Mar 16 Mar 2010
Erano anni che in Italia non avvenisse un sollecito riattivo dello “ scandalo “. Allora l’Italia esiste ancora?  Può ancora produrre storia dell’arte?. Bene diamoci da fare….
 Tutti gli artisti presenti nella mostra Pescarart 2010 producano un’opera in omaggio a Lucrezia De Domizio Durini per il magnifico libro “ Il cappello di feltro†ed a  Joseph Beuys che sembra voglia tornare a vivere adesso…. Basta vecchiume e ripetizione morbosa; con  la divinità dell’ironia e con quel poco di  umano che ci rimane   rimettiamogli il sangue nobile dell’arte nelle vene, riattiviamo le sue sinapsi, ma soprattutto riaccendiamo la sua anima  che ci ha dato onore e fede per poter credere negli archetypi dell’’Occidente.
 Antonio Picariello
 “La piantagione di 7000 querce rappresenta solo un inizio simbolico, e per questo inizio simbolico io necessito anche di una pietra miliare, questa colonna di basalto. In un’azione come questa ci si riferisce alla trasformazione della vita di tutta la società e dell’intero spazio ecologico. […] Era mio interesse ottenere tramite queste prime 7000 piante un carattere monumentale, che ogni singolo monumento consista di un elemento vivente, appunto l’essere costantemente mutabile nel tempo, l’albero, e di una parte che sia cristallina e mantenga la sua forma-massa-grandezza e peso. Se su questa pietra avviene un mutamento esso avverrà soltanto a causa di una sottrazione, frammentandone un pezzo, ma mai a causa di una crescita. Dato che questi due elementi sono posti uno accanto all’altro ne risulta una proporzionalità costantemente variabile tra le due parti costituenti del monumento. Se noi osserviamo delle querce 6 o 7 anni, vedremo in un primo tempo che sarà quasi sempre la pietra a dominare. Dopo un po’ di anni avremo l’equilibrarsi proporzionale tra pietra e albero e vedremo poi, forse tra 20-30 anni, come la pietra lentamente diverrà un accessorio ai piedi della querciaâ€
Joseph Beuys in Lucrezia De Domizio Durini, Il cappello di feltro. Joseph Beuys una vita raccontata, edizioni Carte Segrete
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http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/un-falso-di-beuys-al-museo-colonna/1889747
Lucrezia De Domizio Durini, personaggio atipico del sistema dell’arte contemporanea, opera da circa quarant’anni nel campo della cultura internazionale: operatrice culturale, giornalista, scrittrice, curatrice, editrice, mecenate.
Lancia alla fine degli anni sessanta la prima sfida aprendo a Pescara lo Studio L.D. una casa galleria strutturata da Getulio Alvani, Ettore Spalletti e Mario Ceroli. Organizza mostre di Burri, Fontana, Capogrossi, Rotella, Pistoletto e propone la Pop Art americana e il Costruttivismo Internazionale.
Sposata al Barone Giuseppe Durini di Bolognano, negli anni ’70 la villa di San Silvestro Colli (PE) diviene un centro di incontro per i protagonisti dell’arte di quel momento storico: tutte le firme del Concettuale e dell’Arte Povera si ritrovano nella sua casa nel segno dell’eccellenza e dell’amicizia. Mario e Marisa Merz, Kounellis, Calzolari, Bagnoli, Bizhan Bassiri,Vettor Pisani, Paolini, Prini, Mattiacci, Boetti, Ontani, De Dominicis, Fabro, Agnetti, Job, Russo, Giuli, Salvadori, Clemente, Chia, Tieri e molti altri. A questo cenacolo permanente partecipano critici quali Bonito Oliva, Celant, Tommasoni, Trini, Menna, Corà , Salerno, Gatt, Izzo e nel contempo trasforma una stalla del vecchio forte borbonico di Pescara in uno spazio di eventi e operazioni artistiche antitradizionali.
Nel’71 incontra l’artista tedesco Joseph Beuys, da questo incontro nasce nel 1974 la prima discussione Incontro con Beuys.
Mentre tra lo spazio di Pescara e la Villa di San Silvestro Colli si svolgono gli avvenimenti maggiori della ricerca estetica degli ultimi trent’anni, l’opera di Joseph Beuys diviene il filo conduttore che trasforma l’intera esistenza di Lucrezia De Domizio che condivide profondamente l’intera filosofia beuysiana e ne diviene militante e studiosa. Venezia, Kassel, Bolognano, Tokyo, Napoli, Veert, Parigi, Londra, Düsseldorf, Seychelles, New York, Roma sono le tappe dell’operazione Difesa della Natura, un’operazione a salvaguardia dell’ambiente e in difesa antropologica dell’uomo e della creatività umana che trova nel rifugio storico delle campagne abruzzesi i momenti più creativi degli ultimi quindici anni di vita dell’artista.
Dalla morte di Joseph Beuys (23 gennaio 1986) Lucrezia De Domizio Durini dedica le sue energie alla diffusione del pensiero beuysiano nel mondo attraverso discussioni, dibattiti, conferenze, pubblicazioni, convegni, tesi di laurea, scritti e mostre nei musei internazionali.
Va ricordata l’antologia dell’Operacio Difesa della Natura al Museo Santa Monica in Barcellona promossa dalla Generalitat de Catalunya 1993, la mostra Diary of Seychelles.
Difesa della Natura promossa dalla Provincia di Perugia alla Rocca Paolina 1996, la Piazza Beuys 1999, il primo Convegno mondiale a Budapest nel 2000, La Mostra Joseph Beuys. L’immagine dell’Umanità al Museo MART di Trento 2001, il Francobollo Repubblica di San Marino in omaggio del Maestro tedesco, Il Bosco Sacro di Beuys a Gibellina oltre a numerose manifestazioni internazionali.
Autrice di ventisei libri sul pensiero beuysiano, è da ricordare il Il Cappello di Feltro tradotto in sette lingue e adottato come libro di testo in molte Accademie e Università italiane ed estere, Olivestone, L’Immagine dell’Umanità e la Spiritualità di Joseph Beuys.
Collezionista ed editrice di opere d’arte, presidente della Free International University italiana, insignita nel 1993 da J. Lang a Parigi dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e della Letteratura, membro del Tribunale dell’Ambiente, lega il suo nome a donazioni di opere d’arte di Joseph Beuys, ricordiamo tra le più significative in Italia alla Galleria degli Uffizi di Firenze, all’università di architettura a Venezia e al Museo Mart di Rovereto, all’estero “Olivestone†al Kunsthaus di Zurigo, alla Fondazione Mitterand di Parigi, al Guggheneim Museum di New York, ai Musei di Sarajevo, di San Marino, Zagabria e Santa Monica in Barcellona.
Dal 1987 vive e opera a Milano in un loft ricavato dai vecchi capannoni della Caproni, un luogo di incontri internazionali e redazione del periodico “ RISK Arte Oggiâ€, rivista di Intercomunicazione Culturale fondato da Lucrezia De Domizio Durini nel 1990.
È curatrice per la Sezione Italiana del Museo di Sarajevo.
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LEO STROZZIERI
Pescara è forse una delle prime città che rende omaggio ad Umberto Mastroianni, il grande scultore che a suo tempo fu definito “erede di Boccioni†per il dinamismo esplosivo delle sue opere sia plastiche che grafiche, per il centenario della sua nascita . Il grande maestro amava molto l’Abruzzo ed in particolare la Città di Pescara, dove negli anni novanta tenne una memorabile mostra presso la Succursale FIAT.
Grazie all’Assessore alla Cultura del comune Elena Seller si è potuto utilizzare il prestigioso Museo Colonna per l’attuale mostra omaggio inserita nell’ambito di PESCARART. Come già per la mostra della FIAT, anche questa volta ci si è avvalsi della consulenza critica di Floriano De Santi, il massimo esperto dell’opera dell’artista ciociaro. Affianca questa interessante mostra in cui sono esposte non solo sculture, ma anche opere su carta, altre due sezioni dedicate rispettivamente a maestri storici e ad artisti contemporanei curate da Antonio Picariello e Antonio Gasbarrini, studioso quest’ultimo tra i più apprezzati della nostra regione, direttore di quello straordinario centro di documentazione aquilano chiamato “Angelus Novusâ€.
La rassegna Pescarart, giunta alla sua terza edizione, è promossa dal P.A.E. (Pescara Art Evolution) diretta dal maestro Giancarlo Costanzo, ed è stata documentata da un elegante catalogo a colori per le edizioni Sala di Pescara. È molto gratificante notare come in questa manifestazione siano state coinvolte quasi esclusivamente forze culturali ed editoriali operanti sul territorio, e questo non è cosa di poco conto alla luce della sempre ricorrente tentazione di esterofilia. Da rilevare poi come siano state inseriti in rassegna due artisti abruzzesi scomparsi un po’ dimenticati come Elio Di Blasio che fu uno dei più autorevoli esponenti di quella che viene chiamata Scuola Artistica Pescarese che si riuniva attorno alla figura carismatica di Giuseppe Misticoni, fondatore del Liceo Artistico, e Giuseppe Di Prinzio, insigne ceramista. Nutrita poi la pattuglia degli abruzzesi tuttora operanti: Mandra Cerrone, Isabella Ciaffi, Mario Costantini, Giancarlo Costanzo, Duccio Gammelli, Cesare Giuliani, Stefano Ianni, Gabi Minedi, Massimina Pesce, Anna Seccia, Simone Zaccagnini.
Ma torniamo ad Umberto Mastroianni.
Nato a Fontana Liri nel 1910, è morto a Marino nel 1998. Tra i più noti scultori italiani del ‘900, ha eseguito numerosi monumenti tra i quali quello alla Resistenza di Cuneo e quello alla Pace di Cassino. Il riconoscimento più alto lo ottiene nel 1958 con il Gran Premio per la Scultura alla Biennale di Venezia. Nel ’73 gli viene conferito il Premio Feltrinelli e nell’89 il Praemium Imperiale a Tokyo, una specie di Premio Nobel per l’arte. Ha lasciato un museo permanente delle sue opere ad Arpino. Indubbiamente un personaggio in grado di significare appieno nella sua opera la contemporaneità , che sappiamo essere fondata sul dinamismo, la velocità , sul mito della macchina, del progresso, elementi che a suo tempo il movimento marinettiano proprio negli anni in cui nacque Mastroianni propagandava spesso con serate anarchicamente provocatorie. Lo scultore ciociaro è stato anche il grande cantore della resistenza con monumenti sparsi in diverse città a cominciare da quello già citato di Cuneo, davvero imponente. Frenetica, parossistica sia nella composizione che nel cromatismo effervescente la sua vastissima produzione grafica al limite della febbre sempre incombente. Chi abbia avuto la fortuna di conoscerlo, come lo scrivente, non può non ricordare la sua irrequietezza che poteva placarsi solo con un pennarello in mano ed un foglio di carta sul quale vergare i suoi appunti grafici sempre elegantissimi e di grande letizia coloristica. Un vero vento furente sembrava lo coinvolgesse a ogni istante: questo il ricordo che nutro di lui e che ritrovo nelle opere esposte in mostra. Che dire? Un bel regalo che Giancarlo Costanzo e l’Assessore alla cultura Elena Seller hanno fatto alla nostra regione e non solo.
Quanto alla sezione degli artisti contemporanei tutti di livello con opportuni inserimenti di giovani, una citazione meritano, per aver presentato opere di grande raffinatezza estetica e formale, i pittori Gard, Amadio, Bellandi, Braido, Carboni, Ciaponi e Paolo Marazzi, che di Mastroianni fu amico, estimatore e collaboratore (vedi foto). Indubbiamente una mostra che avrà notevole successo di pubblico e di critica e che richiamerà nel capoluogo adriatico numerosi visitatori.
http://www.pressonweb.org/index.php?option=com_content&view=article&id=7604&catid=51&Itemid=87
http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=3796
http://www.pescarapress.it/falso-beuys-la-replica-degli-organizzatori-di-pescaraart-2010-2015/
Dall’organizzatore e dai critici d’Arte della mostra PESCARART 2010 si intende chiarire all’opinione pubblica, così fortemente “allertata†dalla roboante iniziativa mediatica della sig.ra Lucrezia De Domizio Durini, che l’attacco non colpisce nel segno: intanto perché, senza alcuna prudenza, professionalità , attenzione, confonde ruoli e responsabilità .
Inoltre perché si fonda su una conoscenza evidentemente parziale dell’operare del maestro Beuys, infine perchè si connota di errori oggettivi e particolare violenza, livore, acredine, che non si giustificherebbe comunque, considerando che l’opera (che non è colorata ed è stata acquisita da un collezionista che l’aveva avuta direttamente dallo stampatore abruzzese dell’epoca di Beuys ed è perciò comunque “originaleâ€) non è di certo tra le più significative tra le trenta opere esposte nella sezione “maestri storici†della mostra.
Comunque, mentre partiranno senz’altro le opportune iniziative giudiziarie a tutela di chi è stato ingiustamente offeso e dileggiato con tanta approssimazione e leggerezza, se non per scopi non degni, per amor della verità , della chiarezza ma anche dell’Arte e della Cultura, si preannuncia anche una ulteriore iniziativa –un incontro culturale, sempre al museo Colonna- proprio per chiarire tutti i ricordati aspetti del falso “scoopâ€.
http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/beuys-il-giallo-della-stampa/1890398?edizione=Pescara
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