Marzo 2011


La «generazione degli anni Dieci», quegli autori che hanno pubblicato i libri significativi in questo scorcio del nuovo millennio, è una generazione particolarmente sfortunata.[…] si assiste ad una presa di distanza, ad una estraneità nei confronti di una riforma che intendeva in tradurre surrettiziamente un genere di «scrittura» poetica paradigmatica. Quello che viene abbandonato e disconosciuto è il concetto feticizzato del «quotidiano» e l’adozione del linguaggio piccolo-borghese.Capita così che in un autore significativo della nuova generazione come Valentino Campo si rinvenga il contrario di un linguaggio piccolo-borghe se, un quotidiano de-quotidianizzato e de-poeticizzato, un contesto ambientale straniato e irriconoscibile, un «quadro» vulnerato e incidentato, con una versificazione che slitta a sintagmi e a spezzoni, sulla misura del frammento o del microframmento, come se la zattera significazionista fosse stata crivellata dai colpi delle scritture desultorie appoggiate su ciò che nel novecento veniva indicato come significante di un significato sfuggente ed elusivo.[…] Così, a Valentino Campo non resta altro che ripartire dalla «Quarta guerra sannitica» (quella che non è stata mai combattuta, la strenua resistenza opposta dai sanniti alla omologazione culturale ed ideologica dei «romani»); oppure dalle «Epifanie», (quel le epifanie che si aprono come lacerazioni nel tessuto del «quotidiano» decontestualizzandolo); attraverso una severa scrittura che procede per straniamento e dis-locamento del discorso poetico in una procedura che obbliga il poeta a transitare in un sentiero altamente problematico e stilisticamente «instabile». Un cammino olistico e un solipsismo stilistico tipico della globalizzazione e della sopraggiunta stagnazione, quasi che nell’epoca del digitale terrestre, degli aviogetti invisibili e dei treni superveloci non fosse possibile, per i poeti, che procedere con le stampelle e i lapsus di un linguaggio deturpato e denaturato, conservato in frigorifero, e sbrinato improvvisamente per una interruzione di energia elettrica.
dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa

all'arte di scavare i pozzi si contrappone l'arte di scalare i cieli

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il titolo completo  di quest’opera d’arte di Pilò   è : il ladro di galline ha ricevuto l’estrema unzione (Claude Lévi-Strauss) il ladro di galline è portatore di disgrazie: prima ha eliminato Lino m., poi Ernesto  s. e adesso vorrebbe far scomparire Me… prima che ci riesca accenderò il forno e la griglia….

Me Myself I è un’azione che prevede l’uccisione di Michele Mariano da parte di un collaboratore il quale accetta le seguenti condizioni:
-L’azione non prevede nessuna forma di compenso.
-L’azione prevede l’utilizzo di una pistola e di un solo proiettile.
-il proiettile verrà esploso alle spalle di Michele Mariano e il collaboratore dovrà mirare al cuore.
-L’arma sarà fornita da Michele Mariano.
-Il luogo sarà all’interno del Colosseo in Roma-Italy
-La data e l’ora saranno concordate privatamente e mai saranno divulgate.
-Tutte le spese affrontate dal collaboratore sono a carico di Michele Mariano.
-Il collaboratore non subirà nessuna conseguenza penale e sarà garantito l’anonimato.
-L’azione verrà preparata scientificamente in modo da non lasciare tracce biologiche o d’altra natura.
-Il collaboratore sottoscriverà un contratto, che potrà essere reso noto, solo due anni dopo la sua morte.

Il mio nome è Luca Pontarelli, e sono un ragazzo molisano. Sono nato ad Isernia nel millenovecentoottantasette.. più precisamente il venti novembre. Da sempre i miei genitori mi hanno detto che scrivevo e disegnavo ovunque.. e adesso cerco di fare di questa mia infinita passione anche la mia professione. Andando in ordine cronologico nella mia vita fin’ora.. come tutti asilo, scuole elementari..e già dagli ultimi anni delle elementari l’Hip Hop è cominciato ad entrare nella mia vita. Nel mio paese, Rocchetta a Volturno, l’HH non era per nulla diffuso.. erano pochissimi i ragazzi che ascoltavano rap o che comunque erano appassionati da questa cultura. Sono cresciuto insieme a loro praticamente..ragazzi più grandi di me con i quali ho prodotto anche i primissimi miei pezzi su muro. In quel periodo la musica ed il disegno erano le due cose più presenti nella mia vita, ho sperimentato tanto, e sono tanti i fogli di carta che lo testimoniano 🙂 La crew formata al paese andò perduta, gli altri membri non erano più attivi come prima e non erano più presi ad andare avanti.

Vai avanti tu che hai le palle a.p.

il vincitore del premio T

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