Ottobre 2009


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Sarà inaugurata venerdì 16 ottobre 2009 alle ore 18.30 nel nuovo spazio espositivo del MACI dedicato all’arte contemporanea, Officina della Cultura e del Tempo Libero, la mostra personale di Donald Baechler: XL+XS, ovvero misure gigantesche contrapposte ad altre molto piccole, presenta la ricca e diversificata produzione dell’artista americano.
Donald Baechler: Cresciuto culturalmente in ambienti accademici (prima negli Stati Uniti poi in Germania) Baechler si discosta fin dalle prime esperienze da forme artistiche di matrice tradizionale per orientarsi verso un linguaggio e un’estetica del tutto personale, fortemente influenzata dalla realtà a lui contemporanea. La semplicità e l’immediatezza del suo dipingere lo portano a essere uno dei protagonisti dell’underground americano, in particolare di quell’irripetibile stagione iniziata con la mostra “The Times Square Show” e culminata nella Graffiti Art.
La società, osservata e analizzata, è stimolo e fonte d’ispirazione per i suoi lavori: le immagini della quotidianità, con soggetti spesso desunti da parentesi di esperienze realmente vissute (come i volti di pazienti di ospedali psichiatrici), e i segni della contaminazione massmediatica, sono i riferimenti visivi delle sue opere.
Per Baechler disegnare significa reinventare l’oggetto scelto che, apparentemente ritagliato dal nulla, si colloca in uno spazio libero e indefinito e acquista un significato ‘altro’.
Costante il richiamo al mondo infantile che si rivela in uno stile grafico, primitivo e puro, nettamente lontano da ogni forma di ricercatezza: per Baechler la vera bellezza è insita nella semplicità delle cose.
In quest’ottica neo-naÏŠve, i soggetti più amati di Baechler sono i fiori: rose e tulipani dai contorni netti si sovrappongono a fondali costruiti attraverso peculiari assemblaggi di forme e cromie. Il binomio pittura/collage è il codice stilistico entro il quale le diverse parti costituenti il quadro convivono in un preciso e stabile equilibrio.
Nell’ultimo periodo, la sua produzione volge verso una nuova espressione: la realizzazione di teloni colorati sui quali è stagliata una grande immagine. Questi teloni “dropcloths” (le coperture del piano di lavoro utilizzate da Baechler) sono animati di sgocciolature e di macchie di colore, segni tangibili dell’azione dell’artista.
“Sullo sfondo del grande pallone ci sono solo le gocce di colore colate sul telone… fin dall’inizio la mia idea è stata quella di usare i teloni che ho conservato per anni. Ciascuno di essi rappresenta uno o più anni dell’attività di studio, centinaia di macchie e sgocciolature colorate”.
Le opere in mostra, inedite e realizzate per l’occasione, ripercorrono così le tappe salienti del fervore artistico di Donald Baechler: una decina i dipinti di grande formato e circa duecento gouaches su carta di medie e piccole dimensioni.

La mostra, curata da Luca Beatrice in collaborazione con Studio d’Arte Raffaelli, è accompagnata da catalogo bilingue edito da Silvana Editoriale.

Donald Baechler (Hartford, Connecticut, 1956) compie gli studi artistici al College of Art di Baltimora e al Cooper Union di New York, perfezionando la propria formazione in Germania alla Staedelschule di Francoforte. Protagonista indiscusso della scena artistica internazionale degli ultimi trent’anni, Baechler ha esposto personali alla Cheim & Read Gallery di New York, Thaddaeus Ropac di Salisburgo e Parigi, Loyal Gallery di Stoccolma, Galerie Bern Klüser di Monaco, Sperone Westwater di New York e Gagosian Gallery di Los Angeles. Ha partecipato a mostre collettive presso Centro d’Arte Reina Sofia di Madrid, Setagaya Art Museum di Tokyo, National Museum of Contemporary Art di Seoul e Whitney Museum of American Art di New York. Le sue opere sono conservate nelle maggiori sedi istituzionali d’arte contemporanea, Moma e Guggenheim di New York, MOCA di Los Angeles e Centre Pompidou di Parigi.

Luca Beatrice è docente in ruolo del corso di Ultime Tendenze delle arti visive presso l’Accademia di Brera, Milano, dall’anno accademico 1998-1999,. In precedenza ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo (1993-94) e all’Accademia Albertina di Torino (1994-1998). Ha svolto corsi di Visiting Professor presso l’Accademia di Belle Arti di Helsinki, il Master in Cinema promozionale e digitale presso l’Università di Palermo e presso l’ISUFI – Scuola di Alto Perfezionamento dell’Università di Lecce. Critico d’arte contemporanea e curatore, ha realizzato monografie e cataloghi di mostre personali di importanti artisti italiani e internazionali, in particolare delle ultime generazioni. Ha curato numerose rassegne e mostre collettive. Ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche e fondazioni private, tra cui Regione Piemonte, GAM Bologna, Museion – Bolzano, Galleria Civica -Trento, MART – Rovereto, Comune di Vigevano, Triennale di Milano, Fondazione Palazzo Bricherasio – Torino. Curatore della Biennale di Praga (2003-2005). Commissario alla sezione Anteprima della XIV Quadriennale (2004). Presidente della commissione nazionale del concorso Seat Pagine bianche d’autore per la selezione di opere la cui immagine utilizzare per la redazione degli elenchi telefonici di tutta Italia (2004-2006). Curatore della programmazione culturale per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia (2005-ad oggi). Ha pubblicato volumi e saggi sulla giovane arte italiana, es. Nuova Scena (G. Mondadori, 1995), Nuova Arte Italiana (Castelvecchi, 1998), Dizionario della giovane arte italiana (Politi, 2003), un saggio sul cinema Western all’italiana (Al cuore, Ramon, al cuore, Tarab 1996) e uno sulla giovane letteratura italiana (Stesso sangue, minimumfax 1999), il saggio Era Fiction sui rapporti tra arte e cinema (Fine Arts Unternehmen Books, 2004). Collabora con il quotidiano Libero, con i settimanali Torino Sette de La Stampa e Il Domenicale, con le riviste Arte, Exibart, Rumore e Giudizio Universale. È stato curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009, con incarico fiduciario conferito dal Ministro dei Beni Culturali On.le Sandro Bondi.

La personale rimarrà aperta al pubblico dal 16 ottobre all’1 dicembre 2009 e sarà visitabile il lunedì e venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 e il martedì e giovedì dalle ore 16.00 alle 18.00 (gli altri giorni su prenotazione per gruppi di almeno 5 persone).

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Programma Convegno Luci e ombre del Futurismo (27-28 ottobre 2009).pdf

Locandina Convegno Luci e ombre del Futurismo (27-28 ottobre 2009).pdf

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http://www.activitaly.it/mauro_rea/index.htm

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t-s-k-b:  脳みそかゆい、アニメーションで見る機構機関メカニズム -ぱるぷんてにゅーす

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NON SONO MAI  STATO GENERATO DALLA

FEMMINA

PRIMA DI NASCERE

SONO STATO

NON SONO NE’

VERITA’ NE FINZIONE

IO SONO E NON C’E’

NIENT’ALTRO

IO SONO IL MIO

SOGNO

HO DIMENTICATO

QUELLO CHE NON HO MAI SAPUTO

NEI MIEI PENSIERI

NON MUORE NULLA

MARIO SERRA

tramontano.jpgTiziana tamasi e il barone Giulio de Jorio Frisari che legge alcuni passi del Decamerone.jpgmichele peri 2.jpgLuigi brasiello Pres Camera di Coom di Isernia, baronessa Teresa Petrecca, Nicolina del bianco sindaco di Macchia di Isernia, G.jpgLa baronessa Teresa Petrecca guida i fruitori alla sala espositiva.jpgDSC_0168.JPGDSC_0167.JPGDSC_0136.JPGDSC_0126.JPGDSC_0093.JPGDSC_0089.JPG24.jpg21.jpg19.jpg3.jpg

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L’artcréologie de Wilhiam Zitte : les cultures réunionnaises mises au jour, un entretien de Christine Eyene avec Wilhiam Zitte

 

Un des pionniers de la scène contemporaine réunionnaise, Wilhiam Zitte s’inspire de l’histoire et des traditions populaires de son île. Son Å“uvre a puisé tour à tour dans l’image du Noir, la mémoire de l’esclavage et la créolité. Inventeur de l’artcréologie, auteur de l’expression “Cafre l’est joli” en écho au fameux “Black is beautiful” – comme le rappelle l’artiste réunionnaise Sophy Rotbard – Zitte revient sur une carrière construite sur la dissidence, mais néanmoins témoin des stigmates de l’esclavage dans l’histoire et la société contemporaine réunionnaise.

artsenik.artblog.fr/…/

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Passionate Frenchman Alain Padeau is an artist driven by his obsession to understand man’s connection with the human skin. To him, the human skin is the very basis of creation, the clothing of humankind and yet in his world he sees it work as a force of destruction. Destruction because it becomes the root of most evils we face in the world today. “Everything revolves around whether a person is black, white or yellow – it’s a complex problem you don’t just find in art. It’s ingrained in human relationships, in our political systems, even in our attitudes,” observes Padeau.

http://fr.wikipedia.org/wiki/Art_contemporain_africain

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http://www.comores-online.com/mwezinet/art/napalo.htm

http://www.revuenoire.com/index.html

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http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&VideoID=19979180

F.R.A.C. Réunion, Lieux De Mémoire, a cura di Antonio Picariello, artisti: Jack Beng-Thi, Michael Elma, Alain Padeau, Eric Pongérard, Edouard Rajaona, Alì M’roivili dit Napalo, Malla Chummun Raymyead.Tunnel-suite.jpg

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