Ven 19 Mag 2006
Altan; la filosofia sottile del segno grafico
Posted by Antonio Picariello under arte/teatroNo Comments
Francesco Tullio Altan è nato a Treviso nel 1942, ha vissuto a Aquileia, geograficamente appartato dalla attualità politica e sociale, eppure presentissimo con le sue fulminanti vignette che non si limitano a inseguire la contingenza politica e sociale ma danno con una fulminante battuta il senso di un’epoca. Il suo mondo è quello del disincanto e del pessimismo, la sua umanità è una umanità tanto piegata dalla mancanza di speranza da essere cinica, desolante. Dice il bambino rivolto al sacerdote: “Ho scelto l’ora di religione, babbo” – risponde il sacerdote (il “babbo”): “Bravo: peccherai con molto più gusto”. La bambina al vecchio seduto in poltrona: «”Nonno, perché tutti muoiono?” “Perché è gratis, Nina”». Bambino al babbo: «”Babbo, perché mi hai fatto nascere in un mondo così ?” “Un forellino nel profilattico”». La bambina al bambino: «”Sempre più violenza sulle donne!” – il bambino: “Meno male: così ci danno un po’ di respiro a noi bambini”». «”Babbo, che ne sarà di me dopo la tua morte?” “Erediterai un appartamento”». «”Perché piangi piccino?” “Mammà m’aveva fatto per vendermi, ma nessuno mi ha voluto acquistare”». Altan è stato autore oltre che di vignette, di fumetti, cartoni animati, sceneggiature. Altan è stato scenografo, illustratore e sceneggiatore per il cinema (con Sergio Staino). Ha creato le celeberrime vignette dell’operaio Cipputi, e popolari personaggi per bambini, come la Pimpa e Kamillo Kromo, le cui storie sono state adattate per il teatro. Il suo primo fumetto, Trino, del 1974, è un’esilarante striscia sulla creazione del mondo.
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