La tecnica comunicativa è molto chiara. Ad ogni attentato si moltiplica l’attenzione al movimento terrorista. Ottengono il massimo della divulgazione cosa che una battaglia o un conflitto bellico non otterrebbero assolutamente. Ormai la guerriglia si gioca in questo modo. Vediamo: c’è un attacco di solito dirompente con vittime sociali capitate a caso luoghi di ritrovo mai istituzioni o centri militari mai supermercati o grandi centri addetti allo scambio delle merci il che indica che il simbolismo dello scambio mercato  non viene toccato. L’attentato si divide in due sistemi o modelli: kamikaze o spari sulla folla. Sempre resta un latitante addetto a tener impegnati i mass media mondiali per lungo tempo in modo che il possibile latitante sia sempre inserito trasversalmente in tutte le forme di notizia. Una volta recuperato il latitante subito si crea un altro attentato con le stesse modalità e le stesse funzioni.