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Sono una viaggiatrice senza meta, solitaria, mi appassiono ai percorsi poco battuti.

Da un po’ di tempo frequento le terapie “altre”( molto artistiche)

Il mio viaggio è iniziato quando mi è capitato tra le mani il testo di Alejandro Jodorowsky, Psicomagia (1997 ?), ho capito che c’era in giro un genio e ho deciso di conoscerlo..

Ho frequentato i seminari di Alejandro e di Cristobal , suo figlio, che ha integrato alla psicomagia la sua ricerca psicosciamanica:, da loro ho imparato che la creatività sciamanica è l’espansione dello stato di coscienza e del punto di vista su se stessi. e che lo sciamanesimo è un’esperienza-azione trasmissibile, non un’idea

La psicomagia è fantastica (la conosci già) ma per me è importante incontrare queste persone, la relazione che si stabilisce. Per me da artista a artista, per i terapeuti è un benefico incontro con l’arte.

Cristobal si definisce un mistico free lance (ma nel frattempo avrà gia cambiato altre mille “definizioni”)

Con lui si cerca di superare la percezione parziale di se stessi per giungere alla percezione totale di qui e ora, vivere nel presente equivale a far sparire lo spazio ed entrare nella totalità.

L’immaginazione in azione è energia, è il luogo dell’infinito e dell’eterno che esiste dentro di noi, questo luogo è il fine della ricerca psicosciamanica. La vita sociale, personale e familiare è regolata da schemi, in particolare da schemi legati all’aspetto fisico, all’apparenza; finalizziamo il lavoro all’eliminazione di queste regole per arrivare all’essenza pura, alla disidentificazione totale che libera la vera personalità, che è la divinità, il diamante interiore.

Ho imparato la psicogenealogia, un po’ di simbologia, psicomassaggi, tecniche di potenziamento della creatività, lettura del corpo, relazioni d’aiuto, studi sul denaro e sulle relazioni uomo-donna,…

Ritengo comunque che il mio miglior talento è proprio la psicomagia, l’ho applicata con successo su pochissime persone.

Non ti parlerò di ego, di difficoltà emotive o altre cose che conosci già.

Ti parlerò un po’ del mio viaggio, fin dove posso.

Essere coscienti di un problema secondo Alejandro non basta a risolverlo, bisogna compiere un’atto psicomagico (un’azione metaforica che realizza la pulsione), ma fare questo è difficile perché apre il dolore

E’ un atto di coraggio, è il tentativo di allargare un po’ il proprio limite.

E’ difficile raccontare e non scendere in profondità, temo di banalizzare.

Mi sono sottoposta a un’espianto del cuore perché “ciascuno vede ciò che si porta nel cuore” (Goethe)

Poi ho fatto il massaggio della rinascita, ho sperimentato il parto perfetto.

Ogni volta che ripenso a questi atti provo una profonda commozione…
Rinascendo ho ricevuto un nuovo nome (Stella), sui miei nomi ci sarebbe moltissimo da dire… Attraverso i nomi ho fatto un lungo affascinante viaggio alla ricerca di me stessa
Ho fatto molti altri atti, ormai me li prescrivo da sola.
E’ mia intenzione realizzarne qualcuno come performance artistica.
Un “atto” è un momento “teatrale” in cui la rappresentazione simbolica e il coinvolgimento emotivo in qualche modo sciolgono il nodo doloroso. Alejandro ha più volte ribadito che la psicomagia non e’ una terapia artistica, e’ un’arte terapeutica.