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(via mogadonia)

Era stato adottato dall’intera cittadinanza circa 15 anni fa. Tutti avevano notato che Peppino (questo il nome scelto), era un cane tranquillo, mansueto. E così la gente di Matrice ha cominciato a dargli da mangiare. Ed in poco tempo Peppino è diventata la mascotte del paese. In ogni manifestazione il capofila era lui. Fino a due giorni fa. Ieri l’altro infatti il randagio è morto di vecchiaia. Ed a Matrice, piccolo centro centro alle porte del capoluogo di regione, hanno deciso di mobilitarsi affinchè gli venga concessa la cittadinanza onoraria. In paese è pure spuntato un manifesto funebre. Ad affiggerlo un cittadino che ha voluto «ringraziare» Peppino: «Lui era presente al funerale di mio fratello e dunque ho voluto ricambiargli la cortesia». La proposta della cittadinanza onoraria è stata lanciata da alcuni cittadini. Il sindaco di Matrice ha accolto con entusiasmo la richiesta e così sul sito internet del comune è stato aperto un forum. In sostanza, con una semplice email, i cittadini poranno dare il loro consenso alla cittadinanza onoraria di Peppino. Il meticcio per la cronaca, è stato seppellito da un tecnico del Comune lungo la strada che da Matrice conduce a Santa Maria della Strada. Per ora c’è solo una comune fossa coperta di terra ma i cittadini si sono già mobilitati per fare presto una piccola lapide al cane che in paese era una vera e propria istituzione. «Peppino – ha detto in coro un gruppo di abitanti del piccolo centro – rappresentava un pezzo della storia recente di Matrice. In qualsiasi manifestazione lui era presente. C’era la banda? Peppino era davanti a tutti. Alle feste? Lui era lì a guidare i cortei. Ma non solo. Perchè Peppino la mattina era solito accompagnare i bimbi a scuola. Poi si rilassava davanti all’istituto e aspettava con calma il suono della campanella e con i bambini tornava per le strade del centro del paese. Qualcuno potrebbe prenderci per pazzi ma non è così – hanno concluso i cittadini – Il nostro è un gesto di amore e di gratitudine nei confronti di una creatura che in questi anni ci è stata sempre vicino. In paese tutti conoscevano e volevano bene a Peppino che era diventato a tutti gli effetti un membro della nostra comunità». Una storia, quella del cane Peppino, che potrebbe essere una bella campagna pubblicitaria, un esempio per combattere il barbaro fenomeno dell’abbandono degli animali.