Guadagnuolo artista illustre fra gli “Uomini Illustri” di Caltanissetta

La recente inaugurazione a Caltanissetta della Sala della Cultura Nissena al Museo Civico ha destato una vasta eco soprattutto perché, vicina alla sezione che espone le opere di Michele Tripisciano (1860-1913), la nuova Sala ospita le sculture di Frattallone (1832-1874) e la collana di ritratti degli “Uomini illustri di Caltanissetta”, opera di un artista contemporaneo vivente, il pittore Francesco Guadagnuolo (1956), nisseno di nascita, romano d’adozione.

Una trilogia artistica di celebrità accomunate dal luogo d’origine e dall’amore per la loro città che non è facile mettere insieme se non ricorrendo a personaggi di epoche diverse distanti tra loro. Se poi si tiene conto che le opere del pittore contemporaneo Guadagnuolo  sono entrate a far parte del patrimonio artistico e culturale della città, insieme alle sculture di due grandi dell’Ottocento, grazie al suo talento, producendo capolavori nella sua immensa produzione artistica nella lunga carriera.

Guadagnuolo, infatti, è conosciuto ed apprezzato a livello internazionale e per questo ha raccolto una messe di riconoscimenti. Premiato a Roma, al Campidoglio, come “Personalità Europea”; insignito del titolo di Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation – o.n.g., componente Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) dell’ONU, mentre a Caltanissetta, nel 2012, gli è stato conferito il premio “Nisseni nel Mondo”, dall’Associazione C3 Comunication di Ottavio Bruno, quale apprezzamento all’artista nisseno che porta in giro per il mondo la sua arte.

Una soddisfazione in più per Guadagnuolo quella di esporre i suoi quadri al Museo Civico Tripisciano di Palazzo Moncada, accanto alle opere di due artisti immortali. Una decisione importante che il Sindaco Michele Campisi e l’Assessore alla cultura Laura Zurli hanno maturato insieme al responsabile della Pro Loco Giuseppe D’Antona ed alla Direttrice del Museo Rosanna Zaffuto Rovello, per offrire una degna collocazione alle opere che Guadagnuolo aveva realizzato circa 36 anni fa per rendere omaggio alla sua città natale, mai dimenticata.

La prof.ssa Rovello, critico d’arte, ha voluto, infatti, mettere in risalto, nella sua prolusione, proprio l’affinità culturale che lega i tre artisti nati a Caltanissetta e ospitati nello stesso Museo: Tripisciano e Guadagnuolo si sono trasferiti in età giovanile a Roma e Frattallone a Firenze per meglio sviluppare le loro capacità artistiche, ma tutti e tre non hanno mai dimenticato la città d’origine dedicandole molte delle opere più significative.

Una collezione di quadri, questa realizzata da Guadagnuolo, che supera ogni raffigurazione stereotipata e si trasforma in dialogo segreto con i suoi personaggi.

Ritrattista attento, Guadagnuolo passa dagli accordi di grigi e bruni ai colori più vivi, senza mai deflettere dal principio di coerenza del suo stile. Penetrante e indiscreto egli cerca di sorprendere in ciascuno di loro i sentimenti più intimi e ne rivela ora il volto meditativo ed ermetico, ora l’aspetto nostalgico e malinconico, ora lo sguardo austero, enigmatico o ieratico.

Si tratta di personaggi che hanno onorato Caltanissetta con attività scientifiche, letterarie, artistiche, umanitarie e con il prestigio delle loro opere. Per questo la collocazione museale di questi ritratti è stata voluta dal Comune per rendere omaggio al loro talento, affinché il ricordo non venga cancellato, col passare del tempo, dall’indifferenza dei posteri ed anzi possa suscitare nei nisseni ammirazione e spunti di emulazione.

Con questo spirito, l’Amministrazione comunale già nel 1978 aveva acquistato 22 ritratti per valorizzare il patrimonio artistico della città, esponendoli al Museo Civico di allora, insieme alle opere di Tripisciano. Tra essi i volti dello scrittore e drammaturgo Pier Maria Rosso di San Secondo, del critico letterario Luigi Russo, del conte Ignazio Testasecca e dell’attore Luigi Vannucchi. Nel 1987 la Giunta dell’epoca deliberò l’acquisto anche della seconda serie di 18 quadri, nella quale fanno parte i ritratti della Principessa Luisa Moncada, del condottiero suterese Francesco Salamone, epico eroe della disfida di Barletta, dell’Ingegnere Giuseppe Gabrielli, geniale progettista di molti brevetti aereonautici firmati con la celebre sigla “G”, del critico contemporaneo Rosario Assunto e di altri illustri personaggi. Ma la collezione, in attesa di una sistemazione definitiva nel nuovo Museo in corso di restauro, finì nei depositi per molti anni, fino a quando fu deciso di esporla in alcuni locali adibiti ad Uffici comunali.

Oggi, finalmente, il sogno si è avverato: i quadri recuperati attraverso una paziente ricognizione, hanno trovato degna collocazione nella Sala della Cultura Nissena del nuovo Museo Civico, con grande soddisfazione di Guadagnuolo che con questi ritratti aveva voluto rendere omaggio alla propria città natale.  In quegli oli, infatti, c’è tutta l’arte di un grande ritrattista che, al di là della somiglianza fisica con le persone realmente vissute, ha saputo cogliere le peculiarità più profonde dell’animo e del talento di ogni personaggio.

Ma vediamo più da vicino chi erano i 22 “Uomini illustri di Caltanissetta” i cui ritratti sono stati collocati nella sala dedicata allo scultore Frattallone, secondo un criterio che associa le affinità culturali di ciascuno:

MAURO TUMMINELLI (Caltanissetta 1778 – 1852). Giurista, fu presidente del Tribunale di Agrigento, della Corte Suprema di Giustizia e della Corte dei Conti. Si batté per il riconoscimento della demanialità di Caltanissetta per sottrarla al dominio dei Moncada. FILIPPO CORDOVA (Aidone 1811 – Firenze 1868). Istituì l’ISTAT e fu Ministro di Grazia e Giustizia e Ministro dell’Agricoltura nel secondo governo Ricasoli.

FRANCESCO PULCI (Caltanissetta 1848 – 1927). Fece ottenere nel 1900 alla città di Caltanissetta uno dei 20 monumenti al Redentore voluti dal Vaticano per celebrare i venti secoli dalla redenzione cristiana, collocato sul monte San  Giuliano, divenuto emblema della città.

FRA PIETRO DA GENOVA (seconda metà del XVII° secolo). Architetto progettista del celebre Palazzo Moncada, del Reclusorio delle orfane, sede oggi del Consorzio Universitario Nisseno, e della scalinata di accesso alla Chiesa gesuitica Sant’Agata al Collegio.

GIUSEPPE CINNIRELLA (Caltanissetta 1777 – 1861). Medico condotto a Santa Caterina Villarmosa, fece elevare il capoluogo nisseno a sede Vescovile.

MICHELE GURRERA (Caltanissetta 1866 – 1936). Uomo caricatevole, fondò l’Istituto “Boccone del Povero” per aiutare i bisognosi.

LUIGI CORNIA (Reggio Emilia 1885 – Caltanissetta 1927). Musicista di grande fama, fu compositore di molte marce funebri eseguite tuttora dalle bande musicali che accompagnano le processioni della Settimana Santa.

NICOLO’ VITELLI vissuto nello stesso periodo, fu anch’egli musicista e compositore.

MARIO GORI (Niscemi 1926 – Catania 1970). Poeta e letterato, fondò a Pisa varie riviste di cultura. Scrisse il volumetto di poesie “Ogni jornu ca passa” e, nel 1957, un “ Garofano rosso” che raccoglie la produzione più prestigiosa delle sue poesie.

LUIGI RUSSO (Delia 1892 – Marina di Pietrasanta 1961). Critico letterario, insegnò letteratura presso le Università degli studi di Firenze e di Pisa. Fondò la rivista Belfagor, scrisse un saggio su Niccolò Machiavelli e collaborò alla rivista Nuova Italia.

PIETRO PROFITA (Mussomeli 1914 – Tananarive 2004). Gesuita, visse 55 anni in Madagascar, dove insegnò lingua italiana all’Università di Tananarive e si adoperò per evangelizzare la popolazione.

FRATE LUCA da CALTANISSETTA (1644 – Luanda 1702). Al secolo Giuseppe Natale. Sacerdote missionario, visse in Congo per predicare la religione cristiana. Scrisse “Relazione del viaggio e missione in Congo”, facendo conoscere quella terra inesplorata, descrivendone la morfologia del suolo, i fiumi, la flora, la fauna e l’etnia degli abitanti.

FEDERICO POLIZZI (Serradifalco 1833 – Caltanissetta 1904). Poeta ed educatore, fu uno dei padri fondatori della scuola elementare nel Nisseno. Fu insignito nel 1893 con il titolo di Cavaliere della Corona d’Italia dal Re Umberto I° che gli concesse anche il titolo nobiliare di conte.

MICHELE LA MANTIA (Caltanissetta 1874 – 1946).  Professore al Liceo, formava l’èlite intellettuale della città definita La piccola Atene, insieme al Preside Luigi Monaco, all’Editore Salvatore Sciascia, allo scrittore Vitaliano Brancati, al poeta Calogero Bonavia e ad altri intellettuali del Novecento.

QUINTINO MINGOIA (Caltanissetta 1902 – Roma 1981). Laureato in chimica, insegnò farmaceutica e tossicologia presso l’Università di Pavia. Visse per più di trent’anni a San Paolo del Brasile, dove approfondì gli studi scientifici e la ricerca farmaceutica, ponendo le basi per la produzione della chemioterapia.

LUIGI VANNUCCHI (Caltanissetta 1930 – Roma 1978). Attore di grande fama, fece parte della compagnia teatrale Gasman-Squarzina e ottenne successo con le rappresentazioni classiche: Amleto (nella parte di Laerte), il Tieste, i Persiani, l’Antigone e Prometeo. Alla Rai raggiunse grande popolarità con gli sceneggiati televisivi: “Una tragedia americana”, “Delitto e Castigo”, “I Promessi Sposi”, nel quale interpretava il ruolo di Don Rodrigo.

ANGELO LIPANI (Caltanissetta 1842 – 1920). Monaco cappuccino, rinnovò il Convento dei frati cappuccini e fondò la Chiesa del “Signore della Città” che ospita il simulacro del Cristo Nero condotto in processione dalla Real Maestranza il Venerdì Santo. Nell’annesso convento Padre Lipani ospitò le orfanelle degli zolfatai morti tragicamente nel disastro minerario del 1881.

IGNAZIO TESTASECCA (Caltanissetta 1849 – 1929). Laureato in Legge a Catania, sposò Maria Longo, donna di carità. Possidente e mecenate, si adoperò per la costruzione della Stazione ferroviaria, della Caserma militare, del nuovo Carcere e migliorò la struttura dell’Ospizio di Beneficenza per dare accoglienza ai bisognosi.  Per questa sua attività filantropica Re Umberto I° gli concesse il titolo di Conte.

GIUSEPPE MARIA VIZZINI (Villalba 1874 – Ferla 1935). Vescovo di Noto, pubblicò una collana di opere sui Padri della Chiesa in greco ed in latino, composta da ben 15 volumi.

GIUSEPPE GUARINO (Montedoro 1827 – Messina 1897). Insegnò diritto canonico presso l’Università di Palermo. Fu Arcivescovo di Messina e divenne Cardinale per volere del Papa Leone XIII° che volle così premiare il suo percorso di santità. Oggi è in corso la sua canonizzazione come pastore illuminato.

MICHELE TRIPISCIANO (Caltanissetta 1860 – 1913). Scultore neoclassico, scolpiva gesso, marmo e bronzo. Visse e lavorò oltre un ventennio a Roma, pur mantenendo forte il legame con la sua città natale alla quale donò, per testamento, le opere e i bozzetti in gesso oggi conservati nel Museo Civico di Palazzo Moncada, a lui dedicato. Fra le opere più note le statue che si trovano a Roma davanti la Cassazione, il Palazzo del Quirinale, nel cimitero del Verano, il gruppo statuario del Belli e tanti altri celebri monumenti.

GIUSEPPE FRATTALLONE (1833 – 1874). Nato a Caltanissetta, si trasferì a Firenze per meglio approfondire l’arte della scultura. Visse nel pieno del Risorgimento italiano, da cui aveva assorbito lo stile romantico di cui è stato finissimo interprete. Le sue sculture si trovano a Firenze e un po’ dovunque; nella sua città, nella nuova Sala del Museo Civico a lui dedicata lo scorso 14 marzo, si trova un’opera tra le più apprezzate: “L’ora dello studio”.

Questi quadri che ritraggono gli “Uomini Illustri di Caltanissetta” compongono – a parere di critici ed osservatori che hanno visitato l’esposizione museale – una collezione di particolare pregio perché oltre a far conoscere personaggi del passato che hanno raggiunto la notorietà, rivelano il talento dell’artista già al suo esordio giovanile. Infatti, in quei ritratti si profila la straordinaria forza di carattere di un giovane pittore combattuto fra la passione per l’arte ed il bisogno di identificare il senso della vita.

Le tecniche adoperate (dalla pittura alla scultura, dalla incisione alla ceramica) testimoniano la ricerca dell’artista di sperimentare nuovi modi di interpretare la realtà. Così la sua creatività si sviluppa, negli anni successivi, nelle acqueforti sul tema Humanitas; poi in quelle ispirate alle opere di Vittorio Alfieri ed agli Inni Sacri del Manzoni; e ancora nella cartella sul Processo di Franz Kafka; nelle acqueforti ispirate alla Bottega dell’Orefice di Karol Wojtyla, di cui ha firmato anche una brillante regia teatrale.

Ma è nell’arte sacra che Guadagnuolo dà il meglio di sé riuscendo a farsi interprete della sofferenza umana e della grande misericordia di Dio; con le opere dedicate a “Maria, Madre del Giubileo”; con gli otto grandi dipinti “Sulle orme di San Paolo”, con la “Pietà del 21° secolo”, e, più recentemente, con i meravigliosi ritratti sul pontificato di Giovanni Paolo II°, le cui mostre itineranti varcano ripetutamente i confini nazionali.

Per questo Guadagnuolo viene considerato uno dei maggiori autori del rinnovamento dell’iconografia dell’arte sacra. Quest’arte, profondamente individuale, lo rivela artista della condizione umana, interprete dei sentimenti dell’uomo contemporaneo che giungono, attraverso la sofferenza e la conflittualità dell’essere, ad una plasticità moderna, capace di continue metamorfosi.

FRANCO RUSSO