Premio Castello di Prata Sannita-L’IGUANA- Prima Edizione
Cerimonia conclusiva del Concorso Nazionale- L’Iguana- Omaggio ad Anna Maria Ortese nel Castello, con storia millenaria, di Prata Sannita
Di notevole levatura e di provenienza non solo italiana ma europea le opere partecipanti al Concorso Letterario, la cui giornata conclusiva del 29 giugno, si è svolta in un’atmosfera di forza creativa, partecipativa, propositiva.
Successo di pubblico e di critica decretati dalla presenza di ospiti e di addetti ai lavori con interessi culturali che in una sinergia trasversale hanno posto l’attenzione su narrativa, poesia edita, poesia inedita, cortometraggi, fotografia, composizione di brani musicali sul tema del Mediterraneo.
Il Premio nato dall’ideazione di Esther Basile, Maria Stella Rossi e Lucia Daga, finalizzata a creare una rete di interessi sulla figura della Ortese per promuovere una nuova attenzione sul valore della parola, si è avvalso della prestigiosa partecipazione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dell’Associazione culturale Eleonora Pimentel e di una rete di collaborazioni nazionali fra cui la Biblioteca Nazionale di Napoli, Teatro San Carlo, DA- Società Dante Alighieri- Firenze, Biblioteca dell’Abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturno- Isernia, sotto l’Egida del Parlamento Europeo, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Patrocinio della Presidente della Camera dei deputati e della Presidenza del Consiglio Regionale del Molise.
Intenso e attento il lavoro delle giurie composte da nomi di spicco nazionale.
Si è aggiudicato il primo premio nella sezione narrativa lo scrittore Nicola Mastronardi con il romanzo storico Viteliù, definito “ opera pregevole che unisce l’esattezza della ricostruzione storica, rivolta al riscatto del popolo sannita dall’oblio, ad uno stile narrativo immediato e attraente.”
Il secondo posto è stato attribuito ad Alessandro Sarti con l’opera Intervenite Numerosi che si era classificata nella rosa dei cinque libri finalisti, tutti di spessore letterario notevole.
“Per il significativo recupero di tradizioni che coniugano valori e forze propositive ripresi con uno stile narrativo sorvegliato e affabile” la dicitura riportata sulla pergamena con stampa del castello da un’opera dell’artista Simone Zaccarella che ha realizzato anche un piatto in ceramica raku ispirato all’opera L’Iguana.
Secondo posto ex aequo al romanzo storico Sono tornata di Clara Schiavoni, terzo posto per Social zoo di Aldo Putignano ed ex aequo per La solitudine della cattedra di Titti Folieri.
Nella sezione poesia edita primo posto per Fernanda Ferraresso, secondo posto per Francesco Paolo Tanzj, terzo ex aequo per Loreta Salvatore e Anna Maria Liberatore; la poesia inedita ha premiato Barbara Grubissa, Ciric Slobodanka al secondo posto, Brigidina Gentile e Ketty Martino ex aequo al terzo; per il corto premio alla regista parigina Caroline Abitbol; la foto premiata al primo posto è di Vincenzo Grande; brano musicale premiato composto da Giuliano Gabriele.
Premio Speciale fuori concorso per Matilde Tortora per il libro -Ortese e il cinema-Lettere inedite.
La cerimonia si è particolarmente arricchita con la presenza di Gerardo Marotta Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici, di Elio Pecora, il più grande poeta contemporaneo, delle performance di Anna Maria Ackermann, Edoardo Siravo, Maurizio Santilli, Arnolfo Petri, del sassofonista Nicola Rando, delle chitarriste e cantanti Patrizia Lopez e Anna Grazia Nicolaj.
Numerosi i giornalisti accreditati, fra i quali Mara Corfini, artista fiorentina, per la rivista Il Ponte Italo-americano, Carmela Maietta per Il Mattino, Antonio Picariello per CriticArt, Giulio Rocco per Il Quotidiano, Giuseppe Carriera per Telemolise, Michele D’Alessio per TLT, Gioconda Marinelli per Enneti.
Il fotoreporter Marco Quinti, con l’assistente Monica Peron, ha realizzato l’intero reportage della manifestazione, Maria Rosaria Rubulotta si è occupata delle videoriprese.
L’evento si è con concluso con buffet allestito nel Salone dei Templari del Castello, il quale con la sua bellezza autentica e la vista paesaggistica che lo avvolge ha rapito lo sguardo di tutti i partecipanti alla Cerimonia, accolti dalla padrona di casa N.D. Lucia Daga Scuncio, da suo figlio Vittorio, da sua nuora Raffaella e dagli organizzatori del Premio.
La Cerimonia ha visto la partecipazione del Presidente del Consiglio Regionale del Molise Vincenzo Niro, del sindaco di Prata Domenico Scuncio, dell’assessore alla cultura Antonio Maddalena, della dirigente della Regione Molise Emilia Petrollini, di Rosa Olivieri, Ufficio controllo strategico Regione Molise, di scrittori, intellettuali, filosofi, artisti provenienti anche dall’estero.
Il Premio si è avvalso del contributo della Fondazione Neuromed, dell’Ufficio Controllo Strategico-Molise, della Tedeschi Costruzioni, della Pontificia Fonderia Marinelli, della Dolceamaro Papa e della forza organizzativa delle ideatrici che in un momento attuale confuso e poco interessato alla Cultura, come ha sottolineato Marotta, nel suo apprezzatissimo intervento, hanno lavorato per la riuscita dell’evento.
È trascorso tanto tempo, anni. Sono in una commissione per il giudizio su i cortometraggi inviati alla prima edizione del premio -l’Iguana omaggio a AnnaMaria Ortese – incontro gente armonica, ci si può parlare, ci conosciamo, viviamo della stessa idea di mondo . Il premio lo hanno inventato e diretto Esther Basile, Maria Stella Rossi e Lucia Daga. Il castello ha il fascino degli antichi manieri cavallereschi e porta ancora lo spirito delle crociate. Il castello ha l’Aureola e la forza della montagna che lo abbraccia. Il fiume Lete suona e tutti avvertono un canto epico. Qui dentro si sente ancora la sensazione della placenta; non ci sono fronzoli, siamo tanti e ognuno non può non avvertire l’antico senso di cordialità gentilizia. Abbiamo ritrovato l’arte del poter conversare. Gli sguardi sono sinceri, i cuori che battono nei corpi femminili e negli uomini, hanno bloccato l’invidia alle entrate delle autostrade che da qui distano molti chilometri. Le maldicenze che pure ad ogni evento del genere appaiono come bolla d’accompagnamento nascosti nelle pieghe dei vestiti, qui non riescono a farsi protagoniste. Non c’è la sfilata, siamo tutti pronti con i nostri intimi giocattoli ammaccati nelle tasche. Si potrebbe anche giocare come i bambini. Da tempo non si avvertiva questa tranquillità sociale. Tutto è ritornato come nelle manifestazioni di un tempo. Lo dice anche il poeta Elio Pecora che la sera prima ha suonato la chitarra e ha cantato le belle antiche canzoni napoletane. Sarà l’aria del Parco Nazionale del Matese, sarà il flusso dell’acqua o questa splendida visione tra il verde della montagna e la luccicanza della notte stellata, ma qui ho rivissuto un tempo che credevo scomparso per sempre. Il gioco è da ripetere. A. P.