fabbri.jpg semiotica delle arti Per interrogare il futuro della comunicazione, i suoi presentimenti e le sue prospettive, va preso atto delle sue mutazioni.Dalla prima accezione ‘informazionale’ – “scambi d’impulsi fisici tra cabine vuote“, diceva E. Goffman – si è giunti progressivamente ad una definizione dei fenomeni comunicativi che tiene conto dei meccanismi di (i) Significazione, di (ii) Trasmissione e di (iii) Efficacia. (i) Significazione L’attenzione si è portata sulla costruzione e la interpretazione del Senso. Sui meccanismi di produzione della significazione, ma anche di sparizione e distruzione dei significati (incomprensioni, fraintendimenti e cosi via). È in corso una estesa esplorazione (i) dei diversi Formati Comunicativi e dei loro frames: narrazioni di finzione o dell’informazione; generi discorsivi, retoriche politiche e divulgazioni scientifiche e cosi via; (ii) dei meccanismi di enunciazione nei media vecchi e nuovi e delle incessanti trasformazioni e traduzioni(ii) Trasmissione Dopo Benjamin e Mc Luhan, ritorna l’interesse verso la Trasmissione dei testi, attraverso le differenti sostanze espressive (musicali, fonetiche, visive, ecc.) e i loro molteplici sincretismi sensibili (v. i new media), con le molte e imprevedibili implicazioni estesiche ed estetiche. La “serie” tecnica – scientificamente autonoma e socialmente condizionata – presenta un’evoluzione fatta di innovazioni e di obsolescenza. Il processo strumentale di trasmissione, tra razionalità e bricolage ha ritmi singolari di esacerbazione e di rallentamento. La rivoluzione informatica ci ha abituato all’idea di continue trasmutazioni di senso tra sostanze già incompatibili e alle molteplici ibridazioni e protesi tecnologiche. E ai rischi che comporta nelle relazioni tra uomo e natura. (iii) Efficacia Questi linguaggi di comunicazione, all’intersezione tra sostanze espressive e dispositivi semantici, hanno capacità pragmatiche riconosciute e canoniche (stampa, televisione, cinema, fotografia, ecc;). Sono però costantemente duplicati da un “mercato nero” della comunicazione, fatto di contraffazioni e falsificazioni, di crittografie e rotture di codici. Fenomeni decisivi questi, per comprendere l’Efficacia Simbolica della manipolazione comunicativa. Le comunità umane – dalle generazioni e ai generi, fino ai partiti e alle nazioni – sono definite ormai dalla pragmatica delle comunicazioni, dalla loro forza performativa, più che da una tipologia di appartenenze e di pratiche. I nuovi formati comunicativi e le ibridazioni tecniche e semantiche de-costruiscono il sociale e lo riarticolano con effetti di indeterminazione che si estendono dalla globalizzazione ai fenomeni settari. L’analisi della comunicazione a venire si presenta inoltre particolarmente ricca di responsabilità. In un tempo in cui, come si è detto, passiamo senza fine dal presente al presente, anche le prognosi e i programmi si comportano come self fulfilling prophecies, profezie che si autodeterminano. 

Paolo Fabbri