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Negli anni ’70, nel Molise, si realizzarono fatti determi­nanti per l’economia regionale. Gli insediamenti industriali della Fiat a Termoli e della Sam Agricola a Bojano, l’entrata in funzione dell’ arteria stradale a scorrimento veloce, la “Bifernina” e l’invaso artificiale, diga e lago di Guardialfiera, sconvolsero sia visiva­mente sia socialmente lo stato abituale della regio­ne. I paesi interni subirono un’ulteriore isolamento che generò una mentalità generale atta al rifiuto del nuovo a favore del rimpianto per la primordiale civiltà contadina portatrice di “valori autentici” e di vera entità territoriale. Il 1970 ed il 1971, fu un anno pieno di vitalità per il Gruppo 70. Premio Castello Svevo di Termoli; mostre con dibattiti in provincia, mostra alla galleria “L’Approdo” di Napoli. Mastropaolo riferisce come queste attività del gruppo furono, però, scientificamente ignorate dalle istituzioni molisane che in qualche modo riuscirono, dopo alcuni anni, con una sorta di determinata volontà politica nel voler isolare e emarginare il gruppo per sofferenza economica che inevitabilmente si sciolse. Comunque il nome e l’attività svolta rientrò storicamente nel dovuto riconoscimento, come punto referenziale per le generazioni a seguire e per le elicitazioni al fare operanti non solo nell’universo artistico, ma richiamando l’attenzione del mondo politico ed intellettuale tanto che alcuni componenti del gruppo 70, divennero essi stessi, emblemi essenziali e dirigenziali del mondo politico molisano come, appunto, Augusto Massa che da Sindaco riconfermato della città di Campobasso passa alla presidenza della Provincia dell’omonima città e successivamente, per volontà strategica, di natura prettamente politica, lo stesso Massa si presenta candidato al Senato, vincendo le elezioni e lasciando la Provincia nelle mani di un nuovo presidente, sempre di sinistra, votato dalla popolazione molisana. Resta emblematico l’osservazione sull’energia divulgata dall’artista Massa prima come autore della visionarietà del mondo, attraverso l’espressione della pittura, nonostante alla base ci fosse una formazione pedagogica di tipologia ragionieristica, e successivamente, passando dall’esperienza fondante del gruppo 70, alla volontà di denotare la figurazione del mondo sociale attraverso il settore e il linguaggio della politica che a tutt’oggi gode di buon successo e di rianimata energia propulsiva. È questa l’arte: la volontà degli uomini che credono nel profondo che nel momento in cui assumono ruoli decisionali, sanno come applicare questa profondità inedita alla vita quotidiana della comunità che li elegge. (f.to.A.Venditti cover)