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Titolo: Tomás Maldonado. Un itinerario
Autore: Tomás Maldonado
Editore: Skira
Genere: arte
Collana: Arte moderna. Cataloghi
Pagine: 140
Data pubblicazione: 2007 SBN: 886130415X
A partire dal ruolo di promotore dell’avanguardia artistica argentina come teorico e pittore del movimento dell’arte concreta negli anni quaranta, la monografia ripercorre le tappe che hanno portato Maldonado dal Sudamerica in Europa, dove ha assunto un ruolo di primo piano nella cultura del disegno industriale, come professore e rettore della Scuola di Ulm e come protagonista del dibattito internazionale sui temi della progettazione e dell’ambiente. Nel volume sono ampiamente documentate tanto la produzione artistica, con le opere fra il 1945 e il 1953 e con i quadri più recenti, quanto i lavori nell’ambito del design del prodotto e della comunicazione. Una serie di saggi di studiosi affrontano alcuni dei temi che definiscono il profilo teorico di Maldonado, il suo contributo in diversi campi del sapere: la pedagogia del design e il carattere innovativo del progetto culturale e formativo della scuola di Ulm, l’apporto alla semiotica, il contributo ai fondamenti del disegno industriale in rapporto con la cultura della tecnica.

Tomás Maldonado ha donato alla Biblioteca del Progetto della Triennale di Milano oltre 1.500 libri e 160 annate di riviste, che coprono un arco di tempo che va dai primi del Novecento a oggi e che riguardano l’architettura, le tecniche costruttive, le realizzazioni storiche e i dibattiti culturali, in Europa (soprattutto in Germania e in Italia), in America Latina e nell’America del Nord, dove l’attività, l’impegno didattico, gli interessi professionali e le curiosità artistiche di Maldonado si sono espresse. L’internazionalità e in più di un caso la rarità dei titoli e delle riviste costituiscono un sicuro motivo di interesse per gli studiosi e i ricercatori. Nato a Buenos Aires nel 1922,

Tomás Maldonado è stato professore alla Hochschule für Gestaltung di Ulm (RTF) dal 1955 al 1967 e rettore dal 1964 al 1966. Nel 1965, “Lethaby Lecturer” al Royal College of Arts di Londra. Nominato nel 1966 “Fellow” del Council of Humanities dell’Università di Princeton (USA). Dal 1967 al 1970 occupa la cattedra “Class of 1913” presso la School of Architecture dell’Università di Princeton. Dal 1976 al 1984 è stato professore ordinario di Progettazione ambientale alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Bologna e poi al Politecnico di Milano.
Intervento di Tomás Maldonado in occasione della Festa per la donazione del suo fondo di architettura e design alla Biblioteca del Progetto della Triennale di Milano

“Questa è una festa e io sono uno a cui piacciono molto le feste e meno le cerimonie. Il motivo di questa festa è la donazione di parte della mia biblioteca dedicata ad architettura e design e ai suoi “dintorni”: sono 1700 volumi dei quali forse la metà è molto comune, nel senso che ogni architetto aperto e culturalmente interessato ha più o meno gli stessi libri, l’altra metà testimonia la mia passione e i miei  interessi e curiosità: sono un lettore onnivoro e i miei interessi e le miei passioni hanno così preso forma di libri.

Ho ritenuto opportuno per molte ragioni donare questa parte della biblioteca. Io ho pensato molto a chi potevo fare questa donazione, quale posto fosse il luogo più indicato: l’università…io sono un vecchio educatore, un universitario…ho pensato che Triennale esprima una tradizione che mi è molto vicina, soprattutto, devo dire, negli ultimi anni con la svolta di Augusto Morello che ha intuito la necessità di una innovazione forte, non solo che si esprime in termini di rinnovamento fisico iniziato con lui ma anche con un tentativo innovativo dal punto di vista culturale: superare l’idea che questo luogo sia chiuso, solo per certe comunità, quasi medioevali, di autocelebrazione per architetti e designer. Questa nuova linea per me e per l’attuale presidente, Davide Rampello, che l’ha saputa interpretare dandone intensità maggiore, mi ha impressionato e incoraggiato.

Io credo che questa istituzione per la sua cultura e per la sua volontà di far convergere interessi molto diversi che vanno ben oltre architettura e design abbia avuto veramente una successiva svolta positiva.

Questo mi ha portato a dire che questo è il posto giusto.

Ma dietro a tutto questo c’è la grande debolezza di tutta la mia vita: l’educazione. Sono un educatore vero, non un burocrate. Ho vissuto cinquant’anni immerso nella necessità di formare giovani; è importante incominciare a creare un luogo a Milano dove confluiscano tutte le derivate della progettazione, anche quelle relative al mondo dei new media e delle forme che rientrano nel tema del progettare un servizio culturale e sociale di grande tensione.

Questo mi sembra che sia stato l’altro secondo motivo: formare giovani che si occupino di queste tematiche progettuali e non abbiano solo un interesse  professionale e inizino a capire che progettare è qualche cosa in più rispetto a un servizio professionale”.

Tomás Maldonado
Triennale di Milano
27 giugno 2007