Aprile 2011


Certo, dal 21 maggio 1961, prima che la regione Molise diventasse autonoma distaccandosi dall’Abruzzo nel 1963, quando Piero Manzoni dimostrava al mondo l’avanguardia superba del linguaggio artistico italiano, all’italietta di oggi con artisti dilettanti e vanitosi privi di capacità di ricerca e di conoscenze necessarie per poter distinguere un concettuale da un barattolo di marmellata, di decadenza e di “grezza violenza semantica” ne sono state riempite abbondante-mente le in-coscienze sociali. Adesso ci tocca assistere anche all’arte del linguaggio giuridico che finisce dentro il barattolo di Manzoni per proteggere, senza capirne il danno che commette, dilettanti allo sbaraglio con l’indole dello “specchio mio specchio chi è più bello di me?”, ma tu natural-mente… Bau bau…
Da alcune improvvisazioni del web:
L’opera di Manzoni risulta influenzata dai celebri Ready-made di Marcel Duchamp e aldilà dell’aspetto più superficialmente scandalistico suscitato alla sua presentazione ha suggerito diverse letture simboliche: l’opera alluderebbe con ironica metafora all’origine profonda del lavoro dell’artista,in senso più vasto dell’uomo che creativamente produce, è stato sottolineato anche un lato poetico, quello della cessione da parte dell’artista di una parte di sé, in senso ironico, l’idea che un artista già affermato troverebbe mercato e consenso della critica per qualsiasi sua opera che crea, anche le più scadenti e banali.
Credo Manzoni facesse l’anticipo su A. Warhol e per questo motivo lo definisco l’artista italiano più potente.
Breve sintesi di A.W. e sopravvissuti – Tra il 1960 e il 1961 conobbe il pittore Frank Stella e scoprì i dipinti di Lichtenstein ispirati ai fumetti, presso la galleria Leo Castelli, che contribuì moltissimo alla diffusione della Pop Art americana. Nel 1962 un incidente aereo, in cui morirono centoventinove persone, ispirò il soggetto della prima serie di opere di Warhol intitolata Death and Disaster. Iniziò, contemporaneamente, anche la serie delle scatolette di zuppa Campbell, delle bottigliette di Coca Cola, e quella dei ritratti di Marilyn Monroe, di Elvis Presley e di altri personaggi dello spettacolo e della politica. La tecnica usata da Warhol fu quella del riporto fotografico, con i violenti colori industriali della stampa in offset, che dissacrava il concetto di unicità dell’opera d’arte, creando un procedimento artistico meccanico.
Nel 2004 la Campbell Soup Company decise di omaggiare l’artista di origine slovacca producendo una serie di barattoli di tomato-soup in edizione limitata, con etichette colorate basate sulle combinazioi di colori usate da Warhol: verde e rosso, rosa e arancione, acqua e indigo, oro e giallo. La linea fu lanciata nei negozi Giant Eagle supermarket della Pennsylvania e dell’ Ohio. I clienti che acquistavano i pacchi da quattro, a due dollari l’uno, avevano diritto ad aggiudicarsi le edizioni limitate e con la Carta Giant Eagle Advantage potevano avere lo sconto di un dollaro sul biglietto d’ingresso dell’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, città natale dell’artista. Si presentarono alla Campbell persone da mezzo mondo interessate a comprare i barattoli, esclusivi alla vendita solo nei supermercati. Nel 2006 Simon Doonan di Barneys a New York, si mise a vendere dei barattoli simili, ma con una stampa migliore a $12 l’uno per una promozione delle vacanze dal titolo Happy Andy War-Holidays! Furono venduti 30.000 pezzi. Questi oggetti sono diventati dei veri pezzi da collezione che hanno raggiunto cifre considerevoli, non certo gli 11.8 milioni di dollari pagati per la Small Torn Campbell’s Soup Can del 1962 (Pepper Pot) da Christie’s nel 2006.

2005-08-18 13:00:00
Avevo deciso di non rispondere ai deliri di Paolo Borrelli, soprattutto a quelli che ha inviato al mio indirizzo di posta elettronica, me lo hanno consigliato anche tutti gli amici che hanno letto le sue missive allucinanti ed allucinate, e tutti quelli che prima di me hanno dovuto fare i conti con la ormai nota “persecuzione Borrelli ” che al cambio di stagione trasferisce le proprie frustrazioni sul malcapitato di turno (so già chi sarà la prossima vittima). Questa volta però, dopo la sua lettera pubblicata da questo sito il 12 agosto 2005, voglio rivolgere un appello a tutti, o almeno a tutti quelli che in questa piccola regione “contano qualcosa nelle istituzioni” soprattutto tra i suoi pochi amici ben piazzati: per carità trovate un’occupazione a Paolo Borrelli. Se non volete farlo per me, fatelo per tutte le persone che sono miracolosamente scampate al terremoto, all’alluvione e a quant’altro di disgraziato è avvenuto in questa regione, ma che sono invece cadute nella trappola claustrofobica di “un “plurilaureato” ingiustamente da voi ignorato. O almeno, se lo riterrete più semplice, ogni volta che utilizzerete la parola “arte” aggiungete tra le note di spesa il suo nome. Forse solo in questo modo, e sempre per la pagnotta, rinuncerà a perseguitare chiunque si occupi di arte senza il suo consenso.
Cosa dire poi di un critico d’arte che alla fine di ogni paragrafo aggiunge i suoi titoli di studio e le importanti amicizie? Un critico “militante” che vede nell’opera da me proposta ultimamente al Maci: “Tentativo di ricordare” addirittura l’autoritratto del Caravaggio decollato? Nulla, assolutamente nulla, se non che la visionarietà è tipica dell’artista ma poco calzante al ruolo del critico che dovrebbe produrre chiarezza.
La follia incalza e Paolo nella sua visionarietà perniciosa comincia addirittura a suggerire agli artisti cosa e come devono dipingere, quali mezzi utilizzare, quali tecniche e quali soggetti. Suggerendo a noi un’altra visione, sicuramente più inquietante, quella del poveraccio che non ci si raccapezza più, che non avendo più la forza o la capacità di mettersi in discussione gradirebbe che tutto rimanesse immutato, di modo che gli standard della sua “critica precotta” non debbano subire fastidiosi aggiornamenti.
Mi attribuisce con saccente ironia la scoperta tardiva di quella che lui chiama nel suo sproloquio “Big Generation”, dimostrando, lui si, di aver intravisto solo di sfuggita qualche copertina ma mai letto per intero uno degli autori della Beat Generation.
Molti di noi hanno ancora voglia di fare ricerca in arte senza preoccuparsi del giudizio di pochi critici accattoni, lui che non ha mai dimostrato uno straccio di dignità per criticare i potenti e i decisori politici (vedi il balletto indegno su “Sensi contemporanei”) ha ancora la capacità di starci dietro? Se si, ci si potrà divertire molto in futuro.
In ultimo e solo per fare chiarezza, qualche giorno fa “il nostro unico critico d’arte molisano” ha candidamente confessato ad un amico comune che nel libro sull’arte contemporanea regionale, l’ennesimo (sic!), che da oltre un anno gli è stato commissionato/regalato da un’istituzione locale, peraltro con invidiabile anticipo già elargito (che neanche la Mondadori potrebbe consentirsi), dopo gli ultimi atteggiamenti ostili da me e dall’altro malcapitato intrapresi (Quali? Quando? Non è dato sapere) non saprebbe più cosa scrivere su di noi. Come se la Storia dell’arte, anche quella di una piccola e marginale realtà come la nostra, fosse una paccottiglia da vendere al miglior offerente a seconda degli umori e dei tiramenti del curatore di turno e non, invece, una doverosa disanima scientifica degli eventi e delle personalità effettivamente in gioco. Questo a testimonianza della pochezza e dell’inaffidabilità di una critica davvero provinciale e cialtrona.
So già, conoscendolo, che inonderà questo sito e la mia casella di posta elettronica con una raffica di offensivi vaneggiamenti, che però non mi vedranno più disponibile a riempire ulteriori vuoti a perdere.
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Arte, parte l’edizione di ‘Gemine Muse’
2004-12-18 11:00:00

Dal 21 dicembre ritorna l’appuntamento di arte contemporanea con la terza edizione della rassegna “Valica i confini nazionali”. Nel Museo Sannitico provinciale di Campobasso saranno esposte le opere di Marco Fantacone, Nicola Micatrotta e Carlo Parente curate dal critico Paolo Borrelli.
In 9 Paesi europei 36 musei aprono le porte a 106 giovani artisti con l’iniziativa “Gemine Muse 2004” per allargare gli orizzonti e valicare i confini nazionali per la terza edizione della rassegna di arte contemporanea. Una serie di mostre con opere ispirate ai capolavori delle collezioni museali, un dialogo tra arte contemporanea e arte antica, un legame tra le forme espressive degli artisti di generazioni e tempi diversi: dal passato, al presente al futuro. La ormai consolidata rassegna di arte contemporanea promossa dalle associazioni Gai – Circuito Giovani Artisti Italiani, Cidac – Citta’ Italiane d’Arte e Cultura, in collaborazione con la Darc – Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee, Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici del ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali, e con il sostegno di Culture 2000 – Direzione Generale Educazione e Cultura della Commissione Europea, coinvolge quest’anno, oltre ai musei di 28 citta’ italiane, anche 8 musei di otto Paesi europei. “Dopo il lusinghiero successo delle passate edizioni – spiega Fiorenzo Alfieri, presidente delle asociazioni GAI e Cidac – abbiamo deciso di allargare il network artistico anche allo scenario internazionale, rafforzando comunque il nostro impegno in Italia”. La peculiarita’ dell’edizione 2004 di Gemine Muse, curata da un gruppo di 47 critici d’arte, coordinati da Giacinto Di Pietrantonio, e’ lo scambio di esperienze tra i giovani artisti italiani e quelli europei selezionati per l’iniziativa, pur mantenendo le caratteristiche di vetrina per la presentazione di lavori inediti degli artisti attraverso il rapporto diretto con le grandi opere d’arte del passato. A Campoasso la mostra sara’ inaugurata martedi’ 21 dicembre, alle ore 17,00, presso il Museo Provinciale Sannitico, Palazzo Mazzarotta, in Via Chiarizia 12. Prima della cerimonia e’ prevista una breve conferenza stampa alla quale parteciperanno l’assessore comunale alle Politiche Giovanili, Michele de Santis, il critico Paolo Borrelli, gli artisti selezionati e la direttrice del Museo Sannitico, Angela Di Niro.

 

art.599 1° e 2° comma – a distanza di poche ore

Leader del mitico gruppo degli Skiantos, poeta, musicista, paroliere, cantante, cabarettista, scrittore e attore.
Biografia
È considerato uno degli autori più stimolanti nell’ambito del movimento artistico-culturale post ’77. Amico di scrittori, artisti e poeti conosciuti in quegli anni, come Pier Vittorio Tondelli, Enrico Palandri, Giacomo Campiotti, Gian Ruggero Manzoni, Andrea Pazienza, si è laureato all’Università di Bologna in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS), facoltà di Lettere e Filosofia, il 12 luglio 1978, discutendo una tesi sui Beatles con lo scrittore e docente Gianni Celati. Leader, cantante, paroliere, animatore del gruppo pop-rock demenziale Skiantos.

Cabarettista comico e poliedrico artista, ha vestito i panni di numerosi personaggi o creato formazioni come Astro Vitelli, Beppe Starnazza e i Vortici, i Ruvidi del Liscio, gli Avanzi di Balera, i Pollok. È esponente di punta del genere Rock demenziale, definibile come rock ironico e dissacrante. È anche autore di numerosi libri, a partire dalla sua tesi di laurea al DAMS intitolata “Il Viaggio dei Cuori Solitari: temi fantastici sulle canzoni dei Beatles”, poi edita da Il Formichiere di Milano. Successivamente ha pubblicato quattro libri con Feltrinelli, un volume con Sperling & Kupfer e uno con Pendragon.

È stato anche attore in diversi film underground con lo pseudonimo di Tony Garbato, mentre come Roberto Freak Antoni ha interpretato dei ruoli in Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1996) diretto da Enza Negroni e Paz! (2002) diretto da Renato De Maria. La sua partecipazione a quest’ultimo è legata alla sua amicizia con Andrea Pazienza, che lo ha anche fatto comparire in alcune sue storie a fumetti.

Nel 2002 ha preso parte al progetto iniziato da Olly (ex The Shandon, The Fire) e Andre (Madbones) chiamato Punx Crew, cantando nell’album 1977/2003 la traccia numero 4 “Canzone Per Gli Artisti”.

È anche apparso come ospite nell’album Gli Atroci, realizzato dal gruppo heavy metal omonimo.

Insieme al gruppo bolognese Criopalmos ha composto e cantato il pezzo Bifidus, uscito nel 2002 come cd singolo allegato alla rivista a fumetti Odrillo, con copertina di Stefano Giovannini.

Nell’ottobre del 2004 ha licenziato un CD, intitolato Ironikontemporaneo, realizzato insieme alla pianista Alessandra Mostacci, specializzata in repertorio contemporaneo. Sono sedici brani inediti di compositori di Musica Contemporanea, nei quali la musica è bizzarramente accompagnata ai versi demenziali e surreali di Roberto Freak Antoni. Esiste anche un sito dedicato a questo lavoro, definito qui un work-in-progress con probabili seguiti.

Dal 1º novembre 2007 a Lucca Comics, su idea di Roberto “Freak” Antoni e Stefano Ianne, viene lanciato dalla casa editrice SIE srl e distribuzione Pan il fumetto “Freak” ispirato alla vita di Roberto “Freak” Antoni. Tre caratteristiche rendono il fumetto unico: disegnatori sempre diversi, copertina sempre uguale e firme autografe di Freak su ciascun numero. sito

Dal 2007 ha condotto la trasmissione mattutina “Pane Burro e Rock’n’Roll” su Radio RockFM, insieme al dj Ariel fino alla chiusura della suddetta, avvenuta il 31 maggio 2008 alle ore 18. All’interno del programma si occupava dell’Almanacco del Giorno che Fu, del Test attitudinale per la Patente da “Vero Rocker”, di varie rubriche di utilità come “Il Ritardatario Ritardato”, le cure de “La Casa di Cura Eleonora Duse”, della Storia del Rock demenziale italiano.

Nel 2009 lo scrittore Andrea Villani ha iniziato la sua biografia dal titolo “Roberto Freak Antoni: Santo Subito!”

Progetto Net, internet e socialnetwok ; vie di fuga a occasioni di vera socializzazione
Comincia nel tardo pomeriggio di oggi, alle ore 19, il ciclo di conferenze del progetto N.E.T. sito nella piazza Assunta di rione Valle, di fronte alla chiesa parrocchiale del quartiere. La serie di incontri che proseguirà durante il mese di maggio, con altri due appuntamenti è stato intitolato ‘La realtà questa sconosciuta’. Si parte con una conferenza di un docente del dipartimento di informatica e Sistemistica della facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli, il professor Antonio Picariello. Il titolo dell’incontro è ‘La realtà nell’era di internet: un viaggio tra realtà aumentata e reti sociali’. Il referente del progetto N.E.T., il medico Lorenzo Savignano, ci spiega la scelta: «Abbiamo deciso di partire con un argomento accattivante, che interessa molto i ragazzi, quale internet e i social network. Sono strumenti straordinari, che allargano la nostra realtà, ma allo stesso tempo possono diventare dei modi per staccarsi da essa, per far fuggire l’individuo verso un mondo virtuale». Gli incontri non sono certo casuali, ma fanno parte di un preciso programma di attività portato avanti da qualche mese dal progetto N.E.T.( Acronimo di ‘ Nuove Esperienze Territoriali’), curato dal servizio tossicodipendenze dell’ASL di Avellino, dal Piano di Zona Sociale di Avellino, dal Comune di Avellino e dall’associazione APCAT, per creare un centro di aggregazione giovanile partendo dalla prevenzione contro gli abusi e la dipendenza da alcool e sostanze stupefacenti. «Si tratta di incontri di carattere culturale – ci spiega il dottor Savignano – che però si inseriscono in una trama di attività che sono anche ludiche e laboratori ali. L’idea è quella di creare un equilibrio, partendo dalla convinzione che le sensazioni che cercano gli adolescenti possono essere la porta verso un mondo di relazioni ed emozioni fatte per durare, per entrare nell’io di ognuno, non da vivere una volta sola e dimenticare. Questo è il primo passo».
Gli incontri successivi si terranno allo stesso orario, venerdì 6 maggio e venerdì 9 maggio. Si parlerà rispettivamente con il fisico dell’Università di Benevento Antonio Feoli , ‘ Dell’universo dal Big Bang all’energia oscura’ e con il professore Marcello Strommillo dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli si parlerà invece de ‘La letterature come testimonianza di uno sguardo sul destino dell’uomo’. Savignano crede molto in questi incontri: «Credo che possano rappresentare delle belle occasioni di dialogo tra ragazzi e adulti. Abbiamo scelto degli interlocutori che credo possano risultare interessanti e credibili per stimolare in maniera spontanea sia un confronto intergenerazionale, non facile di questi tempi, sia quella di stimolare un desiderio di conoscenza, in modalità informali, tornando all’autentico significato del termine latino studium». A partire da martedì prossimo, 19 aprile, quando alle 19e30 prenderà il via anche una serie di incontri serali musicali per dare spazio all’espressività dei ragazzi. Si comincia con il Dj Set di Palmisano FT. Marzullo, Special Guest Michelangelo Arkman. Questo l’auspicio del dottor Savignano: «Spero che anche queste occasioni possano rappresentare momenti di divertimento per i giovani. In questo caso abbiamo cercato di dare spazio alla loro creatività senza coartarli in schemi predefiniti e lontani da loro. Sono sicuro che potranno vivere serate piacevoli senza fare ricorso ad alcool e droghe». M. D.P.

I fans da Blasco invocano Vasco

I fans da Blasco invocano Vasco. E’ programmata per lunedì pomeriggio, alle 15, l’adunata ai piedi di Palazzo di Governo dei fans di Vasco Rossi. «Una manifestazione – spiega Sergio Vistocco, presidente del Vasco Fans Club di Borgo Ferrovia – per ringraziare innanzittutto tutte le autorità e amministratori, che fino ad oggi non hanno lesinato impegno e sforzi, per assicurare al capoluogo irpino la tappa del tour. Staremo tutti insieme e all’insegna della passione per la musica di Vasco, per testimoniare ancora una volta al prefetto, Ennio Blasco, la nostra voglia di collaborare per avere qui il nostro idolo». La prossima è la settimana decisiva per sapere se, nella prima settimana di settembre, ci sarà allo stadio Partenio la tanto attesa data del Concerto del rocker. La partita si gioca proprio sul campo dello stadio di via Zoccolari. Dopo il via libera della commissione di vigilanza per l’accesso di 25mila spettatori, serve l’ok anche per un ulteriore aumento della capienza proprio per il prato. Altre 4500 le unità necesarie per competere con lo stadio Arechi e assicurarsi la tappa irpina del tour.

Studio Arte Raffaelli
Dall’8 all’11 Aprile MiArt 2011, nello stand O 01 del padiglione 3, con le opere della mostra collettiva “Spaghetti and Beachballs” di Brian Belott, Brendan Cass, James Benjamin Franklin e Taylor McKimens e della personale “Super-natural!” di Federico Lanaro. Saranno inoltre presenti opere degli artisti della galleria come Donald Baechler, Jan Knap, Philip Taaffe e David Salle.

picariello gasbarrini : il situazionismo pesa più del futurismo

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Luogo via Madonna del Mare 6, a Trieste, II piano
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Creato da Juliet Art

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Maggiori informazioni S’inaugura, giovedì 14 aprile 2011, alle ore 18.30, presso lo Spazio Juliet (via Madonna del Mare 6, a Trieste, II piano) una mostra dedicata al lavoro di Nino Barone, pittore molisano formatosi alla scuola del pittore Achille Pace.
Si comprende perciò la doppia componente di questi lavori: da un lato quella vitalistica e irrazionale, e dall’altro quella attenta a evitare i rischi della confusione attraverso la precisa consapevol…ezza dei complicati giochi del linguaggio, quella della rapporto fra elementi in primo piano e sfondo, quella dell’evocazione del soggetto rappresentato, quella tra massa di un corpo e segno dettagliato.
Per Nino Barone la campitura dell’intera superficie, in un acceso dualismo di figura/sfondo, ha sicuramente una sua vita indipendente, che però deve in qualche modo essere domata e portata all’evidenza iconica, liberandola dall’impasto caotico e informe, dilatandola nello spazio bidimensionale, pur sempre affascinante e magico, in termini di chiara evidenza sul piano dell’immaginario estetico.
Come scrive l’autore: “I miei segni sono linee rizomatiche che si muovono su un piano sicuro. Il fondo è la verità urbana così come l’ho trovata alla nascita, in età di percezione, è la condizione che ho ereditato dalle generazioni che mi hanno preceduto e che mi hanno richiesto di venire al mondo. I segni che si sovrappongono a questo piano sono i vari vettori della contemporaneità che si produce e si sviluppa sulla mia memoria dagli anni Sessanta fino a qui, all’inizio del nuovo millennio”.
La mostra, composta da dodici tavole e curata da Roberto Vidali, in collaborazione con Hotel Mistral, Officina Solare e Azienda Agricola Skerk, chiuderà il 25 maggio; orario di visita: ogni martedì dalle 18 alle 20,00 oppure su appuntamento telefonando al numero 040-313425.Mostra tutto
Criticart PCriticart
grazie dell’invito. di gervasio barone ho avuto una overdose in passato, adesso sono in digestione finalmente….e quello che dice l’autore è tratto con fotocopia da quello che ho detto io di lui e che non riconosco affatto applicato al con…testo di adesso. termini come rizomatico, gervasio non sa neanche lontamente cosa possano rappresentare e comunque la fotografia che presentate è tratta da una mostra curata da me per lui di cui mi disse peste e corna….che poi lui sia allievo di achille pace, se il grande achille pace ne viene a conoscenza se lo mangia con un solo gruppo uno. questo signore ad achille lo ha infamato senza preghiera per anni….e la sua opera se volete il parere del critico che lo ha portato avanti rispecchia esattamente quello che lui crede di essere e che non è….

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