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LA MOSTRA
ARE YOU EXPERIENCED?
Fuori Uso 2006 – Are you experienced? intende esplorare lo spazio tra arte e processi di modificazione della percezioneVuole mettere in relazione gli stati di alterazione indotti ai linguaggi legati alle espressioni contemporanee, dalla scultura , alla pittura, al video, alla performance, all’installazione site-specific. Il progetto prende in considerazione diversi aspetti che presuppongono lo studio sulle nuove teorie che legano l’esperienza di alterazione o di modificazione percettiva con l’antropologia, la sociologia, le pratiche sciamaniche e la medicina bio-molecolare.

SURREALISMO SOCIALE
Non sono più gli individui a delirare o a fare, sono le strutture sociali nelle quali essi si inseriscono. L’inconscio collettivo sembra ormai essere più importante, più “parlante” della somma di tutti gli inconsci individuali. “Esso” parla: l’artista ritaglia pezzetti di discorso nel grande flusso del parlare sociale, decodifica il fluire, lo photoshoppa, lo post produce, lo evidenzia: puro editing di un flusso di coscienza impersonale. Chi parla? Prendere la parola è una delle grandi sfide della nostra epoca. Prenderla in nome di cosa? Quali sono i sottotitoli sopra i quali devono sfilare le immagini sullo schermo?

ALLUCINAZIONE
Nella società capitalista, lo stato psicologico dell’individuo si avvicina a quello di un bimbo. Jacques Lacan ha mostrato questo rapporto con la sua teoria dell’oggetto “a”. In sostanza, il bimbo chiede di mangiare perché prova un bisogno (fame); ma poiché è un essere umano, dominato dal linguaggio che lo separa dal reale, vedrà la sua richiesta non soddisfatta — e questa richiesta lo fa precipitare nel desiderio. Cosa fa allora questo bimbo? Ha un’allucinazione dell’oggetto desiderato. Trasforma, per esempio, il seno della madre in un seno mentale che quindi può diventare suo. L’allucinazione rappresenta così un desiderio divenuto immagine, la forma più pura della realizzazione dei bisogni umani in una società in cui il bisogno, la richiesta e il desiderio sono i punti fermi della quotidianità. L’arte, che dopo tutto non fa altro che rendere materiali relazioni esistenti nel mondo, non smette di avere allucinazioni degli oggetti del desiderio. Questi possono essere astratti, frizzanti, informali, molli, indiretti e non. In tutti i modi, non smettiamo di avere allucinazioni: persino la nostra identità è diventata una mera proiezione, un buco nero i cui bordi palpitano sotto l’effetto del desiderio.L’allucinazione costituisce un’alterazione della percezione in cui visioni, oggetti o suoni inesistenti divengono, per un individuo, caratteri di concretezza, di obiettività e di realtà… l’arte può essere la conseguenza di allucinazioni fantastiche, scaturite da alterate condizioni psicopercettive in cui il l’artista e lo spettatore si sono venuti a trovare…logo.jpglogo.jpglogo.jpg