Frank Monaco è un italiano di seconda generazione nato a New York nel 1917 da genitori provenienti da Cantalupo del Sannio. Nel 1950 è a Roma per approfondire i propri studi di pittura e raggiunge per la prima volta il Molise, terra dei suoi genitori, dove scatta le prime immagini. Nel 1955 si trasferisce a Londra, dove dal 1957 avvia la collaborazione con l’agenzia “Rex Features”. Le sue foto sono comparse in oltre 450 libri, giornali e riviste di tutto il mondo. Una selezione di sue fotografie fa parte della collezione permanente di Victoria & Albert Museum. Il suo amore per il  Molise, che egli ha sempre alimentato ascoltando i racconti dei genitori, si dilata a dismisura quando realizza un vero e proprio dossier fotografico. Quello stesso che in seguito raccoglierà nel volume “The Women of Molise. An Italian Village (Four Seasons Publishing, London 2000). Le immagini molisane in mostra, come “documenti di storia”, sono testimonianze antropologiche di un Molise rurale oggi del tutto scomparso.
Campolieto, Edificio scolastico 25-26 luglio
Inaugurazione, 25 luglio ore 9.30
a cura di Norberto Lombardi
Orari di apertura mostra: ore 10.00-13.00 / 17.00-20.00
Il piano dell’olmo. Associazione culturale Campolieto
_ Presentazione del video:Icaro e Dedalo: Ditirambi No Turbogas
_ Vitaldo Conte / Vitaldix, black writer del desiderio:
 “rilettureâ€, eventi e video di “scritture/desiderioâ€
L’autore presenta in questa occasione il video:
Vitaldo Conte / Vitaldix: Paracadutismo con rosa rossa – Lussuria
Paracadutarsi in tandem estremo con una rosa rossa in bocca diviene impresa di Lussuria.
Nettuno (RM) 21 giugno 2009. Vitaldo Conte “s’incarna†in Vitaldix, un’identità plurale variabile. La sua impresa consiste nel portare a terra, integra, la rosa rossa in bocca, sottoponendola alla prova del volo. Il suo “Volo/poemaâ€, celebrante il solstizio d’estate, vuole ricordare il Futurismo.
Verrà presentata da Antonio Gasbarrini, art director dell’Angelus Novus, domenica 12 luglio alle ore 17.00, presso la Tenda del Colore nella Tendopoli di Centi-Colella, l’opera di arte collettiva Global Aquilart. Questa tela monumentale di oltre 10 metri di larghezza, inaugurata lo scorso giovedì 2 luglio con un happening-performance dell’artista Anna Seccia, che da più di dieci anni svolge una ricerca innovativa sulle metodologie di insegnamento per lo sviluppo del potenziale creativo attraverso il corpo, il suono, il colore e la materia, ha coinvolto in prima persona i terremotati della tendopoli per una singolare operazione d’arte relazionale che si è protratta lungo tutta la settimana: la superficie della tela è stata suddivisa in 332 caselle in ognuna delle quali gli ospiti della tendopoli hanno avuto la possibilità di raccontare e rappresentare quello che per loro è stata l’esperienza terribile del sisma che ha colpito l’Abruzzo, avvenuto proprio alle 3.32 della terribile notte tra il 5 e il 6 aprile scorsi.
L’iniziativa, ideata dall’Associazione culturale Kaleidos (Centro culturale della creatività di Pescara) con la collaborazione museale dell’Angelus Novus dell’Aquila (Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea), ha costituito per i terremotati da una parte un progetto comune per la propria terra – dare vita insieme ad un’opera d’arte che sarà ‘virtualmente’ donata al Museo Nazionale (e quindi alla città ) de L’Aquila – dall’altra la possibilità , attraverso la produzione artistica, di superare il dolore e la perdita.
In occasione della presentazione della tela, domenica 12 luglio, si terrà anche la conferenza della dott.ssa Anna Imponente, Soprintendente PSAE per l’Abruzzo, sul tema Il Museo Nazionale d’Abruzzo: situazione e prospettive.
Le due tele realizzate nel corso di Aquilabruzzo Tendatelier, Global Aquilart e Soqquadri (L’Aquila ferita), saranno poi battute ad un’asta su Internet nel mese di settembre dal leader delle aste telematiche, il Gruppo Finlloyd. L’intero ricavato sarà donato alla Croce Rossa Italiana che a sua volta ne destinerà una parte al Museo Nazionale d’Abruzzo gravemente danneggiato, e un’altra che verrà utilizzata per l’apertura di spazi-atelier a disposizione degli artisti aquilani i quali con il tragico sisma hanno perso contemporaneamente studi ed opere.