TONI ZANUSSI – Cosmogonie utopistiche – alla Maison d’Italie di Parigi

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TONI ZANUSSI – Cosmogonie utopistiche.

Si è inaugurata  alla Maison d’Italie di Parigi  l’esposizione dell’artista friulano Toni Zanussi. La mostra accoglie le opere inserite nel ciclo pittorico intitolato “Città invisibili”, che alla Maison d’Italie combina con le opere del  ciclo tematico “ Illumina” e la raccolta “Industriare”. Basta semplicemente il suono di tali nomi per suggerire a chi li ascolta lo stile e l’essenza dell’artista; un “ricercatore di mondi e forme inesistenti” che trova il suo fondo naturale nell’immaterialità concettuale ed affascinante della cosmogonia. Impegno e ricerca  nel dar vita a processi generativi che, per natura e forgiatura stessa di Zanussi, fuggono da ogni forma di tendenza e si coniugano in segni cromatici e pittorici all’insegna dei valori della Pace e dell’impegno civile concreto e sincero.

Ispirata all’omonimo romanzo di Calvino, la collezione Città invisibili esalta la spiritualità artistica innescando  così la leggerezza empirica nella volontà strutturale  di introdurre nuovi sguardi sugli e dentro oggetti – intesi  città o frammenti di città – che si rimodulano in nuove espressioni, non percepite , invisibili, ordinate e generate dall’energia emanata da nuova origine dove contenitore e contenuto assumono lo stesso corpo urbano e simbolico.  In questo senso le opere esposte nel vernissage parigino, si fanno “città-emblema e insieme, città-indizio”. Luoghi urbani che  accolgono il sincronismo della temporalità infinita, legata all’essere e al divenire. L’insieme  mostra così un affezionato  “surreale in  congiunzione tra un micro ed un macro cosmo personale; una congiunzione dell’essere con il corrispettivo magico ed emblematico, non psicologico, “non essere” sviluppa il segno geometrico vettoriale  al  simbolismo idiolettico e  soggettivo”. Ecco allora apparire la trama che dirige il movimento spaziale e percettivo dove  si inseriscono le opere di città invisibili e l’espressione  di un  linguaggio capace di trasporre la città  nella sua solidale  metafora. Il contenitore dell’opera, la  cassa da imballo si illumina e appare  la città invisibile.  La città confezionata si sintetizza in circuito integrato sfogando forma architettonica in simbiosi analogica (analogia mentale)  con l’ hardware. Ancora così i segni divengono  sequenze, memoria, oblio generativo tra  diodi e transistor.

Opere che parlano il senso della ricerca di nuovi significati come intendere il tempo e le giunture tra memoria e avanguardia   sottile che promuove e provoca il  visibile percepibile per dare sostanza e vita alle   città  invisibili di Toni Zanussi. Parigi respiro italiano nei suoi luoghi di cultura e di identità.  

Daniele Mezzapelle ( corrispondente da Parigi)

 

http://www.dropbox.com/gallery/7214546/1/zanussi?h=53f0bf#/

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