230px-Gustave_Courbet.jpgdonna_pappagallo.jpgnudoconcane.jpgCourbet.jpgGustave-Courbet_Origine-du-Monde_1886-779381.jpgomaggio a Coubert  – Peri 
 Si inaugura Sabato 14 aprile alle ore 18, a Carrara nelle stanze d’arte del Palazzotto Ascoli “CHAMPAGNERIA ALBERICUS” in Via Loris Giorgi 6, la quarta mostra della  rassegna “9 artisti per nove poeti”, curata da Paolo Pratali, “OMAGGIO A COURBET”. 
L’iniziativa, di cui vede la stretta collaborazione della stilista di moda genovese Alessia Berruti e dell’italo-giapponese Akio Takemoto, ci propone la lettura della recentissima produzione pittorica realizzata dall’artista molisano Michele Peri.
Peri è nato nel 1947 a Rocchetta al Volturno in provincia di Isernia e dopo aver compiuto gli studi artistici (istituto d’arte e Accademia di Belle Arti), ha iniziato la sua attività creativa producendo importanti mostre fin dal 1985. Si appoggia, inizialmente, ad critico romano Enrico Crispolti e riesce ad ottenere importanti personali che realizza a Napoli, Brescia, Roma, Milano e Genova. Recentemente, data l’amicizia che lo lega da oltre dieci anni a Paolo Pratali, Michele ha cominciato a frequentare i territori della nostra città per  partecipare alle principali iniziative curate da Ateliermostre come: “sensibilmente eros”; e “18 artisti riflettono sulla Shoah”; di conseguenza ha aderito al progetto degli “Omaggi” dedicando, una mostra capace di 10 tele informali, al sorprendente Courbet, meglio conosciuto come l’inventore, l’ispiratore del realismo, e anticipatore di scandalosi costumi fin dal 1850.
Come si racconta nella piccola e interessante monografia di Jean-Jacques Fernier, pubblicata da Art Dossier 99, Courbet viene definito un “uomo selvaggio”; “un oscuro provinciale, venuto da una remota valle delle montagne del Giura”. Come succedeva spesso in quei tempi di pronunciata rivoluzione. questo singolare artista evidenziò le sue attese creative, i suoi esercizi spirituali, travolgendo di colpo tutte le regole stabilite dai Salon parigini. Particolarmente nella sua stesura stilistica si affermarono due particolari contraddizioni: “il suo disprezzo della donna come essere dotato di intelligenza e allo stesso tempo la sua ammirazione per lei come rivelazione carnale ed emotiva”.
In effetti nessun altro pittore ha saputo, meglio di lui, figurare il sovvertimento, lo smarrimento che un corpo femminile è in grado di sollecitare e comunicare. Scrive difatti Pierre Max Orlan: “la donna appare davanti a lui con franchezza maggiore di quanta non se ne conceda davanti al suo specchio. Lo sfavillio sano e stimolante che sprigiona dalle tele dipinte da Courbet davanti allo spettacolo ingenuo di un corpo femminile è sufficiente per comprendere la decenza erotica e il fascino”.
La mostra durerà fino al 27 aprile prossimo e sarà visitabile dalle ore 10 alle 20 (esclusi festivi e domeniche) .
 
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