Massimo Roth è nato a Roma il 7 gennaio 1939 – muore il 7 gennaio del 2014 .

Inizia la sua carriera artistica nel 1965 come grafico creativo in Rai e nelle aziende del gruppo Iri.
Le sue produzioni pubblicitarie vengono pubblicate su tutti i quotidiani e periodici nazionali. Alcune particolari creazioni vengono edite sulla stampa internazionale ottenendo importanti riconoscimenti nel settore grafico pubblicitario a livello mondiale (Graphis Annual…).
La sua attività artistica spazia dall’animazione alla regia di documentari culturali, dalla produzione pubblicitaria alla realizzazione di manifestazioni spettacolari nei settori della moda e dello sport (“Moda sotto le stelle”, “Italia moda” e eventi CONI). Ma nonostante ciò l’essenza del lavoro di Roth resta la ricerca e la sperimentazione nella dimensione della pitto-scultura.
Nel 1996 si dedica completamente a questa ricerca riuscendo ad ottenere importanti riconoscimenti. È in occasione della prima celebrazione europea del Giorno della Memoria – 27 gennaio 2001 – che Roth espone per la prima volta i suoi quadri a Roma nel centro culturale ebraico “Il Pitigliani”: Immagini e colori del ghetto di Roma , 20 opere olio su tela.
A soli due mesi di distanza da quest’esposizione è chiamato dalla galleria d’arte “Il Labirinto” per partecipare a una mostra collettiva. Da una prima parentesi figurativa, passa alla pura ricerca: scomporre in una miriade di frammenti ciò che intende rappresentare, senza però dimenticarne l’identità primitiva. È qui che nasce l’accostamento di diversi materiali, (specchi, perspex, stracci, acciaio e piombo) con il legno.
Questo materiale vivo si “piega” per soddisfare le esigenze artistiche di Roth che trovano una prima sostanziale realizzazione in cinque sculture I teatri della vita, esposte a Roma nel foyer del teatro dell’Orologio in occasione dell’inaugurazione della stagione teatrale 2003-2004 e a Cagliari, come momento centrale della manifestazione culturale Danza, musica e scultura organizzata dall’associazione culturale Asmed e patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e dal comune di Cagliari .
Nel 2004 avviene l’incontro con il teatro, luogo in cui Roth non diventa scenografo ma resta scultore che presta le sue opere lignee al palcoscenico. La Grande mela, per il balletto “Giulietta e Romeo”, spettacolo presentato a Roma e ospitato sui palchi nazionali e internazionali; Il passo nell’aria, per la pièce “La sciarpa di Isadora Duncan”, realizzato con il Ministero per i Beni culturali nel Ninfeo di Villa Giulia a Roma; infine Odysseus, complessa scenografia che accompagna l’opera coreografica messa in scena da Renato Greco e rappresentata come omaggio a Giovanni Paolo II, come evento clou della VII Settimana della cultura del Ministero per i Beni e le Attività culturali, all’interno dell’Anfiteatro Flavio (Il Colosseo). Un enorme cavallo di legno davanti la porta di Troia, le mura della città, l’antro della maga Circe, il trono del re Antinoo, la zattera di Ulisse, sono solo alcuni degli elementi scenografici realizzati dall’artista, che si alternano nel divenir della storia come parti integranti ma dinamicamente funzionali di una struttura cilindrica polivalente e multimediale.
Ma per Roth il legno resta ancora un materiale vivo da esplorare. A giugno 2005 il comune di Montepulciano lo invita, in occasione delle finali del pentatlon europeo, per esporre le opere I legni di Roth, la testimonianza di una continua ricerca che lo porta a creare nuove forme, a far nascere dal legno ciò che dentro esso ha.
È l’espressione di un concetto metafisico, astratto, a volte oscuro, a volte rigoroso…. È l’espressione dello spirito dell’uomo.
A ottobre 2005 è invitato dall’Agis-Federdanza a partecipare alla rassegna di danza e arti figurative Tavolozze e tutù, una mostra che ha riunito 7 artisti contemporanei che si sino ispirati a sette spettacoli di danza, realizzati tra ottobre e dicembre in diversi teatri.
A inaugurare la rassegna, presentata nell’ambito di un convegno cui hanno preso parte Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati e altri esperti, intervenuti presso l’hotel Quirinale di Roma il 18 ottobre scorso, è stato Massimo Roth con una scultura originale creata per il balletto ‘Identità nascoste’, coreografia di Maria Teresa Dal Medico e presentato al Teatro Greco il 7 novembre: un grande occhio di legno e vetro, simbolo dell’uomo e immagine universale della vita.
Momento conclusivo della rassegna Tavolozze e tutù è stata la mostra collettiva allestita presso l’Accademia Nazionale di Danza.