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Storia di un impiegato è l’ottavo album registrato in studio di Fabrizio De Andrè. In questo album viene messo a nudo il pensiero sociale di De André, la sua critica nei confronti del conformismo borghese e la sua rigida critica contro il terrorismo degli anni ’70. Come è criterio nelle composizioni di  De André,  le canzoni sono collegate fra di loro da un filo narrativo. Qui si racconta  la storia di un impiegato (la cui vita è basata sull’individualismo), che – dopo aver ascoltato un canto del  Maggio francese – decide di ribellarsi conservando  però il proprio  individualismo. Le canzoni seguono l’ordine logico di una presa di posizione individuale che, solo dopo il rapido succedersi dei fatti, e solo in un ambiente crudo e forte come quello carcerario, diventa collettivismo. Da notare sono le diverse finalità per cui esplode la bomba del “bombarolo” di De André e per cui esplodevano le bombe negli anni di piombo. Il “bombarolo” si presenta al “Ballo mascherato della celebrità” (allegoria della società borghese) per togliere la maschera agli ipocriti, delegittimare il potere e far saltare in aria le istituzioni. Al contrario i terroristi degli anni di piombo facevano esplodere bombe in piazza, sui treni per alimentare la cosidetta “politica del terrore”, atta a creare un “mostro rosso ed invisibile” contro il quale potevano battersi solamente le istituzioni e il potere politico; il fine era perciò legittimare le istituzioni. –(La canzone Canzone del Maggio è liberamente tratta da un canto del maggio francese 1968 di Dominique Grange il cui titolo è Chacun de vous est concerné. Quando De André si mise in contatto con lei per pubblicare il pezzo, la cantante francese glielo regalò senza chiedere neanche i diritti d’autore.- Della “Canzone del Maggio” esiste una versione molto più cruda nel testo presentata spesso dal vivo dal cantante genovese, di questa versione esiste una registrazione pirata)