Mogol e Battisti, Paolo Conte, Mia Martini…

Lauzi amante del jazz (l’album BACK TO JAZZ  coi grandi nome italiani del genere e Conte al vibrafono) e della buona cucina; scrittore e poeta.
Ha composto assieme a Maurizio Fabrizio uno degli album più significativi della sua carriera “IL DORSO DELLA BALENA” e  un Musical assieme a Riverberi “UNA VOLTA NELLA VITA”, “ANGELI” con Dalla, “NAVIGANTI” con Fossati e “MARIA DEI PARAFULMINI” con Ron.
Lauzi conta fiabe: “LA TARTARUGA”, “CICCIOTTELLA”, “JOHNNY BASSOTTO”…
Lauzi poeta (due raccolte di poesie: VERSI FACILI ed ESERCIZI DI SGUARDO) e scrittore (LO STRANO CASO DEL POMPELMO LEVIGATO pubblicato da Bompiani con la complicità di Franco Battiato).
Lauzi cabarettista, capace di far ridere e commuovere.

Questa serata cercherà di raccontarlo a tutto tondo, a quelli che lo hanno apprezzato per la sua musica ed a quelli che non lo conoscono bene.

Quando ho interpellato gli ospiti, ho cercato di radunare non solo musicisti, ma attori, cabarettisti, scrittori, che mi permettessero di darne un quadro completo, soprattutto di un uomo, e come tale poliedrico,  appassionato di tutto quello che faceva.

LA SERATA E’ IN FAVORE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PARKINSON

GLI OSPITI

MUSICISTI
Ai musicisti ho chiesto di scegliere liberamente nel repertorio musicale di Lauzi, e di interpretare i pezzi secondo il proprio stile. Penso che potesse essere nello spirito di Bruno re interpretare i propri brani; l’importante era farlo con gusto e capacità.

-RANIERO GASPARI (pianista e compositore, storico collaboratore di Lauzi)
Ci racconterà i pezzi meno famosi, quelli più intimi, come li ha visti nascere e la sua esperienza a fianco di Lauzi.

-ROBERTO FREAK ANTONI (Leader degli Skiantos)
Reduce dal suo nuovo cd musical-poetico “IRONIKONTEMPORANEO 2”,  accompagnato da Alessandra Mostacci al pianoforte fornirà una personalissima re interpretazione di alcune poesie di Lauzi tratte dalla raccolta VERSI FACILI.

-il quartetto jazz MINA VAGANTE rivisiteranno AMORE CARO AMORE BELLO (canzone di Moglo-Battisti portata al successo da Lauzi) e L’APPUNTAMENTO (SENTADO A BEIRA DO CAMINHO scritto da Roberto Carlos -alias R.C. Braga- e Erasmo Carlos -E.Esteves- canzone che decretò il successo commerciale di Ornella Vanoni, il cui testo italiano è stato scritto da Lauzi)

-FRANZ CAMPI (cantautore, autore del testo di BANANE LAMPONE) riproporrà assieme al suo gruppo
LA TARTARUGA, SE STAI CERCANDO ME e IL POETA, bellissimo e significativo brano del 1961, perché è primo scritto da Lauzi e quello che viene anche considerato il simbolo del movimento cantautorale di cui Lauzi era esponente.

-i maestri MAURIZIO DEORITI (pianista di formazione classica, ha partecipato alla prima biografia su Bruno Lauzi) e SERGIO GRAZZINI (violoncellista classico) arrangeranno “ALMENO TU NELL’UNIVERSO” con intervento vocale di Silvia Parma

-LUCIANO MANZALINI (il “magro” dei Gemelli Ruggeri) proporrà “RITORNERAI” , altro pezzo importante nel repertorio e nella storia di Lauzi, e leggerà alcune “STORIE CORTE”, pensieri e sprazzi di vita con cui Lauzi  ha “farcito” il suo sito e che hanno ispirato il suo ultimo romanzo “TANTO DOMANI MI SVEGLIO” edito da Gammarò.

-ERALDO TURRA (l’ “altro” dei Gemelli Ruggeri) riproporrà in chiave cabarettistica alcuni brani del repertorio da cabaret di Lauzi: “RAGAZZO PADRE”, “GARIBALDI BLUES”, “ONDA SU ONDA”

-GUIDO FODDIS (chitarrista e poli strumentista, cantautore e collaboratore di Cisco e dei Modena City Ramblers) riproporrà “LEI NON E’ QUI, NON E’ LA” scritta da Lauzi assieme a Edoardo Bennato e “L’AQUILA ” assieme a Silvia Parma

-STEFANO GIACOVELLI (chitarrista) assieme a SILVIA PARMA propongono “CERTE COSE SI FANNO” brano scritto assieme a Franco Fasano, con Alex Britti alle chitarre, che Mina ha cantato nel 2002 inserito nell’album “Veleno”.

-SIMONA SAGONE (attrice e cantante) riproporrà VEDRAI COM’E’ BELLO e CICCIOTTELLA, una delle bellissime canzoni che Lauzi ha scritto per i bambini. Con l’occasione verrà promosso il cd con le canzoni per bambini che lo staff di Lauzi ha realizzato per l’AIP.

SCRITTORI E POETI

-CARLO LUCARELLI: ci regalerà un breve inedito su Lauzi e Luigi Tenco, amici fin dal liceo; il testo verrà letto da LUPO ANGEL, scrittore e performer dell’Associazione VIA DE’ POETI

-ALBERTO BERTONI: docente al dipertimento di Italianistica dell’Università di Bologna e critico letterario di fama europea commenterà “IL CASO DEL POMPELMO LEVIGATO”.
Letture e commenti musicali a cura di DEBORA POMETTI E ROMANO ROMANI  dell’Associazione LIBRI E DINTORNI

-DAVIDE FERRARI, poeta e scrittore, Docente di “Storia e didattica della poesia contemporanea” all’Università di Bolzano e fondatore della “CasaDei Pensieri”  Racconterà la diatriba nata tra Bruno LAuzi e Sergio Endrigo sulla canzone “LA DONNA DEL SUD”.

-ZAP E IDA vignettisti, commenteranno la serata a suon di penna. Non è esclusa un’asta a fine spettacolo in favore dell’AIP dei disegni prodotti.
LE ASSOCIAZIONI

VIA DE POETI
 
ASSOCIAZIONE CULTURALE
promotrice dell’evento

AIP
 
beneficiaria dell’evento

YOUKALI
 
con la preformance di Simona Sagone,  attrice e cantante e presidente dell’associazione

ACCADEMIA CASA DEI TATI
 
con i suoi esponenti m.tro Maurizio Deoriti e  m.tro Sergio Grazzini

LIBRI E DINTORNI
 
con la performance  di Debora Pometti attrice e presidente dell’associazione e del musicista Romano Romani
GLI SPONSOR

BLUE INN CAFE’
Via dei Fornaciai 9/3 BOLOGNA tel.051-4180424
 
Il locale che ospita l’evento
CANTINA BENTIVOGLIO
Via Mascarella 4/b BOLOGNA – tel.051/265416
 
Il locale che ci ospita per la conferenza stampa
RCS LIBRI-BOMPIANI
 
Ha gentilmente fornito 50 copie del libro di Bruno Lauzi
 “IL CASO DEL POMPELMO LEVIGATO”
Edito da Bompiani
ed il ricavato della vendita del quale verrà devoluto all’Associazione Italiana Parkinson
EUROVIDEO DIGITAL
Via del Lavoro, 17 – Casalecchio di Reno (BO) – Tel. 051.575270
 
Ci ha preparato tutto il materiale pubblicitario
Ed è sua la registrazione dell’intera serata.
CANTINA TERRE DEL CARPINE (PG)
www.terredelcarpine.it
 
Hanno offerto il miglior vino selezionato d.o.c. per la serata.

 

 

 

 

Resto del Carlino_Vita.jpgResto del Carlino_Vita1.jpgn2 ELENA MONTANARI.jpgLA CADUTA DELLANGELO-bs.jpg1-zap&ida-SENZA-TITOLO.jpgLA DEA MADRE vita.jpg2 gabriella gherardi IL PORTICO DI SAN LUCA A BOLOGNA.jpg1-maurizio-deoriti-IL-PESC.jpgpic00041.jpg
14 – 19 aprile 2007
Sebino – sale eventi artArt
Via Casoni 16, Bologna – tel. 051.9914860
 
MAURIZIO DEORITI
VITA D’ERCHIA
GABRIELLA GHERARDI
MAURO MATTEUCCI
ELENA MONTANARI
FILIPPO MUZII
SILVIA PARMA
ZAP & IDA

a cura di Pierangela Ezzis – editing di Gabriella Gherardi - GRAFFITY il Graffitismo Bolognese[1].pdf
con il contributo di Sebino Colori, via Casoni 16/2
Erboristeria Due Torri, via del Luzzo 7
Bologna

125px-CalSamurai.gif150px-Musashi_ts_pic.jpg175px-Samurai_in_1880.jpg225px-Samurai.jpgsamurai.jpgSamurai
Samurai in armi (circa 1860)La parola giapponese samurai deriva da un verbo, saburau, che significa servire o tenersi a lato ed indica un guerriero del Giappone feudale. Un termine più appropriato sarebbe bushi (letteralmente: guerriero), che risale all’epoca Edo.
Attualmente il termine viene usato per indicare la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ashigaru o i fanti). I samurai che non servivano un daimyo o perché era morto o perché ne avevano perso il favore, erano chiamati ronin.
I samurai costituivano una classe colta, che oltre alle arti marziali, direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu o lo shodo. Col tempo, durante l’era Tokugawa persero gradualmente la loro funzione militare. Verso la fine dell’era Tokugawa, i samurai erano essenzialmente burocrati dello shogun, e la loro spada veniva usata soltanto per scopi cerimoniali. Con la riforma Meiji (tardo XIX secolo) la classe dei samurai fu abolita in favore di un esercito nazionale in stile occidentale. Ciò nonostante, il bushido, rigido codice d’onore dei samurai, è sopravvissuto ed è ancora, nella società giapponese odierna, un nucleo di principi morali e di comportamento che parallelamente, nelle società occidentali, è costituito da principi etici di derivazione religiosa.
Etimologia
La parola samurai ha avuto origine nel periodo giapponese Heian, quando era pronunciata saburai, e significava “servo” o “accompagnatore”. Fu soltanto nell’epoca moderna, intorno al periodo Azuchi-Momoyama e al periodo Edo del tardo XVI e XVII secolo che la parola saburai mutò in samurai. Per allora, il significato si era già modificato da tempo.
Durante l’era di più grande potere dei samurai, anche il termine yumitori (arciere) veniva usato come titolo onorario per un guerriero, anche quando l’arte della spada divenne la più importante. Gli arcieri giapponesi (vedi arte del kyujutsu) sono ancora fortemente associati con il dio della guerra Hachiman.
Questi sono alcuni termini usati come sinonimo di samurai.
Buke – un appartenente ad una famiglia militare. un suo membro;
Mononofu- termine arcaico per “guerriero”;
Musha – abbreviazione di Bugeisha, letteralmente “uomo delle arti marziali”;
Shi – pronuncia sinogiapponese del carattere che comunemente si legge samurai
Tsuwamono – termine arcaico per “soldato”, fatto celebre da un famoso haiku di Matsuo Basho; indica una persona valorosa;
Armi
Foto ricordo con figuranti in costume da samurai (1880 circa)I samurai usavano una grande varietà di armi. Nel periodo Tokugawa si diffuse l’idea che l’anima di un samurai risiede nella katana che porta con sé, a seguito dell’influenza dello Zen sul bujutsu; a volte i samurai vengono descritti come se dipendessero esclusivamente dalla spada per combattere. Raggiunti i tredici anni, in una cerimonia chiamata Genpuku, ai ragazzi della classe militare veniva dato un wakizashi e un nome da adulto, per diventavare così vassalli, cioè samurai a tutti gli effetti. Questo dava loro il diritto di portare una katana, sebbene venisse spesso assicurata e chiusa con dei lacci per evitare sfoderamenti immotivati o accidentali. Insieme, katana e wakizashi vengono chiamati daisho (letteralmente: “grande e piccolo”) ed il loro possesso era la prerogativa del buke. Portare le armi venne vietato nel 1523 dallo Shogun perché prima di quella riforma tutti potevano diventare samurai e per evitare rivolte armate lo Shogun emise questo decreto.
La prima arma ausiliaria dei samurai fu l’arco e non fu modificata per secoli, fino all’introduzione della polvere da sparo e del moschetto nel XVI secolo. Un arco giapponese era un’arma molto potente: le sue dimensioni permettevano di lanciare con precisione vari tipi di proiettili (come frecce infuocate o frecce di segnalazione) alla distanza di 100 metri, arrivando fino a 200 metri quando non era necessaria precisione. Ideogramma Samurai.Veniva usato solitamente a piedi, dietro un tedate, un largo scudo di legno, ma poteva essere usato anche a cavallo. La pratica di tirare con l’arco da cavallo divenne una cerimonia Shinto detta Yabusame. Nelle battaglie contro gli invasori Mongoli, questi archi furono l’arma decisiva, contrapposti agli archi più piccoli e alle balestre usate dai cinesi e dai mongoli.
Nel XV secolo, anche la lancia (yari) divenne un’arma popolare. Lo yari tese a rimpiazzare il naginata allorquando l’eroismo individuale divenne meno importante sui campi di battaglia e le milizie furono maggiormente organizzate. Nelle mani dei fanti o ashigaru divenne più efficace di una Katana, soprattutto nelle grosse cariche campali. Nella battaglia di Shizugatake, in cui Shibata Katsuie fu sconfitto da Toyotomi Hideyoshi (da allora anche noto come Hashiba Hideyoshi) i cosiddetti “Sette Lancieri di Shizugatake” ebbero un ruolo cruciale nella vittoria.
La pratica dell’Harakiri
Ormai entrata nel linguaggio comune occidentale, l’harakiri (da “hara” ventre e “kiru” tagliare) meglio noto in Giappone come seppuku, kappuku o altre denominazioni, è il suicidio rituale dei samurai. Alcune volte praticato volontariamente per svariati motivi, il più delle volte era una condanna a morte che non disonorava. Infatti il condannato, vista la sua posizione nella casta militare, non veniva giustiziato, ma invitato o condannato a togliersi da solo la vita, praticandosi con un pugnale una ferita orizzontale profonda all’addome, di una gravità tale da provocarne la morte. Per preservare ancora di più l’onore del samurai, un compagno, previa promessa all’amico, decapitava il samurai appena dopo che egli si era inferto la ferita all’addome, per fare in modo che il dolore non sfigurasse il volto del fiero soldato.La parola seppuku appunto entrò nell’ uso comune per indicare questa forma “addolcita” di harakiri,che veniva considerato il gesto estremo poiché il guerriero si lasciava morire in una profonda agonia. Nel 1889, con la costituzione Meiji l’harakiri venne abolito come forma di punizione e scomparve definitivamente in Giappone.
I precetti di un Samurai
 Il samurai Miyamoto MusashiI samurai seguivano un preciso codice d’onore sintetizzato da molte opere, la più famosa delle quali è l’Hagakure di Yamamoto Tsunetomo. I precetti fondamentali possono essere sintetizzati come segue:
Gi la decisione giusta ed equanime, l’atteggiamento giusto, la verità. Quando si deve morire, bisogna morire. Rappresenta la risolutezza, la corretta strada da percorrere, il concetto del “Qui e ora”
Yu l’abilità, sia tecnica che umana: il coraggio tinto di eroismo.
Jin l’amore universale, la benevolenza verso tutta l’umanità, verso tutte le persone verso tutti gli individui
Rei il retto comportamento, l’osservanza delle regole e della disciplina
Makoto la sincerità totale, universale, in ogni occasione della vita.
Meiyo l’onore e la gloria sul campo di battaglia e nella vita.
Chugi la devozione e la lealtà, verso il proprio padrone, verso i propri compagni e fratelli.
Sakura – il ciliegio
 Fiori di ciliegioOggi assunto a simbolo di tutte le arti marziali, venne adottato dai samurai quale emblema di appartenenza alla propria classe. Nell’ iconografia classica del guerriero il ciliegio rappresenta insieme la bellezza e la caducità della vita: esso, durante la fioritura, mostra uno spettacolo incantevole nel quale il samurai vedeva riflessa la grandiosità della propria figura avvolta nell’armatura, ma è sufficiente un’ improvviso temporale perché tutti i fiori cadano a terra, proprio come il samurai può cadere per un colpo di spada infertogli dal nemico. Il guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia non come un fatto negativo ma come l’unica maniera onorevole di andarsene, rifletté nel fiore di ciliegio questa filosofia. Un antico verso ancora oggi ricordato è “hana wa sakuragi, hito wa bushi” che tradotto significa “tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero”.

 

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asino di buridano.jpgasino di buridano.jpgasino di buridano.jpgasino di buridano.jpgIntervista a Damiano Felini (parte 1)
Media education, tra pedagogia e cultura
Tra nuove e antiche controversie la media education si riconosce in un ricco ambito disciplinare che attinge dal bacino delle scienze dell’educazione e della comunicazione. Damiano Felini, autore del libro Pedagogia dei Media, in un’intervista per ilMediario indica l’urgenza di adattare la formazione scolastica alla realtà in cui vivono i giovani. La nuova alfabetizzazione al linguaggio dei media non è un insegnamento tecnico, ma un modo nuovo di fare cultura nella scuola.L’educazione ai media beneficia, da una decina d’anni, di un’attenzione particolare da parte della ricerca universitaria. Nel suo libro, Pedagogia dei Media la pedagogia è una lente privilegiata mentre altri studiosi spostano il focus su discipline come la sociologia dei processi culturali, la psicologia e la semiotica. Questo proliferare di punti di vista genera confusione o arricchisce ricercatori e educatori che attuano percorsi di media education nelle scuole?
Sicuramente i punti di vista attraverso cui guardare la media education, oltre a quello pedagogico, sono quello psicologico, sociologico e delle scienze della comunicazione. Quattro prospettive che analizzano lo stesso tema: media e formazione, media e minori. Il rischio della confusione, a mio parere c’è, nel senso che è facile parlare di educazione ai media usando le stesse parole, ma in realtà dietro ci sono background culturali differenti. Gli ultimi dieci anni di storia della media education hanno visto l’incontro tra le diverse prospettive disciplinari. Alla fine degli anni Novanta è cominciata a maturare la consapevolezza che uno scambio è sicuramente proficuo stando, però, attenti a precisare i propri ambiti di lavoro, le metodologie e i presupposti disciplinari, sia per comunicare meglio agli altri, sia per capire se stessi e prendere coscienza delle modalità con cui ogni disciplina ragiona con l’oggetto media. Nel libro ho fatto proprio un’operazione di questo genere, sottolineando come ragiona la pedagogia con l’oggetto media. Nel libro viene proposta, anche, una lettura storiografica della media education e si risale ai primordiali tentativi di preparazione del pubblico infantile e adolescenziale di fronte ai mezzi di comunicazione di massa, quando entravano per la prima volta nella società italiana.
È stata una delle prime intuizioni che hanno guidato la mia ricerca. Quando mi sono avvicinato a questi temi aleggiava una sorta di verità non discussa, ovvero che la media education sia arrivata dai paesi anglosassoni tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, piombata in Italia in maniera quasi magica. Questo è falso come testimoniano i numerosi lavori prodotti, senza interruzione, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, e che costituiscono un percorso, interessante e valido di educazione ai media in Italia.

Vuole parlarci di questa ricerca?
Ho semplicemente iniziato questo lavoro di scandaglio a ritroso ed è un lavoro che continua a dare i suoi frutti. Per caso, in questi giorni, dalla soffitta del dipartimento di un professore dell’università, è emerso una dispensa del 1960 di una maestra che aveva organizzato un corso di cinema per la sua classe di allievi delle elementari.
Questo enorme lavoro viaggiava su un doppio binario: era un percorso portato avanti dagli insegnanti con i propri allievi, ed era, quindi, un lavoro pratico, messo in atto nei contesti educativi scolastici dell’epoca, e contemporaneamente era un lavoro di riflessione teorica affrontato dai ricercatori delle discipline prima citate.
A partire dalla fine della seconda guerra mondiale e fino alla metà degli anni Cinquanta gli interventi e la riflessioni sull’educazione scolastica ai media erano rivolti esclusivamente al mezzo cinema, per la ragione molto ovvia, che il cinema era l’unico media nella società italiana. La televisione è arrivata solo nel 1954, la radio, invece, non era vista come un problema e il giornale nemmeno, anche se non si sa bene perché.
Poi scoppia il problema tv, che la farà da padrone per una quarantina d’anni, ovvero fino ai giorni nostri caratterizzati, invece, dal discorso sulla multimedialità e l’interattività di Internet che, seppur con modalità diverse, è parte integrante dell’educazione ai media.Se la ricerca universitaria ritiene che il media educator abbia un ruolo centrale nella formazione dei ragazzi, perché una parte dell’establishment culturale sostiene sia più formativo studiare filosofia o lettere?
Questo è un dibattito vecchio ma tutt’altro che trascurabile, una controversia che non riguarda solo l’educazione ai media. Quando qualcuno alza la mano e dice che bisognerebbe fare educazione stradale nelle scuole, trova tutti d’accordo fatto salvo che poi c’è chi ci aggiunge quella sessuale, quella alimentare, quella ambientale, quella del carattere e così via. E allora poi c’è chi taglia la testa al toro e dice di no: facciamo che a scuola si insegnano solo le materie “forti”, matematica, italiano, scienze e filosofia.
In fin dei conti, tra cultura alta e cultura bassa; la soluzione è inevitabilmente un’opzione di valore che viene data e non la posso stabilire io o nessun’altro; tutte le posizioni sono valide. Quello che è importante capire è che quella che si compie è un’opzione di valore e non è la risposta giusta. La scuola deve fare quello che riteniamo debba fare e non solo una determinata cosa perché è già stata stabilita da tempo!Perchè fare educazione ai media nella scuola?
Se in passato l’alfabetizzazione passava attraverso il leggere, lo scrivere e il fare di conto, tutte cose che ti permettevano di vivere da cittadino nella società, oggi oltre a tutto ciò ci sono altre cose, tra cui la competenza dei linguaggi non alfabetici che sta diventando pregnante nella nostra cultura.
Il discorso è pensare alla formazione della nuove generazioni tenendo conto della realtà e del clima culturale in cui vivono, non possiamo rifarci alle lettere e alla filosofia solo perché quello era il modello culturale-formativo dei nostri padri. Quel modello risale agli anni Venti ed è andato avanti per sessant’anni. Non è detto sia l’unico modello giusto a cui bisogna per forza attenersi. Era anche quella un’opzione, così come oggi dobbiamo prendere in considerazione varie altre opzioni e capire quale è la migliore, discutendo e riflettendoci sopra.Lettere e filosofia sono le materie per eccezione che forniscano a un individuo gli strumenti critici necessari per leggere meglio la realtà che lo circonda?
Ci sono interessanti studi statunitensi che dimostrano come le competenze di analisi testuale applicate a testi scritti e applicate a testi audiovisivi o radiofonici, di fatto siano le stesse.
Questo è stato studiato sperimentalmente, prendendo campioni di studenti sottoposti a un training specifico sulla critica testuale o sulla critica testuale audiovisiva.
Quello che si è visto è che, quando uno studente ha imparato a lavorare bene su un testo di una certa natura, sa trasferire le competenze critiche che ha acquisito anche ai testi dell’altro filone.
È come se ci fosse una sorta di area di competenze che è transmediale e, come si evince da questi studi, c’è un’area transmediale. Formare al senso critico e all’analisi di testi scritti o di testi audiovisivi è equivalente!
Quindi per quale motivo non si possono integrare queste due cose? Certo la differenza risiede nel diverso potere formativo del contenuto, per cui il testo filosofico o letterario può fornire uno spessore culturale più alto del Grande Fratello, e questo può anche essere vero, ma è un altro problema.
Infatti, dal punto di vista delle competenze vuote, ovvero della pura abilità a lavorare su un testo, non esiste differenza tra l’uno o l’altro.Forse nell’educare ai media si cerca di fare notare ai ragazzi che esiste un messaggio costruito, mentre in un testo scritto si dà per scontato che ci sia.
Non sono d’accordo, e comunque dipende molto anche dallo stile di insegnamento; infatti ci sono molto testi di letteratura italiana per i licei che sono molto attenti a far capire il carattere di costruzione dei testi letterari e poetici. Ad esempio sono molto attenti a ricostruire il periodo storico e il contesto culturale in cui il testo è stato prodotto e il modo in cui il pubblico fruiva di questi testi: era il pubblico del Seicento dell’accademia o era il pubblico del periodo in cui il libro è diventato oggetto di consumo o era un pubblico che si faceva copiare il libro dall’amanuense o era il pubblico che comprava il libro a fascicoli in fondo al giornale? Questo dipende dalle opzioni didattiche che si scelgono: ci può essere un insegnamento della letteratura dove l’analisi è circoscritta al testo, ovvero si conduce un’analisi intratestuale, oppure ci può essere un’analisi più attenta alle modalità di fruizione dei testi.
Ci possono anche essere dei modi di insegnare la letteratura molto attenti al carattere di messaggio e quindi a sottolineare l’emittente e il destinatario del messaggio, il codice e il contesto della comunicazione.
Tutto questo non è lontano dalla media education, che svela i meccanismi di costruzione dei messaggi mediali e li fa notare ai ragazzi.

Damiano Felini, è dottore di ricerca in Pedagogia; insegna Pedagogia dei media alla Facoltà di Lettere dell’Università Cattolica di Milano e Media Education alla Facoltà di Scienze della Formazione della LUMSA di Roma.
Ha pubblicato il volume Pedagogia dei media. Questioni, percorsi e sviluppi per l’Editrice La Scuola di Brescia.

Eleonora Gasparetti, media educator per l’Associazione Culturale Tutor di Milano collabora ai progetti Dal Film al Film (laboratori di cinema e tv) e Radio Attiva (laboratori di radio). Conduce laboratori e corsi di formazione per il Gruppo Formazione – Mondo Scuola che si occupa di Didattica interculturale e educazione allo sviluppo e alla mondialità, settore di attività dell’associazione Il Sandalo-Commercio Equo e Solidale.a cura di Eleonora Gasparetti 

Senza nome.bmpSenza nome.bmpSenza nome.bmpFORLì-CESENA    PROVINCIA, L’8 MARZO SI FESTEGGIA CON LA RASSEGNA LE “OVAROLE”: TEATRO, POESIA, E ARTE AL FEMMINILE IN 18 COMUNI DEL COMPRENSORIO

(Sesto Potere) – Forlì – 27 febbraio 2007 – La festa della donna, nella provincia di Forlì-Cesena, non si esaurisce l’8 marzo. La rassegna “Le ovarole”, pensata dall’amministrazione provinciale per celebrare sul territorio la ricorrenza, si snoderà, infatti, dal 3 marzo al 28 aprile, interessando ben 18 comuni del comprensorio. «L’obiettivo – illustra l’assessore provinciale alle pari opportunità Margherita Collareta – è mantenere vivo l’interesse sulle pari opportunità anche nelle sedi decentrate, cercando di offrire alle donne un’occasione di confronto all’interno di momenti culturali alti». I 19 appuntamenti, con tanto di appendice settembrina, spazieranno non a caso dal teatro alla pittura, dall’arte alla poesia. «Purtroppo c’è ancora pregiudizio sull’8 marzo – commenta Lelia Serra, curatrice, insieme a Leli Nottoli, dell’iniziativa – si fatica a trasmettere ai comuni che non si tratta solo di una festa da celebrare a ciambella e albana, ma di un’occasione per affrontare temi profondi come quelli di genere».
Per quanto riguarda il carnet, si annuncia un menu quanto mai ricco e vario. Ad aprire la rassegna sarà sabato, a Savignano sul Rubicone (sala Allende, 17.30), Enrico Stinchelli, conduttore della trasmissione di Rai radio tre “Barcaccia”, il quale presenterà aneddoti, video e brani sul soprano Lina Pagliughi. Domenica ci si sposterà a Predappio, dove, nella sala Europa di via Marconi (ore 16.30), verranno esposte le foto della mostra “Le opere e i giorni”, curata da Cristina Paglionico. Seguirà poi la proiezione del documentario “Na sciurnata longa”, di Anna Bianco, con dibattito finale condotto da Patrizia Cassetti, esperta dei servizi alla terza età. L’8 marzo sarà celebrato a Mercato Saraceno: qui Lelia Serra e Stefano Delvecchio daranno vita a una lettura scenica su “Le devote di Garibaldi” (teatro Dolcini, ore 21, ingresso 8 euro). Spettacolo teatrale in programma anche il giorno seguente a Sogliano al Rubicone, con la compagnia “Miti pretese” che porterà in scena “Roma ore 11” (teatro Elisabetta Turroni, ore 21, ingresso 12 euro). Sabato 10, a Terra del Sole (sala del Pretorio, ore 21), sarà la volta di Paola Sabbatani e del suo disco “Vite andate”, mentre domenica il teatro comunale di Cesenatico ospiterà, alle 16, le “Storie di donne e di lavoro in un paese di mare”, di Lia Celi. Giovedì 15, invece, spazio ai versi di Assunta Finiguerra che reciterà le sue “Poesie più che amorose” a San Mauro Pascoli (biblioteca comunale, ore 21). La sera successiva vedrà, invece, al teatro Dolcini di Mercato Saraceno, Emanuela Grimalda e il suo “Midolla & Animelle”. Il venerdì seguente, a Longiano, sarà la volta della maratona poetica di Jolanda Insana, mentre domenica 25, a Gambettola, l’architetto Franca Bertagnolli intratterrà le ospiti con “Parole e tessiture, preziose relazioni fra donne”. L’ultimo incontro di marzo è previsto venerdì 30, a Civitella di Romagna, con un approfondimento su “Il movimento delle donne, raccontare una storia”, tenuto dalla docente universitaria Elda Guerra.
Altrettanto ricco, comunque, il programma di aprile, con 7 appuntamenti. Si partirà già domenica 1, quando a Tredozio verrà inaugurata la biennale “Ovoarte numero 0”, con le opere di Tonina Cianca e Aldo Frangioni. Si proseguirà venerdì 13, a Bagno di Romagna, dove la sociologa Marina Piazza parlerà di “Giovani donne”, mentre domenica 15 toccherà al psicodramma pubblico “Costellazione di ruoli” di Lisa Pazzaglia, in programma a Roncofreddo. Giovedì 19, Lelia Serra reciterà in quel di Alfero di Verghereto versi e prose di Dorothy Parker. Il week-end, invece, sarà all’insegna dell’antropologa Michela Zucca che venerdì parlerà a Gatteo di “Donne delinquenti – streghe, eretiche e ribelli”, e sabato si sposterà a Sarsina per approfondire il tema “Streghe e stregonerie”. Domenica, infine, l’appuntamento è con l’inaugurazione, a Longiano, della mostra fotografica di Susanna Venturi dedicata alle “Donne del Burkina Faso”, cui seguirà la presentazione del libro “Yidgri” dell’antropologo Marco Aime. L’ultimo incontro vedrà, sabato 28, la visita alla riserva naturale di Scardavilla, vicino a Meldola, con pic-nic finale nei pressi del monastero di Santa Maria. E’ prevista, tuttavia, un’appendice settembrina a Cesena, dove Lea Melandri illustrerà come sta cambiando il rapporto donna-uomo. Matteo Dall’Agata 

 

Provincia di Forlì-Cesena

Consigliere di Parità

Associazione Atti Unici

 
 
Le Ovarole 2007
 Incontri con Signore

Ideazione e cura di Lelia Serra e Leli Nottoli

 
 
 
 

Sabato 3 marzo

Savignano sul Rubicone

Sala Allende ore 17,30

Lina Pagliughi la voce di cristallo

Enrico Stinchelli

Per il centenario della grande soprano,aneddoti,video e ascolti a cura del conduttore della “Barcaccia” –Rai- Radio Tre

 
 

Domenica 4 marzo

Predappio

Sala Europa via Marconi, ore 17

Le opere e i giorni

Angela Maria Antuono,Tiziana Catani, Simone Tomaselli, Carlo Ravaioli

Mostra fotografica curata da Cristina Paglionico

^

“Na sciurnata longa” documentario di Anna Bianco

incontro con Anna Bianco, regista

 e Patrizia Casetti

 
 
 

Giovedì  8 marzo

Mercato  Saraceno

Teatro Dolcini ore 21

Lelia Serra voce recitante

 Stefano”Ciuma” Delvecchio  organetto diatonico

Le devote di Garibaldi

 
 
 
 
 

Venerdì 9 marzo

Sogliano al Rubicone

Teatro Elisabetta Turroni ore 21

Compagnia Miti Pretese

Roma ore 11

di Elio Petri

 
 

Sabato10 marzo

Castrocaroterme e Terradelsole

Palazzo Pretorio di Terradelsole ore 21

Paola Sabbatani in concerto

Vite andate

   

 

Domenica 11 marzo

Cesenatico

Teatro Comunale ore 16

Lia Celi e i video ritratti  di

storie di donne e di lavoro in un paese  di mare

 
 

Giovedì 15 marzo

San Mauro Pascoli

Biblioteca comunale ore 21

Assunta Finiguerra

Poesie più che amorose

 
 

Venerdì 16 marzo

Mercato Saraceno

Teatro Dolcini ore 21

Emanuela Grimalda

Midolla & animelle

Regia di M. Andrei

 
 

Venerdì 23 marzo

Longiano

Teatro Petrella ore 21

Jolanda Insana

Sola poesia

 
 

Domenica 25 marzo

Gambettola

“Fabbrica”, viale Carducci 113, ore17,30

Franca Bertagnolli

Parole e tessiture, preziose relazioni tra donne (performance)

 
 

Venerdì 30 marzo

Civitella di Romagna

Sala del Consiglio ore 17,30

Elda Guerra

Il movimento delle donne, raccontare una storia

 
 

Domenica 1 Aprile

Tredozio

Centro visita, parco nazionale Foreste Casentinesi ore 11

Tonina Cianca e Aldo Frangioni

Uova  e ovarole

                                                              N° 0  Biennale Ovoarte

a cura di Ines Romitti  e Alice Ventura

 
 

Sabato 14 aprile

Bagno di Romagna

Palazzo del Capitano ore 17,30

Marina Piazza

Giovani donne

Euroterme, bagno termale su prenotazione

  

 

Domenica 15 aprile 

Roncofreddo

Palazzo della Rocca ore 17,30

Lisa Pazzaglia

Costellazione di ruoli

Psicodramma pubblico

 
 
 

Giovedì 19 aprile

Alfero di Verghereto

Chiara Rapaccini

Le Mosche del deserto

 
 
 
 
 

Venerdì 20 aprile

Gatteo

Oratorio S. Rocco ore 21

Michela Zucca

Donne delinquenti

 
 
 

Sabato 21 aprile

Sarsina

Centro Culturale via Roma ore 17

Michela Zucca

Streghe e stregonerie

 
 

Domenica 22 aprile

Longiano

 Fondazione Balestra ore 11

Susanna Venturi

Donne del Burkina-Faso

mostra fotografica

presentazione del libro “Yidgri”

con  Marco Aime

 
 
 

Sabato 28 aprile

Meldola

Far fagotto a Scardavilla

Ore 14,30 visita alla riserva naturale bosco di Scardavilla  con merenda a cura de “laratatuia”

ospiti di Maria Giuseppina Picchi al monastero di S. Maria

prenotazione obbligatoria

 
 

10 settembre

Cesena

Sala del Consiglio ore 17,30

Lea Melandri

Amore e violenza: cosa sta cambiando nel rapporto  uomo donna

 
                                                                 

 

 
 
 
 
 
 
 

 

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