Luglio 2006


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I leoni lo hanno salvato perché ballava bene…e quindi

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(E.Piano, M.Carafa)

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Dato che nel 1970 il Brasile si aggiudicò per la terza volta la Coppa del Mondo FIFA a Città del Messico, acquisendo definitivamente il trofeo “Jules Rimet”, la federcalcio mondiale ordinò la creazione di un nuovo trofeo in vista della decima edizione della Coppa del Mondo che si sarebbe svolta nel 1974. Gli esperti della FIFA, provenienti da sette diversi Paesi, valutarono i 53 modelli presentati, optando alla fine per l’opera dell’italiano Silvio Gazzaniga. L’artista descrisse così la sua creazione: “Le linee sorgono dalla base, si elevano avvolgendosi a spirale e si schiudono per contenere il mondo. Dalla stupefacente tensione dinamica del corpo compatto della scultura si delineano le figure di due atleti raffigurati nell’esaltazione della vittoria”. In base al regolamento attuale, il trofeo non può essere acquisito definitivamente dal Paese vincitore, ma rimane di proprietà della FIFA. I vincitori della Coppa del Mondo detengono il trofeo fino all’edizione successiva, ma poi restituiscono la versione originale in oro massiccio e ne ricevono una copia in oro laminato. Il nuovo Trofeo, realizzato in oro massiccio a 18 carati, è alto 36,8 cm. e pesa 6.175 grammi. In prossimità della base si trovano due strati di malachite semipreziosa, mentre sotto la base della Coppa sono incisi l’anno e il nome delle squadre vincitrici delle precedenti edizioni, a partire da quella del 1974.

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Joseph Bloch è un ex portiere di calcio che, senza più lavoro, vaga per Vienna e senza motivo, uccide la ragazza con cui ha passato la notte. Comincia la paura, una tensione simile a quella provata di fronte al calciatore pronto a tirare il calcio di rigore. Peter Handke

(Nell’immagine il tiro del coniglio bianco)

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