Questa immagine è potente. Raccoglie l’attimo fuggente di tutta la mitologia classica. La foto è ottima, anche se personalmente preferisco tagli diversi ,meno documentativi e più scatenanti la passione “renale”senza l’interpretazione logica e ragionata della percezione . Si comprende che l’immagine, dal punto di vista dei partecipanti alla gara, proprio perché momento off della propria passione agonistica, scateni esattamente, non per arte, ma per visioine documentata, questa passione renale che tanto desidero assorbire dalla forza, dalla “ferita”, fotografica. È la passione che asfissia il tifoso di calcio quando subisce il gool dalla squadra avversaria. per capirlo bisogna essere carne dello stesso corpo passionale, sangue della stessa tifoseria. Ma l’immagine fotografica è comunque potente perchè rende pittura quieta la dinamicità dell’azione. Il bue disteso sull’asfalto non ha segni di sconfitta, l’altro bue non porta smarrimento né pietà come se un destino sacrificale avesse voluto l’immortamento della scena che comunque sebra essere ieraticamente osservata dall’immagine della santa inchiodata al centro del carro. Una scena fotografica di arte classica ai confini con l’india nei bassorilievi dei templi. Un arco di costantino che rende i perdenti vittoriosi nell’opera artistica, l’espressione amata della bellezza dei loro animali sacri, immortalati nello sguardo quieto di chi ha vinto senza mai raggiungere il traguardo. Non ce n’era bisogno perché quell’attimo fermato dalla sapienza dell’arte fotografica li ha resi immortali nella passione, nella fratellanza, li incarna nella passione degli eroi. Una metafora Forse… un gool subito, ma un volo del portiere che fa vedere quanta grazia c’è nell’avvicinare gli angeli. Questa è arte. Grazie a tutti per avercela offerta…popolo, carristi e fotografi…