Lun 15 Ott 2007
Francesco Prisco : Fortunato Depero
Posted by Antonio Picariello under arte/teatro , Comunicazione , manifesti/CriticaNo Comments
Fortunato Depero – Locandina pubblicitaria Uova Sorpresa Unica, 1927. Stampa tipografica, cm 34 x 24,1, Rovereto, MartPochi autori di inizio Novecento indovinarono la direzione commerciale che l’arte avrebbe intrapreso nel giro di qualche decennio con l’intuito profetico del futurista Fortunato Depero.
E non è un caso: lo scandalo sistematico inteso come forma di promozione, l’esaltazione dell’uomo-macchina e l’approccio Pop ante litteram manifestato nelle opere prodotte e riprodotte attraverso la tecnica industriale erano già riflessioni in qualche modo appartenute al movimento fondato da Filippo Tommaso Martinetti.
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Perfettamente coerente con quest’approccio è la mostra “DeperoPubblicitario- Dall’auto-rèclame all’architettura pubblicitaria” che Rovereto, città di riferimento dell’autore della celeberrima bottiglietta Campari, ospita negli spazi del Mart dal prossimo 13 ottobre al 24 febbraio 2008. Un progetto, quello curato dal Gabriella Belli e Beatrice Avanzi, che testimonia l’immensa ricchezza dei materiali di proprietà del museo: manifesti, locandine, disegni e collage che la mostra presenta con un grado di completezza del tutto inedito. L’esposizione valorizza infatti in particolare il ricchissimo patrimonio di opere (appartenenti al lascito originario di Depero degli anni Sessanta) che il Mart fin dal 1990 ha avuto in comodato dal Comune di Rovereto.
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Depero – uno tra i protagonisti del fermento culturale della Rovereto anni Dieci insieme con i vari Fausto Melotti, Carlo Belli e Luigi Pollini – si dedicò al mondo della pubblicità con una straordinaria vitalità , sorretta dalla fede futurista. Si trattava di un settore che, proprio all’inizio del secolo, aveva compiuto i primi passi, esplorando una nuova frontiera della creatività artistica e al cui servizio si adoperarono ben presto molti talenti. La sua attenzione nei confronti delle arti applicate si trova già nei pronunciamenti del manifesto “Ricostruzione futurista dell’universo”, firmato assieme a Giacomo Balla nel 1915. In questo testo, infatti, appaiono i primi accenni di un suo interesse per la pubblicità , evidenti in un passaggio dedicato alla “rèclame fono-moto-plastica”. Fortunato Depero reclamizza come primo prodotto Fortunato Depero, e a questo importante aspetto del suo lavoro è dedicata la prima sezione della mostra. Sono le “auto-rèclame”: carte da lettera, pubblicazioni e curiosi cartelli da apporre all’ingresso delle sale dove si tenevano le esposizioni, come quelli eseguiti per la “Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero”, l’officina per produrre arazzi e giocattoli, fondata a Rovereto nel 1919.
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«L’artista – scriveva Depero – ha bisogno di essere riconosciuto, valutato e glorificato in vita, e perciò ha diritto di usare tutti i mezzi più efficaci ed impensati per la reclame al proprio genio e alle proprie opere». La seconda sezione è dedicata invece a “L’arte del cartello e i grandi marchi”. Nei primissimi manifesti di Depero (da lui appunto chiamati “cartelli”), si ritrova quell’universo meccanico futurista elaborato nel 1918 per “I Balli Plastici”, spettacolo di marionette ideato con lo scrittore svizzero Gilbert Clavel. E’ il caso, ad esempio, del “Manifesto pubblicitario Mandorlato Vido”, del 1924. Negli anni successivi, “i buffi manichini meccanici” vanno progressivamente scomparendo, lasciando spazio a ricerche stilistiche sempre più raffinate. L’impegno pubblicitario di Depero si concretizza grazie a continuative collaborazioni con importanti imprese come la ditta di mattoni Verzocchi, la Magnesia l’Acqua San Pellegrino, il liquore Strega, la casa farmaceutica Schering, la fabbrica di dolciumi Unica, ma soprattutto con la famosa azienda Davide Campari, cui deve gran parte della sua celebrità di pubblicitario. L’ultima sezione della personale è intitolata “Dall’architettura pubblicitaria all’editoria”. Si parte con una delle forme più originali di pubblicità inventate da Depero: i cosiddetti “Padiglioni tipografici”.
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Lui che non era un architetto, nel 1927 progetta e costruisce il padiglione editoriale Bestetti-Treves-Tumminelli, un’architettura in cemento in cui gli spazi formano delle parole. Importanti sono infine le collaborazioni con il mondo dell’editoria. Uno dei capitoli più ricchi e creativi della sua attività editoriale è rappresentato dal soggiorno di Fortunato Depero a New York. Tra il 1929 e il 1930, Depero prepara numerosi progetti di copertine per la Condé Nast Publications, la casa editrice di Vanity Fair, House & Garden, e Vogue. Lavori in cui è evidente la profonda impressione prodotta su Fortunato Depero dal paesaggio metropolitano di New York, opere delle quali la mostra offre un eccellente saggio.
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“DeperoPubblicitario”
Rovereto (TN), Mart, dal 13 ottobre 2007 al 24 febbraio 2008
A cura di Gabriella Belli e Beatrice Avanzi
Orari: mar. – dom. 10.00 – 18.00; ven. 10.00 – 21.00; lunedì chiuso
Ingresso: intero euro 8; ridotto euro 5; gratuito fino a 14 anni
Per informazioni: 800 397 760
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