Progetti sonori sul/per il vostro evento o spazio espositivo

Indagini nel museo polisensoriale

Il suono entra negli spazi dell’arte e crea, in moltissimi casi, un certo scompiglio.
In queste pagine si trovano registrazioni audio di mostre e di musei, senza particolari montaggi o manipolazioni.
Lo scopo dell’operazione: sollevare domande che possano servire per la maggior comprensione del rapporto tra suono e spazio espositivo.
Sebbene la scienza abbia risolto egregiamente, da tempo, molti dei problemi della trasmissione dei suoni nello spazio, nei musei e nelle gallerie d’arte vige ancora una certa disattenzione, una trascuratezza quasi preoccupante a riguardo.
Molti teorici di diverse discipline affermano che stiamo muovendo da una società in cui la vista è il senso predominante a una società aurale, o forse tattile, o forse multisensoriale, a seconda di chi parla.
Il suono nell’arte, dicono, sarebbe quindi dirompente perchè è in grado di scardinare il solito orientamento visivo, verticale, oggettuale, atemporale.
Eppure anche la società occidentale ha sempre avuto molti luoghi dedicati al suono e alla fruizione di opere d’arte multimediali… primi tra tutti i teatri. Dove il rapporto tra suono e immagine è risolto in modo molto efficace.
Dunque, non sarà semplicemente un problema di contesto inadatto? Quali sono le condizioni in cui possiamo dire che un’opera d’arte visiva abbia veramente bisogno di essere accompagnata da suoni?
In queste pagine ogni registrazione suggerisce domande, a volte di natura prettamente tecnica, a volte di ordine teorico.
Un progetto Steve Piccolo e UnDo.Net, con la collaborazione di Ricciarda Belgiojoso