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alessandro merlanti resta affascinato dagli oggetti della tecno industriale;  archeologia  del xx secolo che riesce a folgorarlo. riproduce l’ossessione dello sguardo, la meraviglia innocente di chi ama la meccanica tanto da farne una  modella con tanto di anima da riprendere in scala uno a uno, dipingerla aggiungendo parti tridimensionali riprodotte con fedeltà del pensiero che prega: signore dacci la forma bella dell’industria meccanica. le locomotive di un tempo, gli estintori silenziosi nelle sale di lavoro. signore rimetti il cuore umano alle cose che hanno anima forma, e funzionalità di un tempo.