http://autumncontamination.blogspot.it/
ho partecipato gratuitamente a questo convegno congresso che aveva ambizioni divulgative culturali e intellettuali riguardo il senso dell’arte contemporanea regionale e oltre. Alla fine risulta che le parole sono svanite per lasciare posto a una sorta di informazione leggera e galleggiante in cui tutti hanno inzuppato il pane nel piatto di cristo facendosi promotori di vecchi ricordi anacronistici e di nuove strategie impostative per manovrare i loro affari. Che senso ha dal punto di vista investigativo e sociologico una messa in scena del genere se non per dare nuovi spazi a vecchi schemi, imposti e colonizzanti, fallimentari?. Certamente si è dimostrata la grande capacità progettuale di Luca Basilico, della AXA, Azienda per le Arti di Colle delle Api 170 Campobasso, della qualità degli artisti Susanne Kessler (De), Joe Bussell (U.S.A.), Achille Pace, Barbara Esposito, Helena Manzan (BR)
Andrea Martinucci, Giacinto Occhionero, Mariagrazia Colasanto, Michele Mariano, Lino Strangis, Igor Imhoff, Petri-Pastelli, Harvey Goldman (U.S.A), Guglielmo Emmolo, Mattias Harenstam(Se), Salvatore Insana, Pietro Chiariello,
Mario Raoli, Luca Pop, Marla Lombardo, Luciano Parisi, D. Baldi – L. Baciarlini,Gianluca Distante, Federico Cau,
Giorgia Pecci, Flavia Culcasi, Alessandra Dinatolo,Miriam Di Domenico, Stefano Cirillo. Ma poco la forza della critica e degli amministratori politici. Il senso del tutto dice che bisogna allontanarsi dal vecchio per poter riconsiderare atti rigenerativi. Il che è magnifico messaggio da prendere con cautela e passione. Alla fine il risultato certo è aver evidenziato che coloro che facevano finta di condannare il “Sottobosco” storico, negli anni si sono sostituiti con poca eleganza e con tanta macchinazione nel ruolo di quelli che lo promuovevano. Adesso abbiamo una contemporaneità fatta da vecchi sistemi inefficienti sotto tutti i punti di vista, omologati ai nuovi paparoni che hanno in carriera pubblicazioni contraddittorie e melanconiche con il risultato delle loro scelte e emissioni dell’arte. Pietosa la lettura da parte di un personaggio termolese che ha nel dna variazioni continue come le mosche e le zanzare. Ci si può fidare di artisti del genere? No. Allora si vada avanti con le pappette e i pensionamenti tanto che cosa cambia tra la messa in forza delle ideologie e questa meraviglia del tradimento continuo. Non cambia assolutamente nulla. I nuovi critici sembrano mummie davanti all’obiettivo, parlano linguaggi da studenti e mostrano impatti scenici da camera mortuaria, eppure sono convinti di essere promotori del nuovo. Credo siano molto pericolosi per la qualità storica, anzi a comparazione devo dire purtroppo si preferivano quelli che c’èrano prima di cui molti sono viaggiatori di mondi paralleli. Questi premettono nuove realtà strutturate sull’opportunismo materiale senza assunzione di nessuna responsabilità. Siamo in mano a ingenui bambini che giocano con prepotenza e senza rispetto per le generazioni che li hanno costruiti. Edipo quaquaraquà. Un consiglio per i nuovi studenti che iniziano la procedura universitaria. Lavorate con la vostra testa, prendete i buono che vi viene dato, ma condannate e selezionate le dittature intellettuali che servono solo al mantenimento dei vostri perdenti professori. Imparate ad avere pensieri critici e conoscenze profonde che non sono solo la storia dell’arte. Studiate estetica e sociologia dell’arte completatevi e comparate la vostra visione con quella dei vostri professori che non sempre è una visione onesta e salubre. Siete voi le prossime generazioni, siete voi che dovrete gestire il pianeta che questi calabroni vi hanno usurato senza ritegno e rispetto di nulla. Ogni azione artistica ogni atto è sotteso all’energia spirituale e poi tecnica che la supporta. Buon lavoro per il futuro. Vostro Antonio Picariello