Mar 14 Ago 2012
Frammenti di un Discorso disamoroso tra un giovane critico e un maturo situazionista che fuma sigari alla vaniglia
Posted by Antonio Picariello under arte/teatroNo Comments
Il lettrismo
« Arte che accetta la materia delle lettere ridotte e diventate semplicemente se stesse (aggiungendo o sostituendo totalmente gli elementi poetici e musicali) e che le supera per plasmare nel loro blocco delle opere coerenti »
Frammenti di un Discorso disamoroso tra un giovane critico e un maturo situazionista che fuma sigari alla vaniglia
sono curioso di leggere il tuo testo, sarà sicuramente diverso da tutti gli altri e fornirà una chiave di lettura nuova al tutto il contesto dell’arte m—-, cosa della quale c’era bisogno, per quanto dovrebbe uscire? su pettinicchi invece è un bel lavoro, io mi sto occupando della parte storica e della grafica e incisione…antonio è veramente un artista viscerale e lo capisci quando lo incontri, non ne vuole sapere di critica o riflessioni personali, per lui parlano le sue opere e basta…ultimamente comunque sto facendo anche delle ricerche più prettamente storiche per la soprintendenza, insieme al soprintendente
no questo mese no ma mi hanno assicurato che uscirà per il prossimo, purtroppo la crisi si fa sentire anche per loro dato che vivono di pubblicità riguardo alla galleria la questione è delicata, fin dall’inizio, pur conoscendo le vicissitudini, mi sono voluto tirar fuori da ogni polemica sia perchè avevo rispetto e apprezzamento del tuo precedente lavoro
in questi due anni ho fatto e scritto molto ma in cambio ho ricevuto un mondo di esperienza sul campo e ho avuto la possibilità di conoscere e farmi conoscere da tanti artisti e professionisti; quel poco di stima che ho accumulato in molise —-riguardo alla gestione non ho mai chiesto in modo approfondito, so che vi è una sottoscrizione e che ricevono, in quanto associazione, delle somme dalla provincia, non mi sembrava neanche il caso chiedere oltre…a pagare non mi ha mai pagato
comunque “lavorare” nella qualifica di curatore (se fossi rimasto a roma, esperienze di miei amici, in qualsiasi galleria mi avrebbero messo a spedire la posta)
certo è che più passa il tempo e si accumulano impegni più mi riesce difficile curare tutti gli aspetti della galleria (dal sito, ai comunicati stampa, testi e allestimenti), fin quanto si tratta di scrivere una breve critica la cosa è diversa, e se comunque in futuro dovessi vedere che mi è sempre più difficile farei presente l’aspetto economico e l’impegno assunto
sinceramente non voglio assolutamente pensare che … incassi ulteriori soldi e non mi retribuisca, e che si gongoli in questa situazione, ancor più perchè sa che sono disoccupato (ma questa in italia non è una novità) e la fatica che mi costa in tempo e impegno scrivere i testi e curare le mostre mi dispiace per quella serata alla Palladino, in effetti il testo, col senno di poi, non era proprio dei più adatti e andava ridotto e sistemato, se poi è stato letto anche male è stato un disastro
già, alla Beuys, vediamo che esce per adesso è un’ipotesi…il molise, è un posto ostico per fare cultura, io mi do ancora qualche anno e poi penso farò un serio pensiero per l’estero
sai qualcosa di questa iniziativa?chi gestisce la galleria?
un abbraccio
tom
scusa, ma l’intervista che fine ha fatto?
è uscita questo mese sul mensile una parte mentre l’integrale si trova sul loro sito
bene, grazie.
sai che non riesco a trovarla… mi puoi inviare il link
un attimo che vado a controllare
antonio ancora non la caricano…ho mandato adesso una mail a manuel così lo aggiorna a breve
a ecco…. stammi bene
.la colpa è mia che non li ho seguiti, hai ragione…
cos’è fare storia? cos’è difendere un territorio e i suoi artisti? dove si deve fermare il lavoro del critico rispetto a quello dell’artista? come sai non nasco come critico ma come storico, per formazione non concepisco la critica come militanza, non ne sarei in grado, io leggo le immagini, do una mia chiave di lettura che cerca di rendere chiare le opere, cerco di conoscere il pensiero degli artisti, da dove partono e dove vogliono arrivare…seguo la storia dell’arte e delle forme, di meno quella delle idee…se adesso mi trovo in qualità di critico è per una serie di eventi e circostanze…mi sta bene, certo, ma è meno di due anni che ho cominciato…mi chiedi un atteggiamento che richiederebbe molti e molti anni di lavoro sul territorio e di esperienze e contatti, che richiederebbe forse anche delusioni e fraintendimenti, mentre non so se l’anno prossimo farò ancora questo “lavoro”…mi sto formando un’opinione, mi sto documentando, leggendo il più possibile la storia dell’arte del molise (compresi i tuoi testi) ma sono il primo a rendermi conto che i miei scritti sono ancora parziali e non riescono a tenere conto di tutto quello che c’è stato prima…in galleria a termoli è diverso e funziona così…ho conosciuto… per caso, mi ha chiesto di scrivere un testo archetipart quando sono entrato non esisteva più, …. ha preferito proporre uno spazio che fosse a disposizione del territorio e che proponesse quanti più eventi possibili…non tutti li curo io naturalmente…molti artisti li contatta ,,, (è il caso di poker d’assi visto che non conosco personalmente nessuno degli altri tre artisti e che quindi non è stata una mia iniziativa)…in questi casi il mio testo è funzionale alla mostra, come se fosse una recensione o un commento , e magari cerco di proporre un’intervista facendo parlare gli artisti quando non riesco a visionare direttamente le opere…poi ci sono le mostre che curo io, quando prendo direttamente contatto con gli artisti, ne discutiamo insieme, proponiamo idee e soluzioni…in quel caso si può parlare veramente di critica perchè tutta l’esposizione nasce da questo scambio…in questi casi sono contento di aver proposto anche qualche giovane e nuovo artista e guardando le mostre passate penso si riesca a capire quelle che ho curato io direttamente cercando di dare una linea diversa e quelle alle quali ho “prestato” solo la penna…certo, sul manifesto esce a cura mia ma più volte ho chiesto a …. di evitare questa sottolineatura detto questo nei tuoi riguardi non ho applicato mai nessuna di quelle soluzioni…mi rendo conto di essere in una situazione più grande di me, in dinamiche delle quali non c’entro nulla ma che per forza di cose mi vengono a qualificare come usurpatore o falsificatore…e il mio peccato originale è semplicemente quello di curare e presentare delle mostre in galleria…probabilmente verrò scartato e si dimenticheranno di me fra poco, non sono uno di quelli che si monta la testa…in questo momento ho semplicemente uno spazio a disposizione nel quale, a volte, proporre e sperimentare e dove, sopratutto, fare esperienza visto che quella non te la insegna nessuno (quali altri spazi ci sono in regione ai quali chiedere di fare esperienza?il maci di cambellone o il museo di casacalenda?darebbero così facilmente spazio alla tua penna e alle tue idee?)…ho milioni di altre cose da fare oltre a scrivere per la galleria…ho un master da finire e concorsi da provare e sto tutto il giorno sui libri sperando in un briciolo di posto in questo mondo che sia quantomeno in relazione con i miei studi e i miei desideri…sinceramente non capisco dove sia sbagliato il mio atteggiamento e quali siano le mie colpe…se hai soluzioni suggeriscimele
ecco vedi questa è un’accogliente risposta. Un punto di vista che apre discussione e costruzione di valori, questa lettera rilancia il contenuto dell’intervista a favore di omar calabrese. Questa è una forma accettabile che richiama la mia responsabilità intellettuale nei tuoi confronti. Giustamente pianifichi la storia degli ultimi due anni, organizzi il casellario definendoti critico per analisi storica e non militante, certo caro Tom., un bravo storiografo, ma l’arte contemporanea è arte vivente e in questo modo è come se si analizzassero le fibre vitali attive e produttive con il criterio della vivisezione sui cadaveri. Guarda lo stesso Bonami in quella cre… di libro di potevo farlo anch’io, nella premessa per imbecilli andicappati la dice onestamente e bene al riguardo. A volte i libretti per masse aiutano a capire i vari Morris, i Cesare Ripa, Erwin Panofsky e tutta la filiera che segue. A questo proposito forse ti sarebbe utile, se non l’hai già letto, Flavio Caroli per risalire le origini dell’arte, quindi gli archetipi come mio criterio di ricerca, nel dialogo storico e contestuale polare tra Oriente e Occidente e subito comprendi che la funzione che tu stai svolgendo è funzione esegetica importante soprattutto in un luogo storico come termoli che ha una collezione di arte contemporanea fondamentale. Se credi che i vari ….. e i de …. o gli argan o i mar… siano oggi sufficienti a sostenere la nostra vita illuditi pure, ma non dirmi che il tuo ottimo impegno di studioso non comporta responsabilità di scelte. Questo non è vero. Tu stesso confermi i miei dubbi, ovvero che il signor gervasio stia utilizzando la tua magnifica formazione per suo uso e consumo. Non ti accorgi di come ti sta manipolando? Hai bisogno di sbatterci il muso contro per capirlo. Un critico non permette ad un artista millantatore di assumere linee estetiche senza una precisa strutturazione. Con me lui seguiva la mia linea di movimento firmato con tanto di manifesto da artisti di primo calibro francesi e italiani. Con questa linea gli ho portato a vincere il premio termoli, appunto, gli ho dato la storia, ma non era capace di sostenere un tale livello per cui invece di evolvere ha deciso di ritornare al suo stadio di provinciale circondandosi di ragazzine del liceo e di bricolaggisti che avrebbero potuto facilmente e inconsapevolmente assecondare il suo limitato stadio di ricerca artistica. Ma credi sul serio che dopo tutti i tuoi studi e sacrifici tu ti debba ritrovare a fare il portaacqua del na..? Era quello contro cui lottava saquella sai, l’amico di b. e che b. ha lasciato morire senza alzare un dito in sua difesa. Vuoi sapere chi lo ha ucciso? B., r., d.e g.e l.so e soprattutto g.o b. architetto laureatosi copiando un progetto sul piano regolatore di termoli e spacciandosi per artista con il modello giocattolo meccano di suo figlio. Siete impazziti o che? Fammi il piacere non passare alla storia come un ragazzino sprovveduto. Difendi il tuo essere sei tu che devi decidere cosa è giusto o non è giusto fare. Non farti manipolare da vanitosi incapaci di darti qualcosa di più se non l’illusione millantata che stai costruendo qualcosa di sano. Non stai costruendo proprio nulla e se così non fosse chiedigli cosa ti darà come sistemazione. Non mi sembra ti abbia proposto per qualche altra cosa che ti permetterebbe di liberarti di lui. Se ti perde resta con il c..o in mano. Quindi stai tranquillo che quello che ti sembra amicizia è semplicemente l’azione di uno abituato a manipolare e a prendere da tutto e da tutti. Ho cercato semplicemente di farti riflettere, nient’altro credimi. Poi ti dico anche che per quanto riguarda tracherart Credi si possa pubblicare che gli ideatori e gli organizzatori del convegno siano b. m.o fra.e e si…´tu lo permetteresti? Se si non chiedermi più interviste su uomini della potenza di o. c.. Questi sono esseri seri che amano le cose che fanno e soprattutto lavorano per l’umanità come credo facciano pochi altri.
Anche questa tua mi sembra un’accogliente risposta…forse la più chiara e carica di consigli che mi hai dato…come giustamente scrivi la galleria in questo momento non segue un percorso ma offre uno spazio e in quanto spazio si apre anche ad incontri e dibattiti…le mostre che si fanno, dal mio punto di vista, sono più o meno buone…alcune scadenti…ma è nella realtà delle cose perchè io non sono il critico ufficiale e per distanza e impegni non riuscirei a portare avanti una linea…ci sto pensando ma la strada è ancora lunga….la galleria, inoltre, da spazio ai soci fondatori che sono quelli, poi, che ne finanziano la gestione, o almeno l’affitto…l’impegno è tanto ma mancando una selezione possono venir fuori anche eventi non all’altezza…del resto anche limiti inchiusi non mi sembra portava avanti una linea precisa…ma cosa significa scegliere una linea?significa adattare le opere e gli artisti a quelle idee o adattare gli scritti del critico alle opere anche quando queste non sembrano seguire quella strada?non si rischierebbe una forzatura?
se proprio dovessi scegliere una strada cercherei la chiarezza, ovvero modalità di esposizioni che coinvolgessero quanto più possibile la collettività perchè questa è la cosa fondamentale altrimenti, come spesse volte vedo in tutto il molise, ogni evento simile rimane autoreferenziale e per addetti ai lavori
in assenza di linea, quindi, la galleria non è che è morta ma, almeno per quanto mi riguarda, non vuole cancellare il passato…in questo momento la galleria mi sta dando uno spazio dove poter sperimentare e dove sopratutto fare esperienza e conoscere artisti…l’ultimo, per esempio, è stato Mascia che ho trovato una persona squisita e ha gradito molto il mio testo…certo poi l’impegno, anche in distanza, è tanto e non so quanto riuscirò a portarlo avanti visti i tanti altri impegni (retribuiti) che mi si stanno prospettando ma questo non vuole certo essere un tradimento…mi sembra giusto, dopo un certo tempo, lasciare e non fossilizzarsi in un luogo….riguardo a tracherart non so bene la storia e come è stato istituito, so solo che quest’anno non si è fatto e me ne rammarico molto.
finalmente avremo occasione di incontrarci in pubblico
Ciao antonio…a quale occasione ti riferisci?
Conferenza Paolo Gam. sei sul manifesto
c’è stato un errore…ancora non avevo dato conferma e mi hanno inserito nel programma ma ho dovuto disdire perchè non ho avuto tempo per studiarmi e prepararmi l’intervento
però, questi storici quanto studio… sarà per un’altra volta…stammi bene…
come è andata con i quattro assi, hai vinto?
peccato che ancora una volta il mio lavoro risulta a tuo nome. anche questa è storia dell’arte. comunque il libro che uscirà a natale documenta tutto… buona fortuna per gli esami universitari
te lo posso scrivere in amicizia che mi hai quasi rotto il cazzo? ……
certo che lo puoi scrivere ci mancherebbe….posso mai vietare ad un giovane il suo vero linguaggio da studente ? Però ….se ti sei preso a carico un ruolo adesso lo difendi se sei capace. Se brucia qualcosa’, bisogna si sappia spegnere . fatto sta che sul convegno lei si è c…. sotto ….Un ultimo lascito te lo faccio calare direttamente dalla bocca di Marinetti, senza scomodare le avanguardie con citazioni tipo: l’atto surrealista più semplice consiste, rivoltelle in pugno, nello scendere in strada e sparare a caso, a più non posso, sulla folla.” Siete forse dei surrealisti?
BATYJ E PI
Monumento a un perpetrato errore (317? = 995,8872)
Primo bottino
E – ruscello di numeri, due e fumo di numeri
E = 2,718
? = rapporto fra il circolo e il grande asse
317 anni = un’onda della corda dell’umanità, vibrazioni di scorrerie.
(….) 317 x e anni più tardi, ossia nell’861,
dopo l’uragano di quei popoli
diluviarono di nuovo i Tartari,
pestando la Russia con travi di guerre,
arsero Kiev, banchettarono sui vinti (….)
I primi poeti lettristi, insieme a Isou e Pomerand, furono François Dufrêne, Maurice Lemaître, Jean Louis Brau, Gil Wolman.
Il lettrismo è stato un fondamentale movimento d’avanguardia insieme a dadaismo e surrealismo, nell’estremo tentativo di superamento dell’attività creativa del momento storico, tentando il superamento della settorializzazione culturale.
Secondo Isou le radici del movimento andrebbero anche cercate in Charles Baudelaire, Arthur Rimbaud, Stéphane Mallarmé e i dadaisti.
Tra il 1951 e 1952 i film lettristi di Isou, Lemaître e Debord ottennero un notevole successo grazie anche ad alcune invenzioni tecniche, come la dissociazione della colonna sonora rispetto alle immagini, testi e interventi sulle pellicole, lunghe sequenze nere, commenti degli spettatori sulla colonna sonora, commenti casuali non aderenti alle immagini.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.