Ven 4 Mar 2016
MARZO DONNA 2016 4 MARZO 2016-ORE 17 In PALAZZO SERRA DI CASSANO- VIA MONTE DI DIO 14-Napoli
Posted by Antonio Picariello under arte/teatroNo Comments
ASSOCIAZIONE ELEONORA PIMENTEL in collaborazione con
ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI di Napoli
STATI TEATRALI
MARZO DONNA 2016
4 MARZO 2016-ORE 17
In PALAZZO SERRA DI CASSANO- VIA MONTE DI DIO 14-Napoli
Nel ventennale della Associazione Eleonora Pimentel , associazione che si è occupata di Convegni in Italia e all’Estero e di Storia delle donne nella Filosofia, nella Letteratura e nella Storia Contemporanea , nata in seno all’Istituto Filosofico nel prestigioso Palazzo Serra di Cassano che vide agire la straordinaria figura di Eleonora Pimentel, desideriamo sotto l’Egida dell’Istituto Filosofico e del suo Presidente Avv.Gerardo Marotta e della filosofa Esther Basile aprire le porte ad una Eleonora teatrale interpretata oggi dall’Attrice Annalisa Renzulli a memoria di una donna dalle eccezionali virtù e intraprendenza, di una Eleonora dirigente del Monitore-poetessa di Corte.
MARZO DONNA 2016 La rappresentazione teatrale
Dedicata a ELEONORA PIMENTEL figura di spicco femminile della Rivoluzione partenopea.
“ Eleonora Pimentel Fonseca”- con civica espansione di cuore
Regia e Drammaturgia di Riccardo De Luca-
Testi Poetici di Esther Basile
Introdurrà la Filosofa Esther Basile-Videoriprese di Rosy Rubulotta
Presiede Gerardo Marotta
Attori : Riccardo De Luca- Gino Grossi-Annalisa Renzulli-Francesca Rondinella-Salvatore Veneruso-Maria Anna Barba-Dario Barbato- Lucrezia Delli Veneri
La prima Rappresentazione avvenne in Palazzo Marigliano nel 1999–Sede della Soprintendenza Archivistica per la Campania a seguito di un Protocollo stipulato fra la studiosa e saggista Maria Antonietta Maciocchi- il Direttore Giulio Raimondi- e la Dott.ssa Maria Rosaria De Divitiis – Esther Basile delegata Istituto Filosofico, nell’ambito del Bicentenario della Rivoluzione partenopea e a seguito di un Convegno di tre giorni, Eleonora Pimentel :il Diritto che nasce dalla Rivoluzione.
E’ seguito un iter teatrale a Napoli- a Salerno presso la Chiesa di Sant’Apollonia e presso la Sala Del Capitolo in questa stagione ultima gennaio/ febbraio 2016 , dai toni e rilievi importanti.
Siamo certi che il valore storico della Figura di ELEONORA PIMENTEL non può che indurci alla memoria della storia civile legata indissolubilmente alla storia della città di Napoli, in un incrocio di cultura portoghese e napoletana.
L’Operazione teatrale dedicata alla de Fonseca Pimentel da un’autrice “classica” del femminismo italiano, e cioè Maria Antonietta Macciocchi, ha potuto crescere anche grazie all’incoraggiamento di Luisa Muraro, impareggiabile direttrice di ricerca, autrice de L’ordine simbolico della madre nonchè del bellissimo saggio storico
Guglielma e Maifreda: storia di un’eresia femminista, la
quale con ben dirette osservazioni ci ha permesso di approfondire
il senso del lavoro sulla figura di Eleonora.
Una delle tesi che maggiormente mi hanno colpito nell’intrigante
lavoro della Macciocchi è quella che legge il trionfo di Ruffo
e delle forze reazionarie sulla Rivoluzione napoletana come una
sorta di “Vandea italiana”, tesi già enunciata con molta cautela da
Jacques Godechot, e che costituisce un’ipotesi altamente significativa in un momento come questo in cui ambigue “riletture” tendono a stravolgere il senso di quel passato che ha portato all’Unità d’Italia. Mi affascinava inoltre la possibilità di ripensare il canone della letteratura italiana – un’operazione che da De Sanctis in avanti in realtà non è mai stata tentata in modo radicale – seguendo le indicazioni del “gender criticism” di ispirazione americana, quello per intenderci di Elaine Showalter alla quale la mia formazione di critica deve molto. Al libro della Macciocchi “Cara Eleonora”rimando dunque per una più approfondita
analisi del milieu nel quale Eleonora ha operato, e per preziose
osservazioni di carattere psicologico sulla formazione intellettuale
della nostra scrittrice, nonchè sulla “storia orale” di Donna
Lionora, così come viene ricordata e tramandata ancora oggi
dai napoletani.
E all’Archivio di Stato di Napoli rimando le Fonti storiche del Processo di Eleonora e il Capitano suo marito con Consultazioni e Studi da me effettuati.
Se infatti la Eleonora de Fonseca è ampiamente riconosciuta dagli studiosi per il ruolo che ha assunto nella rivoluzione napoletana, e più di un romanziere ha voluto sceglierla come protagonista, la sua assenza dalle antologie e dalle storie letterarie è assoluta e significativa. Sulla sua opera pesa infatti un antico giudizio crociano, che nessuno si è dato finora la pena di confutare: che la sua sia esclusivamente l’opera di una poetessa minore metastasiana.
Croce infatti, se ha il merito indiscusso di avere preservato
questa autrice dall’oblio, dedicandole una delle sue prime monografie, ne ha purtroppo anche determinato la svalutazione sul piano letterario; una svalutazione che credo sia dovuta essenzialmente al mancato incontro di Croce con l’Arcadia in generale. La mia tesi infatti è che la de Fonseca sia molto più di una poetessa metastasiana; il suo iter intellettuale rivela influenze molto più variegate di quanto questa definizione le consentirebbe: la frequentazione di Voltaire, l’amore per le scienze sociali, la conoscenza della poesia del Parini, l’aspirazione a servirsi della letteratura come strumento politico; tutto questo la porta molto lontano dal giudizio, che fin ora di lei era stato dato, di una poetessa dotata di “facile cantabilita’“.
ESTHER BASILE
Per info telefonare al cell. 3393113514
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