Giugno 2007


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terminata la pedagogia restano solo i burocrati a seccare come stoccafissi al vento

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LABIRINTO IN GIOCO; ARTE VOCE DELLA NATURA Spoltore 11 luglio 07

Il sistema dell’arte di Spoltore valorizza un ciclo progettuale costituendosi centro originario di una nuova maniera per intendere l’arte ( anche in riferimento al magnifico testo del critico Antonio Zimarino)  basata sul principio che l’artista è unico portatore di archetipi culturali e esclusivo possessore di una progettualità alta capace di rilevare l’essenza del proprio sistema sociale e trasformarla in linguaggio artistico. Il progetto di quest’anno riguarda la tematica generale impiantata su “Semiproibiti” il titolo dell’intera manifestazione culturale indetta dall’associazione i colori del territorio e  deve raccogliere integralmente l’esperienza già messa in campo l’anno scorso e divulgare l’archetipo di Spoltore attraverso l’espressività degli artisti invitati. L’anno scorso la manifestazione di  Spoltore, riguardante la guerriglia dell’arte, ha eccitato l’artista Antonio  Laurelli e il suo gruppo che hanno investito e espanso il principio messo in causa a Spoltore  in altre occasioni territoriali, che quest’anno saranno gemellate, attraverso l’opera degli artisti, alla presentazione di Spoltore. Da qui il tema di : LABIRINTO IN GIOCO; ARTE VOCE DELLA NATURA, che costituisce  integralmente il corpo per il tema generale semiproibiti, (nuovo concetto di arte ambientale basata sul principio ecologico dove oltre la struttura e gli schemi vale anche il processo con cui queste tre “divinità” interagiscono tra di loro. Si mette in campo, per la prima volta quello che è il principio cibernetico della vita di cui l’arte è eccellente esemplare primario sotto l’egida del concetto di “autopoietica” (artistica)  (Maturana- Varala /teoria di Santiago) in cui il cognitivismo  e il suo processo anche ambientale sono lo stesso che il sistema e il processo della  vita).  Il tema del labirinto e del gioco prevede  l’azione artistica iniziando già  dall’incontro registrato e filmato (in seguito a quanto presentato anche con i vari incontri dibattito di questo inverno,  stabilisce  una continuità procedurale) da cui dovrebbero  risultate, per accordi spontanei tra gli artisti ( come tra gli elementi della vita e della natura) le qualità delle opere e la messa in visione per il pubblico che leggerebbe il tutto come  un chiaro motivo di tutta la procedura attraverso il testo del catalogo e il senso complessivo della manifestazione.

Caro Antonio,
ti invio in allegato la foto e due note riguardanti la performance “ il gioco” che verrà realizzata a Spoltore in apertura della mostra ed alcuni chiarimenti (forse inutili) che danno un’idea del suo svolgimento.
“ IL GIOCO “  -  La presenza del corpo, dei corpi, col loro peso, le loro articolazioni, le allusioni, gli scarti, le reticenze dei loro gesti – il linguaggio del corpo – La possibilità  per l’osservatore di calarsi nell’evento senza filtri acculturati.

          Una percettività immediata – L’osservatore che entra ed esce dall’evento, che ne diventa protagonista, attore, per antica conoscenza dei processi mentali e fisici inerenti il gioco.
          Elaborazione tautologica
          Tableau Vivant.
La performance con i quattro protagonisti durerà un paio d’ore dall’inaugurazione della mostra in poi. I quattro non comunicheranno oralmente con il pubblico né con altri modi che non siano quelli pertinenti con il gioco –  I quattro si comporteranno in modo giocoso, libero, ma senza mai abbandonare il tavolo da gioco -  in modo autonomo rispetto al pubblico.    A fine evento lasceranno sul posto tutti gli oggetti utilizzati – il tavolo, le carte, le sedie, il posacenere con i mozziconi di sigarette, il foglio di carta e la penna per la registrazione dei punti, le bottiglie vuote di birra bevuta,l’apribottiglia ecc. ecc.
Di fronte all’ingresso del vano ospitante l’evento, su una parete sarà collocata, il giorno dopo l’inaugurazione una fotografia dei quattro mentre giocano di m 1×1, al fine di continuare, per il pubblico, dopo la performance, nei giorni successivi all’inaugurazione della mostra, vicariamente, visualmente il gioco espletato.
La foto, il tavolo e tutti gli oggetti utilizzati per il gioco rimarranno visibili in permanenza , per tutta la durata della mostra.

Ti ringrazio, Angelo

 

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Caro antonio, queste sono alcune delle immagini realizzate da Giuseppe
Terrigno, trasferite su tela, successivamente collate su supporto ligneo, ed
infine ritoccate da me.
Queste le foto in bienco e nero di Terrigno
Il totale sono 13 + 13 lavori.
ernesto saquella

Caro dott. Politi
mi fa piacere apprendere che la prima rivista d’arte in Europa finanzia una scuola di formazione ad alto livello, mi sembra d’intendere con contributi privati, e, a quanto pare, fino a poco fa non aveva interesse a proporsi come un istituto di beneficenza un «EAA&A (Ente Assistenza Artisti & Affini)»; comunque, fa sempre piacere, anche se per strategie di mercato, che lei apre la frequenza a dei giovani “meritevoli” ed “interessati”, mentre dalla sua rivista non si lesina lo scagliare pietre contro i vari contenitori pubblici d’arte contemporanea (Lei, però, ha coscienza che oggi bisogna distribuire i soldi pubblici per le politiche dei beni culturali, perché questi ultimi vengono trattati allo stesso modo dei beni artistici e che le Soprintendenze  possono conservare qualsiasi produzione umana dopo cinquanta anni, oltre a siti storici, vecchie locande ecc., senza parlare dei siti naturali – e non è una novità che anche questo è un territorio per politici e affaristi improvvisatisi direttori di enti artistici coevi, che lei ricordava in un’ altra sua risposta, in quella dell’amico comune Boris Brollo).
Tra le tante scuole improvvisate presenti sul nostro territorio, l’unica nostra speranza potrebbe essere questa sua scuola, in cui s’insegna anche a come diventare attuali narratori del sentire artistico coevo, oltre che a creare esperti nel raccogliere fondi per promuovere l’arte contemporanea, visto il fallimento delle Università e delle Accademie – (a tal proposito ho ascoltato in parte l’ultimo prodotto di queste «strutture fatiscenti» che mi ha lasciato allibito, è stato un giovane critico di nome Angelo, che, in una trasmissione su rai 3, condotta dalla signora Cinquetti, andata in onda nella notte di qualche settimana fa, egli ha affermato che oggi «critici si nasce»S e sicuramente sottendeva «per volontà divina» o per «eredità biologica») -. Ciò che io auspico qui è ancora un’altra cosa, è che lei possa avere soldi a sufficienza per assumere anche qualcuno di quei bravi allievi della sua scuola in modo che si accresca il suo entourage di correttori di bozze, ché, solo per fare cronaca, le ricordo che è scorretto scambiare un «tropo», che è una figura retorica del racconto e significa «sta al posto diS» e che con piccole sfumature si distingue dalla metafora, mentre proprio la sua rivista corregge quel termine con «troppo», anche se, devo ammettere, che questo è un sia pur nobile sovrabbondante aggettivo che può essere usato anche come avverbio. Aumentare il personale, specie nella correzione di bozze, non fa mai male, anche se vale sempre quel detto, però, che ricordo prima a me che a lei: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra!».
Suo
Giuseppe Siano

Caro Siano, risponderò volentieri alla tua lettera sul prossimo numero             di Flash Art. Ti chiedo però un esercizio poco gradito agli italiani: una                maggiore sintesi e chiarezza. Infatti malgrado qualche sforzo non sono               riuscito a capire cosa mi stai chiedendo. Anche perchè è difficile                utilizzare una persona che intende specializzarsi nel fund raising (ricerca di          sponsor) in un correttore di bozze esperto. E’ questo che tu volevi dirmi?          Oppure alludevi a qualcos’altro? Ti prego di essere esplicito. Grazie                     comunque. Giancarlo Politi.

 

Ha solo dimenticato di ridurre del 50%. Caro dott. Politi

va bene che la sua scuola di formazione ad alto livello sia aperta anche a giovani interessati e meritevoli, va bene lo scagliarsi contro i contenitori pubblici d’arte contemporanea gestiti da ignoranti, va bene scagliarsi contro le università le accademie e le scuole di formazione che non creano persone preparate, mi sta bene anche la scuola per fund raising, la quale, in mezzo all’analfabetismo artistico di ritorno, però, dovrebbe preparare l’esperto anche in arte, e non solo volto a trovare fondi per delle mostre promosse da ignoranti o per proporsi come riorganizzatore e ottimizzatore di vari musei d’arte contemporanea esistenti sul nostro territorio (per questo lavoro, lei m’insegna, bastano oggi più le raccomandazioni politiche o il parentado, essendo i soldi per la maggior parte pubblici). Non crede che ci sia bisogno anche di una scuola che formi il narratore d’arte, dal momento che molti esperti improvvisati sono il prodotto di quelle strutture fatiscenti, come ad esempio le Università e le Accademie (a dire il vero, le sue tesi sono inoppugnabili. L’ultimo prodotto della critica, che mi ha lasciato allibito, è stato un giovane di nome Angelo, che, in una trasmissione su rai 3, condotta dalla signora Cinquetti, andata in onda nella notte di qualche settimana fa, inorridito io l’ho sentito affermare più volte che oggi «critici si nasce» e sicuramente sottendeva «per volontà divina» o per «eredità biologica»).
Allora cosa fare contro questo analfabetismo artistico di ritorno, sperare in una scuola che formi l’allievo oltre ad essere un procacciatore di fondi per l’arte, anche un ottimo critico, esperto d ‘arte e, all’occorrenza, conoscitore dei termini artistici. A questo proposito mi auguro che lei possa avere soldi a sufficienza per assumere qualcuno di quei bravi allievi della sua scuola, che sicuramente saranno esperti e specializzati anche nell’uso della terminologia del racconto artistico, in modo che si accresca il suo entourage di correttori di bozze, ché, solo per fare cronaca, le ricordo che è scorretto scambiare un «tropo», che è una figura retorica del racconto e significa «sta al posto diŠ» e che con piccole sfumature si distingue dalla metafora, mentre proprio la sua rivista corregge quel termine con «troppo», anche se, devo ammettere, che questo è un sia pur nobile sovrabbondante aggettivo che può essere usato anche come avverbio. Aumentare il personale, specie nella correzione di bozze, non fa mai male, anche se vale sempre quel detto, però, che ricordo prima a me che a lei: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra!». Certo, però, se fossi un collezionista non mi fiderei di cattivi conoscitori della retorica, nel mentre li ascolto illustrarmi un progetto, specie quando essi vorrebbero convincermi a investire dei soldi nel mondo dell’arte
Suo
Giuseppe Siano

Ps. spero di aver chiarito, semplificando alcuni passaggi.

 

 

 

A me pare che lei abbia solo complicato. E allungato. Se dovessimo pubblicare saremo noi a tagliare. Ma speravo che lo facesse lei. Lo so che in Italia più si è lunghi e nebulosi e più si è bravi. E che dolore per un “letterato” accorciare anche di una sola parola. G.Politi

 

 

Siamo a 1524 caratteri, credo con migliore chiarezza, senza complicazioni, ma è una lettera articolata

Caro dott. Politi
va bene lo scagliarsi contro i contenitori pubblici d’arte contemporanea gestiti da impreparati, va bene affossare le Università le Accademie e le Scuole di formazione che non creano persone esperte, mi sta bene anche la scuola per fund raising, la quale, in mezzo all’analfabetismo artistico di ritorno dovrebbe però preparare l’esperto anche in arte (e non proporre arte come le cipolle sul mercato), perché per organizzare eventi, lei m’insegna, bastano oggi più le raccomandazioni politiche o il parentado che la preparazione artistica, essendo i soldi per la maggior parte pubblici. Non crede che ci sia bisogno anche di una scuola che formi il narratore d’arte, dal momento che molti esperti improvvisati sono il prodotto di quelle strutture fatiscenti, come ad esempio le Università e le Accademie. E di Angelo, critico d’arte, che in una trasmissione della Cinquetti su rai 3 afferma «critici d’arte si nasce» cosa pensa?
A questo proposito mi auguro che i bravi allievi della sua scuola possano sopperire a questa carenza, in modo che si accresca il suo entourage di correttori di bozze, ché, solo per fare cronaca, le ricordo che è scorretto scambiare un «tropo», che è una figura retorica del racconto e significa «sta al posto di…» e che con piccole sfumature si distingue dalla metafora, mentre proprio la sua rivista corregge quel termine con «troppo», anche se, devo ammettere, che questo è un sia pur nobile sovrabbondante aggettivo che può essere usato anche come avverbio.
Suo
Giuseppe Siano
Giuseppe Siano <subrevimanu@yahoo.it>
Giancarlo Politi <giancarlo@flashartonline.com>
Giancarlo Politi/Flash Art

Via Carlo Farini, 68

20159 Milano Italy

Tel. ++39 02 688 73 41

Fax  ++39 02 66 80 12 90

email: giancarlo.politi@tin.it

 

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hola!
check out my new cd’s and posters of:
nuevos posters y los cd de:

Takashi Tempura,
the songs of the Lover Horse
and Sistersplastik’s Petti di Plastica poster

fino al 21 Luglio a Verona!!
saluti – TERMOLI cASTELLO sVEVO 26 GIU 07
Emanuela De Notariis

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Gli imbecilli vanno beffeggiati! stolti e ciechi del vero intelletto! ( m.s.)

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Consiglio di leggere  “Le leggi fondamentali della stupidità“di Carlo M. Cipolla.
Sintesi:
Prima legge- Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
Seconda legge-La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.
Terza legge-Una persona stupida è una persona che causa un danno ad una altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sè od addirittura subendo una perdita.
quarta legge- Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
Da questo si evince che le persone stupide sono il tipo di persone più pericolose che esistano.
In allegato “La cena dei politici burocrati”.
Mario Serra

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curatore: franco marconi
testo critico: dario ciferri
progetto grafico/graphic project maicol e mirco
dal 1 luglio al 30 luglio
orario: tutti i giorni dalle 21.00 alle 24.00
ingresso libero

info:
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63012 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703
e-mail galmarconi@siscom.it
web www.siscom.it/marconi

Comune di Massignano
Piazza Garibaldi, 1 – 63010
tel 0735/72312
web http://www.provincia.ap.it/Massignano/

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Il solstizio d’estate inaugura la nuova sessione degli acquarelli di Alan Gattamorta
Inaugura la sessione estiva della mostra ?primavera estate autunno inverno – acquarelli per un anno? di Alan Gattamorta ? Scorci tipici e non dell?estate Cesenaticense ? Un evento espositivo che scandisce l?alternarsi delle stagioni.
Coincide con il solstizio d?estate, il 21 giugno, il nuovo allestimento di Alan Gattamorta per la mostra primavera estate autunno inverno – acquarelli per un anno presso la Galleria  Il Bragozzo ubicata al piano terra del Palazzo del Turismo di Cesenatico.
La mostra, dal carattere mutevole, è stata inaugurata a gennaio, con acquarelli dal tema ?invernale?, per passare ai colori e alle atmosfere primaverili, sino all?energia e al calore delle opere estive. Il connubio di colori e forme, che richiamano gli scorci più suggestivi di Cesenatico cari ai turisti e ai cittadini, richiamano atmosfere calde e giocose.
L’esposizione rappresenta il divenire di un progetto voluto da Gesturist spa e dal Comune di Cesenatico, per offrire un nuovo approccio all?arte in una location che si appresta a raccogliere l?eredità della Galleria Il Bragozzo, attiva nei medesimi locali fino alla fine degli anni ’70.
La mostra è accompagnata da un catalogo che ne racchiude l?essenza e che è disponibile presso l?Ufficio IAT adiacente alla mostra situata in viale Roma, 112 a Cesenatico.
Il catalogo è inoltre disponibile on-line all?indirizzo:
www.alangattamorta.it/pagine/curricul/ces_2007/2007_it.htm
Cesenatico Galleria Il Bragozzo
Palazzo del Turismo, viale Roma 112 – Gennaio – Dicembre 2007

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