Sab 9 Giu 2007
Fritjof Capra – La rete della vita Una nuova visione della natura e della scienza
Posted by Antonio Picariello under Comunicazione1 Comment
“(…) L’uomo non tesse la trama della vita;in essa egli è soltanto un filo.Qualsiasi cosa fa alla trama,l’uomo la fa a se stesso.â€
Ecologia, sistemica, complessità … queste sono alcune delle parole chiave di questo libro che ripercorre la storia del pensiero sistemico inserendolo nel contesto storico e culturale in cui è nato e si è sviluppato. L’autore ci accompagna nei meandri della storia della scienza, della chimica e della biologia per ricercare ed esplorare i segreti della vita intesa come trama, rete di relazioni che interconnettono tutti gli organismi viventi in un processo in continua evoluzione. Chiunque si può considerare destinatario di questo libro per i diversi punti di vista da cui può essere letto (scientifico, sistemico, new age…) ma, per chi, in particolare, è alle prese con l’approccio sistemico, il merito è soprattutto quello di spiegare e connettere, in modo estremamente chiaro e semplice, concetti e personaggi che, inevitabilmente, si incontreranno lungo il percorso di formazione e che, a volte, potranno risultare difficili da comprendere. Cibernetica, autopoiesi o Maturana e Varela, per citarne alcuni, acquisteranno accessibilità e comprensibilità , tanto da consigliare la lettura di questo libro a chi si appresta a conoscere la teoria sistemica consultandolo quasi come se fosse un dizionario. Chi, invece, decidesse di partire dal principio, ricostruirà passo dopo passo, insieme all’autore, una visione ecologica della vita, con la sensazione di apertura e, allo stesso tempo, confusione, che si ha quando ci si rende conto che il proprio mondo non finisce dietro l’angolo.(Laura Vernaschi)
Un’intervista a Fritjof Capra A cura di Vincent Gambino e Nityama E. Masetti
Istruzione all’ecologi, Imparare a leggere e scrivere ecologico.
Sei un fisico e un teorico sistemico noto a livello internazionale, che cosa ti ha spinto a diventare un attivo ecologista e il fondatore del “Centre for Ecoliteracy”(un Centro per l’istruzione all’ecologia n.d.t.). Qual è lo scopo, l’obbiettivo principale di questo Centro?
Di fatto sono uno scienziato e uno scrittore di scienza, e lavoro anche come educatore e attivista ambientale. La mia formazione è quella di un fisico e ho passato vent’anni facendo ricerca nella fisica teoretica dell’alta??? energia. Quale scrittore di scienza, mi sono occupato di un’indagine esplorativa del cambiamento fondamentale relativo alla visione del mondo, che sta ora prendendo piede nella scienza e nella società , e delle implicazioni sociali di questa trasformazione culturale. Al fine di connettere i cambiamenti nella scienza con il più ampio mutamento dei modi di vedere e dei valori nella società , mi son dovuto spingere oltre la fisica e cercare una più aperta struttura concettuale. In questo modo la mia ricerca è slittata dalla fisica alle scienze della vita. Contemporaneamente, durante gli anni 80, mi sono coinvolto nell’attivismo ambientalista. Ho fondato un’organizzazione chiamata Centre of Ecoliteracy che promuove la cosiddetta “educazione per un vivere sostenibile†nelle scuole primarie e secondarie.
Puoi descriverci la tua idea di una società sostenibile?
E’ stata fatta un bel po’ di confusione sui concetti di sostenibilità , anche all’interno dei movimenti ambientalisti stessi. Una comunità sostenibile è usualmente definita come quella che è in grado di soddisfare i sui bisogni e le sue aspirazioni senza diminuire le possibilità delle generazioni future. Si tratta di un’esortazione morale molto importante. Ci ricorda la nostra responsabilità nel passare a figli e nipoti un mondo con maggiori opportunità di quello che abbiamo ereditato. In ogni modo, questa definizione non ci dice niente su come costruire una comunità sostenibile. Ciò di cui abbiamo bisogno è una definizione operativa della sostenibilità ecologica.
La chiave di tale definizione operativa è la realizzazione che non abbiamo bisogno di inventare comunità umane sostenibili da zero, ma possiamo modellarle dagli ecosistemi in natura, che sono comunità sostenibili di piante, animali, e microrganismi. Dal momento che l’eccezionale caratteristica della biosfera è la sua inerente abilità a sostenere la vita, una comunità umana sostenibile deve essere progettata in maniera tale che le sue modalità di vita, di portare avanti gli affari, l’economia, le sue strutture fisiche e tecnologiche non interferiscano con l’abilità inerente in natura a sostenere la vita.
Aggacciandosi a queste tue riflessioni, quale sarà il compito dell’educazione nel futuro?
Tale definizione di sostenibiltà implica che il primo passo, nel nostro sforzo per costruire delle comunità , deve essere quello di diventare â€ecologicamente letteratiâ€, per es., comprendere i principi dell’organizzazione che gli ecosistemi hanno sviluppato per sostenere la rete della vita. Nelle decadi a venire la sopravvivenza dell’umanità dipenderà dalla nostra alfabetizzazione ecologica (saper leggere e scrivere in modo ecologico) – la nostra abilità a comprendere i principi base dell’ecologia e del vivere in accordo con essi.
Questo significa che l’ecoalfabetismo (l’istruzione ecologica) deve diventare una capacità critica di politici, dirigenti d’affari, professionisti di ogni settore, e dovrebbe essere la parte più importante a tutti i livelli – dalla scuola primaria, alla secondaria fino all’universitÃ
e nelle specializzazioni, i seminari formativi professionali.
Il Centre of Ecolitercy promuove il saper leggere e scrivere ecologico nelle scuole primarie e secondarie. Negli ultimi dieci anni io e i miei colleghi abbiamo sviluppato una pedagogia speciale, che chiamiamo “educazione ad un vivere sostenibileâ€. Offre un approccio esperienziale, partecipativo e multidisciplinare per istruire all’ecologia.
Molti dei principi del concetto contemporaneo di ecologia sono anche parte di ciò che tu chiami antica saggezza, qualcosa che era presente nelle società rurali e nelle tradizioni spirituali monastiche. In un certo senso noi come specie abbiamo posseduto un profonda comprensione dell’intreccio della vita e delle sue interconnessioni, anche se non abbiamo ancora evoluto un linguaggio appropriato per spiegarla… Puoi dirci, allora, qual è questa saggezza al nucleo dell’ecologia?
Imparare dall’esperienza diretta della natura vivente è un modo per diventare ecologicamente colti. Un altro modo è imparare dalla conoscenza dei popoli indigeni, che, a turno, hanno acquisito la loro saggezza dalla natura. Al Centre of Ecoliteracy perseguiamo ambedue questi metodi. Il nocciolo degli insegnamenti sull’ecologia, la saggezza della natura, devono anche essere visti come i fatti fondamentali della vita – per esempio, che gli scarti di alcune specie sono cibo per altre; che la materia si ricicla continuamente nella rete della vita; che l’energia alla guida dei cicli ecologici proviene dal sole; che la diversità assicura una buona elasticità (flessibilità ); che la vita, dai sui primordi – più di tre bilioni di anni fa, non ha portato avanti il pianeta con la lotta, il combattimento ma attraverso l’utilizzo di connessioni.
Capra F.
La scienza della vita
le connessioni nascoste fra la natura e gli esseri viventi
Rizzoli
pag: 429
€. 19.50
Il mondo come unico sistema vivente: per una alternativa sostenibile al globalismo economico e culturale. Gli esseri viventi non sono individui isolati, a sè stanti, ma sono immersi in una rete di relazioni: la vita, cioè, é tale solo in quanto si struttura in un sistema, come una rete in cui tutti i diversi organismi trovano la propria realtà . Fritjof Capra, fisico ed intellettuale di frontiera tra il percorso scientifico sociale e filosofico, da anni dedica le proprie ricerche ai cambiamenti che nell’ultimo secolo hanno rivoluzionato la nostra interpretazione di realtà . A un modello di pensiero lineare e meccanicistico, ereditato da Cartesio e Newton, siamo passati a modelli non lineari, sistemici, che in ambito matematico hanno ricevuto una loro prima formulazione esplicita con la teoria della complessità . In queta opera Capra affronta i grandi problemi che affliggono la società contemporanea: il mercato globale e le sue implicazioni, i rischi delle biotecnologie, la sfida di uno sviluppo sostenibile. Questi problemi ,se non affrontati, saranno in grado nel prossimo secolo di mettere a rischio la nostra stessa sopravvivenza. Per Fritjof Capra si tratta di imparare a cogliere le connessioni nascoste che costituiscono la trama della vita, in modo di poter lavorare in sintonia con essa e non contro di essa. In ptratica forme sociali ed economiche che siano realmente sostenibili, ossia inserite in quella rete che, per oltre tre miliardi di anni, ha garantito la vita sulla terra. Le suem tesi sono la formulazione più approfondita e rigorosa del “movimento di Seattle”. Più che un rifiuto ideologico della globalizzazione, suggeriscono una sua versione alternativa e compatibile con la vita.
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