http://www.angelusnovus.it/debord.htm
Bertelli Della filosofia eversiva di Guy Debord.pdf
Si concluderà lunedì 14 luglio nello spazio culturale di Angelus Novus (L’Aquila, Via Sassa 15) con la presentazione del libro “GUY DEBORD: dal Superamento dell’arte alla Realizzazione della filosofia (a cura di Antonio Gasbarrini, coedizione Angelus Novus Edizioni – Massari Editore)†la lunga kermesse culturale iniziata il 21 giugno (solstizio d’estate) dedicata dell’opera cinematografica ed agli scritti teorici di uno dei più lucidi e radicali filosofi europei della seconda metà del Novecento, con la proiezione quotidiana dei suoi film (1952-1994), la tenuta di un Seminario di Studi e l’allestimento della Rassegna d’arte contemporanea di artisti abruzzesi e molisani liberamente ispirata al Maggio ’68 L’immaginazione al potere / Il potere dell’immaginazione.
Nel volume sono stati pubblicati gli Atti del Seminario a cui hanno partecipato eminenti studiosi ed esperti dell’Avanguardia (Pino Bertelli / Matteo D’Ambrosio / Antonio Del Guercio / Antonio Gasbarrini / Roberto Massari / Fabio Luigi Mastropietro / Antonio Picariello / Piercesare Stagni), preceduti da un presentazione dell’Assessore alle politiche culturali del Comune dell’Aquila Anna Maria Ximenes.
Inoltre, tra le sue pagine, sarà possibile apprezzare la documentazione iconografica delle opere tutt’ora esposte all’Angelus Novus (ampiamente interpretate con un lungo saggio “a quattro mani†steso dai due critici curatori, Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello) dei seguenti artisti:
ARDUINI / BARONE / BONANNI / CARDONE / CERRONE / COLANGELO / COLANTONI / CONTESTABILE / COSTANTINI / COSTANZO / FALASCA / FIORILLO / GIANCARLI / GIORDANO / GIANSANTE / MACOLINO MANISCALCO / MASCIA / MASTRANGELO / MELARANGELO / PELLICCIONE / / PICCHIELLO / PILÒ / ROBBIO / SAQUELLA / SECCIA / SERRA // TRAMONTANO VERRILLI / ZIBBA’.
Con la pubblicazione del volume “Guy Debord: dal Superamento dell’arte alla Realizzazione della filosofiaâ€,
l’Omaggio dedicato al pensatore parigino (morto suicida nel 1994) dall’Associazione Culturale Angelus Novus, con il patrocinio del Comune dell’Aquila, ha avuto il merito di aver rilanciato all’attenzione della cultura italiana ed europea, l’originalità di pensiero di chi ha saputo profetizzare con un anticipo di decenni –con i suoi scritti ed il film su La società dello spettacolo –, tutte le degenerazioni antidemocratiche annidate nei gangli vitali dei massmedia (televisione in particolare), diventati sempre più strumenti manipolatori del consenso popolare.
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INDICE
PRESENTAZIONE
Anna Maria Ximenes Guy Debord e “Le stagioni della cultura†a L’Aquila . pag. 7
Antonio Gasbarrini L’Omaggio a Guy Debord Situazionista:
resoconto d’una scelta ……………………» 9
ATTI DEL SEMINARIO DI STUDIO
Pino Bertelli Della filosofia eversiva di Guy Debord e la rivolta
della gioia dell’Internazionale Situazionista …….» 11
Fabio Mastropietro Il dio fucilato e la tecnocrazia del lutto ………..» 27
Antonio Gasbarrini Dal Superamento dell’arte alla Realizzazione
della filosofia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 37
Roberto Massari Da La società dello spettacolo ai Commentari . . . . » 47
Matteo D’Ambrosio Note sulla percezione critica dei rapporti
tra Debord e Baudrillard …………………» 57
Antonio Del Guercio Debord and Company ………………….. » 67
Piercesare Stagni Sulla filmografia d’avanguardia di Guy Debord ….» 69
Antonio Picariello Situazionismo: il tempio del sole non c’è più ……. » 75
RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA
Antonio Gasbarrini
Antonio Picariello Guy Debord …………………………» 85
Gli artisti e le opere …………………….» 97
E’ un dovere dell’arte rendere omaggio alla verità dell’arte. In fin dei conti, è Syd Barrett che ci ha costruiti. Inviate il vostro contributo: pubblicatelo qui.
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Tre poesie di Edoardo Sanguineti per la cartella di grafica di Ennio Di Vincenzo con una nota critica di Antonio Gasbarrini
SCRABBLE
ovvero gli scarabocchi dello scarabeo
1×8=8
scelgo un’ARA palindroma, che è povera:
calcola i punti, che cresce: e tu annovera
anche il valore delle sue caselle:
replico CARA a un po’ di ARABE belle
ammetto che mi BEO con entusiasmo:
beato è il metagramma e il metaplasmo:
è BAR, allora, cancrizzante: è BARA:
oulipoide metastasi mi è amara:
(Dalla cartella di grafica “Ennio Di Vincenzo – Edoardo Sanguinetiâ€, con una nota critica di Antonio Gasbarrini, Stamperia dell’Arancio, Grottammare).
1×9=9
accetto ASTRO + NAVE: è detta, è fatta:
se, sillabando, però, contraffatta
te la trasformo in VENA, e tento un VARO,
recuperando un NOVE, e un ARO, e un TARO,
ogni confine è fratto: e un ANTRO io trovo:
nano è un NASO tra NOTE, e, NOTA, è nuovo:
accenno un AVE molto salmodiato,
voglio un VATE canoro e spettinato:
è NATA già una ROSA, un VASO è NATO:
(Dalla cartella di grafica “Ennio Di Vincenzo – Edoardo Sanguinetiâ€, con una nota critica di Antonio Gasbarrini, Stamperia dell’Arancio, Grottammare).
1×10=10
apro con l’ARCO e chiudo in un BALENO,
rovescio un ORCO e un’ORCA che è OCRA: e CENO:
contamino una BARCA in un CANALE,
oppilata in un ANO assai BANALE:
bacio, ché non mi CALE, un CARO CANE:
ascolto un CORO a NOLO, e CALO LANE:
lodo un BACO e un CORANO ottavo o NONO,
evito un NARCO – un NEGRO , – un BLENO, – un CRONO – :
nutro, Ennio, una BALENA in NERO CONO:
oh, che ACRE CLONE! Io mi COLO ! io mi CLONO!
(Dalla cartella di grafica “Ennio Di Vincenzo – Edoardo Sanguinetiâ€, con una nota critica di Antonio Gasbarrini, Stamperia dell’Arancio, Grottammare).
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Angelus Novus
Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea
L’Aquila, Via Sassa 15
Fondato nel 1988
Caro artista, facendo seguito ai contatti intercorsi, ti confermiamo l’invito alla partecipazione alla rassegna d’arte contemporanea “L’immaginazione al potere / Il potere dell’immaginazione†riservata ad artisti abruzzesi e molisani, curata dai critici Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello.
L’opera, di cm. 40×40, liberamente ispirata al Maggio del ’68, dovrà essere recapitata a cura dell’artista all’Angelus Novus il giorno 18 giugno p. v.
Della stessa dovrà essere inviata entro e non oltre il 25 Maggio una foto “digitale professionale†via e-mail (Gasbarrini Picariello)e base cm. 15 con una risoluzione di 300 dpi, per la pubblicazione nel previsto libro-catalogo. Insieme alla foto, un breve testo “poetico-biografico†da contenere in una decina di righe (800 caratteri circa).
Negli allegati potrai approfondire le ragioni dell’iniziativa “Omaggio a Guy Debordâ€, nonché il programma.
Contiamo su una tua presenza nella giornata del 21 giugno.
Cari saluti,
Angelus Novus
LE RADICI CULTURALI DELLA “RIVOLUZIONE DOLCE†del MAGGIO ’68
OMAGGIO A GUY DEBORD Situazionista
L’Aquila 21-22 giugno 2008
Le manifestazioni e le iniziative culturali in corso in tutt’Italia per ripercorrere storicamente e criticamente l’effervescente stagione del Maggio ’68 (Convegni, libri, concerti, ecc.), hanno suggerito, all’Associazione Culturale Angelus Novus, di promuovere due giornate intere full immersion dedicate alla riscoperta dell’opera cinematografica ed degli scritti teorici di uno dei più lucidi e radicali filosofi europei della seconda metà del Novecento: il francese Guy Debord.
Si può affermare, senza alcuna ombra di dubbio, che senza Debord (1931-1997) ed il Movimento dell’Internazionale Situazionista (1958-1972) da lui diretto, non si sarebbe verificata in Europa né la piena presa di coscienza (da parte delle masse studentesche sopratutto) dei non-valori neo-capitalistici su cui è imperniata la “Società spettacolare†(da lui teorizzata) fondata sulla produzione e sul consumo acefalo delle merci, né tanto meno la rivolta studentesca che proprio nel ’68 pose con forza le istanze di cambiamento di giovani, donne (le questioni “giovanile†e “femminileâ€), proletari (o meglio, sottoproletari).
Le lucide diagnosi di Debord e degli altri situazionisti a lui vicini (in particolare il belga Raoul Vaneigem), sulla decomposizione in progress della società occidentale (in termini di valori) e sulla conseguente necessità di riappropriarsi di una quotidianeità “altra†rispetto all’alienazione generalizzata in cui versava e sempre più versa ogni membro della “Società spettacolare†– mai come oggi così attuale con lo sviluppo dei massmedia e con il sopravanzare della globalizzazione –, con la riscoperta del gioco, della passione, hanno acquisito i netti contorni di una profetica visionarietà .
Queste, le opere di Guy Debord e dei situazionisti che saranno oggetto di un seminario di studi, nonché della proiezione di suoi cortometraggi e lungometraggi realizzati dal 1952 al 1994.
Riviste: Internationale Situationiste (1958-1969)
Libri: La società dello spettacolo (La societé du Spectacle)
Cinematografia: Guy Debord son art et son temp (1994) – Hurlements en faveur de Sade (giugno 1952) – Sur le passage de quelques personnes à travers une assez courte unité de temps (settembre ’59) – Critique de la Séparation (genn.-febbr. 1961) – La Societé du Spectacle (maggio 1974) – Réfutations de tous les jugements, tant élogieux qu’hostiles, qui ont été jusqu’ici portés sur le film “La Societé du Spectacle†(1975).
(Le proiezioni, per ragioni temporali, saranno parziali. La proiezione integrale della durata complessiva di circa 6 ore sarà replicata il 22/6/2008 – giorno successivo al seminario ed all’inaugurazione della mostra di cui appresso – nella giornata “Cinematografia Guy Debord no stop†(dalle ore 10 alle ore 22 nello spazio culturale di Angelus Novus).
Per meglio raccordare l’iniziativa dedicata alla figura ed all’opera di Guy Debord al “simbolo immaginifico†del Maggio ’68, si terrà inoltre, nello spazio culturale di Angelus Novus (Via Sassa 15) la rassegna d’arte contemporanea L’IMMAGINAZIONE AL POTERE / IL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE alla quale sono stati invitati (da parte dei curatori, i critici Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello) artisti abruzzesi e artisti molisani che realizzeranno per l’occasione un’opera di cm. 40×40. La mostra itinerante, che sarà inaugurata nella stessa giornata dedicata a Debord, resterà aperta fino al 10 luglio, e sarà successivamente trasferita in uno spazio museale molisano.
Le relazioni del seminario degli eminenti studiosi partecipanti ed il catalogo della mostra saranno editati in un apposito volume che avrà il prezzo di copertina di Euro 15,00.
Artisti invitati : ARDUINI / BARONE/ BONANNI / CARDONE / COLANGELO/ COLANTONI /
COSTANTINI/COSTANZO/FALASCA/ FIORILLO / GIANCARLI / GIANSANTE /CONTESTABILE / SERRA / GIORDANO / CERRONE / MANISCALCO / MASTRANGELO / MASCIA / MACOLINO / MELARANGELO/ PRISTON/ PAOLINELLI / PELLICCIONE / PERI/ PICCHIELLO / ROBBIO/ TRAMONTANO/ SAQUELLA / VERRILLI/ ZIBBA’
(IN BASE ALL’ADESIONE DEFINITIVA, I NOMI POTRANNO SUBIRE MARGINALI VARIAZIONI):
LE RADICI CULTURALI DELLA “RIVOLUZIONE DOLCE†del MAGGIO ’68
OMAGGIO A GUY DEBORD Situazionistazione
(Da un’idea-progetto di Angelus Novus)
Programma delle due giornate “Full immersionâ€
Sabato 21 giugno (solstizio d’estate) – Palazzetto dei Nobili (Piazza S.Maria Margherita, L’Aquila)
Ore 9,30 Saluto Assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila
Ore 9,45- 11,15 Proiezione dei film “Con e contro il cinema†di Guy Debord
Guy Debord son art et son temp (1994) / Hurlements en faveur de Sade (giugno 1952)
Sur le passage de quelques personnes à travers une assez courte unité de temps (settembre ’59)
Critique de la Séparation (genn.-febbr. 1961)
11, 15 – 13,00 I parte seminario
Antonio Gasbarrini CoBrA, Lettrismo, Internazionale Situazionista: dall’estetica borghese al
nichilistico “Dépassement de l’artâ€
Antonio Del Guercio Debord and Company.
Roberto Massari La Societé du Spectacle ed il Maggio del ‘68
15,00 – 16,30 Proiezione dei film “Con e contro†il Cinema di Guy Debord
La Societé du Spectacle (maggio 1974) / Réfutations de tous les jugements, tant élogieux qu’hostiles, qui ont été jusqu’ici portés sur le film “La Societé du Spectacle†(1975)
16, 30 – 18,00 II parte seminario
Pino Bertelli Guy Debord: come filmare la teoria
Fabio Mastropietro Il Dio fucilato e la tecnocrazia del lutto
Antonio Picariello Situazionismo: Il tempio del sole non c’è più
18,00 .19,00 Tavola rotonda dei partecipanti all’Omaggio a Guy Debord
L’IMMAGINAZIONE AL POTERE / IL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE
19,30 Angelus Novus (L’Aquila Via Sassa 15)
Inaugurazione mostra intergenerazionale d’arte contemporanea di Artisti Abruzzesi e Molisani
liberamente ispirata al Maggio del ’68 (a cura di Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello)
ARDUINI / BARONE/ BONANNI / CARDONE / COLANGELO/ COLANTONI /
COSTANTINI/COSTANZO/FALASCA/ FIORILLO / GIANCARLI / GIANSANTE /CONTESTABILE / SERRA / GIORDANO / CERRONE / MANISCALCO / MASTRANGELO / MASCIA / MACOLINO / MELARANGELO/ PRISTON/ PAOLINELLI / PELLICCIONE / PERI/ PICCHIELLO / ROBBIO/ TRAMONTANO/ SAQUELLA / VERRILLI/ ZIBBA’
Domenica 22 giugno (Angelus Novus, Via Sassa 15 L’Aquila)
10-22 CINEMATOGRAFIA GUY DEBORD NO-STOP
Proiezione integrale, in versione originale (lingua francese), di tutti i film di Guy Debord (in due cicli della durata circa di 6 ore ognuno)
apparenze costruite‘Racconti’ in generazioni di pittura d’immagine a Catania (1978-08)
a cura di Vitaldo ConteFranco Piruca
Salvo RussoAgata Bulla
Alfio Giurato
Salvatore Santoddì
Giovanni Zoda‘Racconti’ e ‘Anacronismo’ della pittura d’immagine a Catania e altrove
Ho “ritrovato†da qualche anno la possibilità di leggere la pittura d’immagine, nelle ultime espressioni artistiche, come un possibile linguaggio intrigante.
Il disinteresse, al limite del rifiuto, da parte della critica militante (innamorata spesso della propria teoria) verso la pittura, soprattutto quella figurativa, era molto marcata negli anni 60/70. Una certa avversione snobistica è rimasta, successivamente, da parte della medesima verso l’immagine dipinta: numerosi gli esempi di grandi pittori emarginati o ancora poco valutati. Viceversa viene attribuita un’eccessiva importanza, talvolta superficiale, all’immagine fotografica e video-installativa che, in talune giovani testimonianze, sconfina nell’improvvisazione.
La pittura d’immagine, soprattutto in Italia, non è stata mai estirpata dai gusti delle persone e dai micro-sistemi dell’arte (quelli macro rispondono ad altre logiche) che richiedono sempre la seduzione di una “bella pitturaâ€, anche perché questa non necessita di soverchie mediazioni e interpretazioni critiche, rivolgendosi direttamente all’occhio del pubblico. Le sue visioni sono state spesso “tradotte†in parole da poeti, scrittori o filosofi, che, frequentemente, non ne hanno ampliato la lettura, anzi le hanno appesantite con un tasso di letterarietà retorica.
La pittura, con la sua storia e le sue molteplici trasgressioni, ha certamente difficoltà – oggi – di essere un linguaggio specificatamente innovatore. Deve fare i conti con il persistente giudizio che tutto sia stato già “detto†in questa pratica, essendo comunque un’espressione tradizionale, meno proiettabile nel futuro rispetto ad altre possibilità artistiche (considerazioni che possono risultare condivisibili). Ma può sorgere anche la domanda: perché un linguaggio, per essere apprezzato, deve necessariamente “apparire†in un qualche modo sempre nuovo? La pittura può ancora esprimere personali ‘racconti-visioni’ in cui possono convivere tradizioni, rinnovamenti tecnici e contaminazioni attuali. Se ha perso una certa aura sacrale rispetto ad altri periodi storici, questa può essere riconquistata attraverso una ritualità quotidiana.
La pittura continua a “contagiare†giovani e giovanissimi autori che la praticano per un’ancestrale esigenza: quella di voler “doppiareâ€, comunque, un’immagine in un quadro, altrimenti fuggevole e poco profonda. La giovane pittura d’immagine instaura naturalmente un’intensa dialettica (senza mai farsi inglobare) con il mondo delle altre immagini: prevalentemente con la fotografia, ma anche con il film, il video, la virtualità , la pubblicità , il fumetto. Certamente non rifiuta di leggere e riconoscere padri e riferimenti stilistici (senza che ciò debba significare “ricalcoâ€) ma, viceversa, si propone come sintesi e passaggio di espressioni diverse.
Questa mostra alla Galleria Libra e il mio racconto curatoriale sulle Apparenze costruite vuole partire con la ‘presenza sintomatica’ di Franco Piruca (nato a Catania nel 1937, morto a Roma nel 2000), protagonista “metafisico†(a differenza di altre espressioni citazionistiche) della Pittura Anacronista: nel ’78 esordì con la sua prima mostra personale alla Galleria Tartaruga di Roma.
L’Anacronismo, movimento artistico sviluppatosi in Italia tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, s’inserisce nella riproposta di linguaggi autenticamente pittorici (non mediati cioè da analiticità visive o mentali), dopo un decennio di marginalità se non di demonizzazione (retaggio anche degli antagonismi del ’68 e ‘77), in 
opposizione alle correnti dominanti del periodo, in primo luogo l’arte concettuale.
 L’Anacronismo, come il termine indica, vuole riferirsi a valori e ambienti fuori del tempo, è inquadrabile nella corrente post-modern, in sintonia ad altri movimenti, prima di tutti la Transavanguardia: ricerca un ritorno alle tradizioni della pittura figurativa italiana, ricorrendo a iconografie classiche, a ‘citazioni’ e ‘rimandi’ simbolico-metafisici. Altri autori e “movimentiâ€, in un certo senso consanguinei, imitativi della passata storia e maniera dell’arte (“costruitiâ€, qualche volta, a tavolino da critici e galleristi), oggi, sono ridotti a termini di pura esistenza cronachistica: destinati, probabilmente, a “sparire†in un futuro non lontano. Significativo, in tal senso, “rileggere†la sezione Arte come Storia dell’Arte, presentata all’Undicesima Quadriennale di Roma nel 1986 (in cui Piruca era commissario).
Il percorso di questa mostra “attraversa†(dopo Piruca) generazioni ed espressioni di pittori catanesi, distanziate almeno da un decennio, per arrivare alle ultime proposte: Salvo Russo interpreta la successiva con il suo ‘pluricitazionismo’ alchemico e visionario; Agata Bulla l’ulteriore con il suo ‘plurilinguismo’ lirico e tecnico; Alfio Giurato, Salvatore Santoddì e Giovanni Zoda (nati tra il ’78 e l’80) l’ultima con espressioni differenti “costruitesi†con intense ricerche (al limite della tensione mistica) dell’apparenza pittorica. Gli ultimi due “passaggi†generazionali costituiscono nell’insieme un’area di riferimento dell’ultima pittura a Catania (non a caso hanno condiviso, talvolta, le loro esposizioni) che può ambire a una riconoscibilità e dialettica nazionale. L’immagine pittorica a Catania non nasce a caso, avendo una sua radicata tradizione che la scansione della stessa mostra vuole esprimere. La Galleria Libra ne ha condiviso il progetto, senza forzature di alcun genere: quelle che mi hanno impedito, talvolta, di collaborare con gallerie private, non accettando di firmare mostre “confezionate†da altri interessi (come lo sono anche le grandi rassegne nazionali e internazionali).
La definizione di Apparenze costruite, da me attribuita all’esposizione, vuole essere una segnaletica che “assembla†espressioni e generazioni diverse, distanti tra di loro. Le apparenze dell’immagine, pur emotive nelle loro valenze significanti e di colore, come nelle molteplici metafore, sono costruite sulla tela attraverso ‘maschere’ e artificiosità pittoriche (tradizionali e attuali). La mediazione mentale e del pensiero ne “raffredda†le valenze calde e pulsionali, anche quando vogliono esprimere la religiosità del quotidiano (Piruca), i fasti e segreti dell’alchimia (Russo), la liricità del sogno (Bulla), la vibrazione espansiva dell’autoreferenza (Giurato), la simbologia mistica (Santoddì) o della maschera rituale (Zoda). ‘
Questa pittura d’immagine può aprirsi a letture perturbanti e imprevedibili, non essendo solo un ‘testo visivo’ realizzato con lessici formali. Può divenire anche costruzione di un pensiero che narra, a differenza di prevedibili rappresentazioni delle realtà esteriori (meglio esprimibili con altri linguaggi), l’immagine di un’altra realtà con sue profondità di lettura. Nel ‘fare-pensiero’ dell’artista anche la sospensione dei corpi e mondi al limite del visionario, come del frammento dipinto, assumono una naturale composizione nella “tessitura†espositiva. La pittura d’immagine assume così una connotazione di apparenza, sconfinando nell’astrazione speculativa o nella vocazione a riferirsi a un oltre (sogno, mistica, memoria, segreto) con ‘segni-immagine’: le sue costruzioni esprimono ambientazioni interiori e mitemi dell’anima che vogliono vivere negli spazi di una “pittura raccontataâ€.
Storia delle ultime Apparenze costruite
Questa personale rivalutazione della pratica pittorica, nelle espressioni dell’ultima creatività , l’avevo iniziata nel 2003, selezionando all’Anteprima della XIV Quadriennale a Napoli (dedicata alle giovani proposte del centro-sud), anche alcuni pittori, considerando che il ruolo del selezionatore doveva aprirsi visivamente alla molteplicità delle proposte innovative. Nel catalogo della manifestazione constatavo che il quadro e la pittura, pur avendo conosciuto, negli ultimi decenni, ricorrenti morti e impreviste rinascite, potevano rappresentare, per l’ultima generazione, un mezzo come un altro di espressione.
“Il quadro diviene schermo e specchio per pulsioni, proiezioni, intime e sociali, filtranti emozioni, aspettative e cronaca: l’atto pittorico, il cosiddetto painting, muove la staticità oggettuale del quadro come memoria, divenendo “evento che fa accadere†la sua realtà .†(1)
I ‘racconti’ della giovane pittura a sud, con le loro suggestioni immaginali, potevano rappresentare una metafora traslata della mia stessa scrittura teorica: tra i pittori scelti per l’Anteprima c’erano i ‘racconti-visione’ della catanese Agata Bulla, di cui avevo in precedenza introdotto una mostra personale (2). Nel testo, scritto per l’occasione, raccontavo questo mio “incontro†che riattraversavo, successivamente, in un blocco notes con illustrazioni di Salvo Russo:
“Il mare e il Mediterraneo sono diventati, negli ultimi tempi, ‘sintomi’ e ‘ambientazioni’ per diverse suggestioni creative ed espositive, soprattutto nel Meridione italiano. ‘Ambientazioni interiori’ espresse, necessariamente, con un immaginario creativo “a tutto campo†che implica panoramiche dai risultati artistici eterogenei.
La mia “visioneâ€, teorica e creativa, sulle realtà dell’arte tende, talvolta, ad essere “iconoclasta†verso quelle espressioni che affidano ancora la propria esistenza a un quadro, alle tecniche tradizionali della pittura, alla separazione tra se stesse e “l’ambienteâ€. Ma “verso†l’azzurro di una grande tela che vuole esprimere un frammento di mare e del suo “oltreâ€, “velati†dalle loro memorie e pulsioni, inspiegabilmente mi “riavvicino†a questa dimensione come a un possibile perturbante: l’azzurro del mare e cielo, “commisto†e significato nella sua essenza extreme, può essere rappresentato ancora, misteriosamente, “al meglio†dalla materialità pittorica, con le sue manualità e con i suoi toni interiori, di un quadro dipinto (risultando lo stesso procedimento un imprevisto “estraniamento†per l’occhio contemporaneo).†(3)
Una prima individuazione di questo possibile nuovo ‘racconto’ della giovane pittura d’immagine a sud è stato un evento, a Catania, che ho curato nel mio spazio ChiodaLive (dicembre 2005/gennaio 2006), dal titolo Apparenze calde. Presentavo, infatti, giovani pittori catanesi e pugliesi che avevo coinvolto in due precedenti iniziative in Puglia. I pittori siciliani, usciti tutti dall’Accademia di Belle Arti di Catania (Cattedra di Pittura), erano: Agata Bulla, Alfio Giurato, Salvatore Santoddì, Angela Trippa, Giovanni Zoda. I pugliesi erano il pittore down foggiano Marco Mastrangelo e la salentina Tiziana Pertoso: entrambi già presentati da me all’Anteprima della XIV Quadriennale a Napoli e, successivamente, alla mostra Mistiche bianche a Reggio Calabria (2006). Questi artisti hanno costituito, nell’insieme, un mio nucleo di riferimento sulla vitalità di queste apparenze pittoriche.
“L’ultima pittura d’immagine ricorre, talvolta, tra le varie possibilità , a una raffigurazione paradossale, visionaria, lirica, ironica, che “rilegge†il percorso-trama di poetiche prevalentemente del Novecento. Nello stesso tempo “memorizza†istanze mitiche e movimenti del sogno interiore dell’artista, emergenti, come ‘apparenze’, sulle stesure narrative della tela. I fili creativi entrano e si perdono, nella fattura labirintica del quadro, con influenze di varia natura, rielaborate in un “progetto dolceâ€, mai invasivo, che fa dipingere l’immagine perturbante, svuotata da una profondità materica (come per magnetizzare l’esistenza dipinta). (…) E’ una pittura intrinsecamente “colta†nel proprio porsi come processo di rielaborazione culturale e manuale, più che nella scelta visiva di attraversamenti e “manierismi†della storia dell’arte. Diviene histoire, espressa con le frasi di un discorso iconico, attraversando movimenti d’immagine “frontale†(nel senso che tutto accade “davantiâ€, senza lateralità o nascondimenti dello sguardo), in un dettato “a tutto campo†che si snoda con scansioni testuali esclusivamente immaginali. Si presta, quindi, a divenire effetto, luogo, laboratorio di ‘apparenze’: i suoi segreti, impulsi e moventi (culturali e archetipici) hanno un naturale itinerario, che subisce, talvolta, il fascino e le tracce di ogni sud (reale, simbolico, visionario) del mondo.†(4)
La pratica della pittura, che può divenire ‘maschera’ e ‘costruzione’ di ambientazioni, come di mistiche extreme (mostra curata a Catanzaro) (5), diveniva, per me, “riflessione†in un testo per il catalogo di Salvatore Santoddì, in occasione della sua mostra personale a Caltagirone (CT) (2007) e a Milano (2008):
“La pittura nella sua storia ha sempre guardato, con le sue ‘maschere’ simboliche, talvolta in maniera privilegiata, al campo del sacro, anche quando questo è “travestito†nel profano o nella quotidianità , esprimendo tracce, costruzioni e figure di un passaggio che libera interiori moventi: percorsi con lo sguardo della citazione (storica, autobiografica, visionaria), “trovata†nello stesso svolgersi dell’atto creativo. L’ultima pittura d’immagine può divenire pratica di mistica, attraverso dialettiche e contaminazioni linguistiche (…). Nello stesso tempo “rielabora†(caratteristica presente in diversi pittori dell’area catanese) essenze mitiche e figure irreali (anche nella loro apparente realtà ), emergenti come apparenze sulle stesure e costruzioni narrative del quadro.
La costruzione dipinta, più che un genere espressivo, è un’altra possibilità di leggere il linguaggio dell’architettura come narrazione e significazione psico-esistenziale. L’artificio della tecnica pittorica serve per raccontare e segnalare – con le immagini – inquietudini interiori e sociali: come nelle città nuove dei Futuristi, nelle piazze di Giorgio De Chirico o nei profili metropolitani di Arnau Alemany. L’architettura dipinta diviene l’ambiente della nostra esistenza quotidiana e immaginale, insieme ai suoi possibili contatti con l’atmosfera mistica. L’oltre di queste architetture dell’anima può richiedere la poesia di un fiore alchemico: il pittore crea così la sua rosa rossa, che fiorisce per indicare le sue “accensioni†di erotismo, o i suoi fiori bianchi di sacralità simbolica (da intendere bianchi anche quando non lo sono). (…) per diversi mistici l’arte è stata (e continua ad esserlo) una ‘maschera’ per comprendere i fiori e le costruzioni dell’oltre.†(6)
Il concetto della rielaborazione narrativa, nelle realtà del quadro, mi ha indotto a rileggere le ‘maschere’ di queste apparenze pittoriche, che sono diventate ai miei occhi, armonicamente e naturalmente, costruite. Apparenze costruite, dunque: il titolo-racconto di questa esposizione.
Vitaldo Conte
Note: testi dell’autore stralciati in riferimento alle tematiche e agli artisti della mostra
(1)-Contaminazioni. Extreme (La giovane arte del centro-sud), in AA.VV., XIV Quadriennale / Anteprima / Napoli 2003, catalogo, De Luca Ed., Roma 2003.
(2)-Il mare come erranza (sul Mediterraneo “perturbanteâ€), in A. Bulla, catalogo, Arte Nuvò, Catania 2002.
(3)-Il mare come erranza (il Mediterraneo e la Sicilia come perturbante d’arte), in Extreme Anomalia (eroticamistica), illustrazioni di S. Russo, blocco notes, Ed. Gepas, Avola (SR) 2003.
(4)-Apparenze calde, depliant, Catania 2004-05. Il testo è ripreso da: La pittura perturbante, in Mistica inContaminazione … on the road, blocco notes, Ed. Gepas, Avola (SR) 2005.
(5)-Mistiche extreme (…come una rosa rossa nel bianco), catalogo, Open Space, Catanzaro 2007.
(6)-Fiori bianchi e rosa rossa nel giardino mistico: ‘costruzioni pittoriche’ di Salvatore Santoddì, in S. Santoddì: Due ma non due (Fiori bianchi e rosa rossa nel giardino mistico), catalogo, Ed. Altavoz, Caltagirone (CT) 2007.
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