Dom 2 Mar 2008
ERNESTO SAQUELLA – LUTTO NELL’ARTE
Posted by Antonio Picariello under Comunicazione , manifesti/CriticaNo Comments
(foto tratta dal sito di M.Cerrone)
Caro Antonio,
se ti va di condividere, ti invio poche parole che ho scritto
ricordando Ernesto.
Franco
certo, caro franco valente, come potrei non essere con te con il cuore e l’anima…a.p.
Ricordando Ernesto Saquella
Non vedevo Ernesto Saquella da tanto tempo. L’ho sempre considerato uno
di
quegli spiriti irrequieti al quale mi sentivo legato per una affinitÃ
elettiva epidermica.
Quelle poche volte che ci siamo visti ci siamo scambiati le solite
battute
che facevano immaginare la possibilità che un giorno ci saremmo fermati
a
progettare qualcosa per questa regione spesso in mano a gente
irriconoscente
e qualche volta anche invidiosa.
Poi, inaspettato, il 28 novembre mi è arrivato un messaggio sul
computer ed
ho scoperto che Ernesto seguiva il mio blog:
“Carissimo Franco,
in questo periodo sto utilizzando poco, pochissimo, quasi per
niente…. il
PC.
Quindi se vogliamo fare due chiacchiere, magari fissando un
appuntamento, è
meglio sentirci telefonicamente.
Ogni occasione m’è cara per testimoniarti stima profonda ed affetto.
Un caro saluto, Ernesto Saquella”
“Carissimo Ernesto, mi farò sentire appena vengo a Campobasso. Con
grande
piacere. Franco”
Mi rispose:
“Attenderemo con piacere che si realizzi la congiunzione astrale:
“l’ora, il
giorno e la dolce stagione”… A prestissimo. Ernesto”
Qualche giorno dopo ci siamo scambiati qualche battuta mentre aspettava
che
suo figlio uscisse dal Mario Pagano. Ci siamo dati un appuntamento
presso il
suo laboratorio, ma la drammatica notizia della sua scomparsa chiude la
possibilità condividere qualsiasi iniziativa.
Ernesto Saquella inseguiva quel sogno alchemico che si perde nella
misteriosità rosacrociana e che trova origine nell’applicazione di
moduli
artistici di origine pitagorica che egli ostentava con rigoroso riserbo
e
con una religiosità da novello Odisseo.
L’arte di Ernesto, proprio perché fortemente condizionata da una
ricerca
filosofica, non è facile da capirsi. Un’arte che, seguendo la prassi
pitagorica, è riservata solo agli spiriti eletti.
Una sequenza di dire e non dire. Un dire una cosa per farne capire
un’altra.
Una sorta di religione del mistero capace di provocare un forte
attrazione
per la pregnanza dei segni ridotti all’essenziale in un continuo
aggregare
una serie di elementi apparentemente ovvi, spesso presi a prestito
dalla
storia dell’arte, con l’essenzialità del gesto simbolico della
provocazione.
Un post-modern, quello di Ernesto, che non si caratterizza solo perché
tenta
il recupero di aspetti pittorici e riferimenti formali del passato, ma
anche
e soprattutto perché tradisce il desiderio di rendere criptico, e
perciò
misterioso, anche il più esplicito dei simboli.
Un processo di esplicitazione al contrario. Una costante provocazione
alla
riflessione come una spirale logaritmica che si chiude verso un punto
infinito al suo interno. Un ripetere continuamente che l’universo si
conosce
infilandosi nella propria coscienza attraverso la conoscenza di se
stesso:
nosce te ipsum, come egli spesso ripeteva.
Ciao Ernesto,
non ci conosciamo a fondo, eppure ti sento quasi un mio intimo amico. Forse perchè hai sperimentato sulla tua pelle sofferenza, e abbandono; questa comune esperienza ci rende amici.
Sei orgoglioso, dei colori che scegli per le tue pitture, si distinguono da tutto e da tutti,
dai lezione di dignità e orgoglio, cerchi di far vivere forti emozioni in ognuno di noi, di vitalità , la tua tradizione della spiritualità è cosa saggia e giusta,†nuovamente sono parole che tornano ad essere pronunciateâ€. Tra ognuno di noi vi saranno sempre delle differenze nette e sostanziali,per questo la tua vita non avrebbe potuto essere diversa da quella che effettivamente è.
Guardi qualcosa con intensità e la fondi con la memoria e la esperienza.
Hai un comportamento creativo identifichi idee e metodo d’indagine della realtà . A nessuno è permesso di mettere piede nella tua vita fatta di tradizione culturale e spirituale.
Mario SERRA
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